LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
di Paolo Abbate | BlogNell’assemblea nazionale di Fare Verde, tenutasi a Tagliacozzo il 18 e 19 maggio, i soci all’unanimità hanno deciso di aggiungere un nuovo punto tra gli scopi dell’associazione, e cioè “la tutela degli animali e il loro trattamento in forme rispettose della loro dignità e dei loro diritti”.
In questo mondo, dominato dagli umani, in cui questa “specie prepotente” (la definizione non è mia ma dello scienziato genetista Carlo Cavalli Sforza) pensa di essere padrona assoluta del pianeta, le altre specie vengono non solo brutalizzate ma anche asservite ai propri bisogni. Occorreva dunque veramente che una associazione ecologista ponesse nel proprio statuto questa voce. L’ecologia è anche questo.
Si obietterà: ma esistono già un’associazione come l’Enpa che pensa agli animali e una recente legge che li tutela. Ma una cosa è tutelarli, altra cosa è riconoscere la loro dignità e i loro diritti come si conviene e si dovrebbe fare per agli esseri più deboli e abbandonati, senza alcun diritto appunto.
Questa bella notizia l’ho trovata in un articolo di Andrea Romeo (il Cambiamento- 21 Maggio 2013) e non mi è parso vero di riprenderla e divulgarla , proprio perché potrebbe essere il modo più giusto di realizzare concretamente quel punto dello statuto di Fare Verde.
“L'idea era di aiutarli in modo degno – afferma Elena Tova che ha realizzato la fattoria - non come accade in molti posti dove gli altri animali vengono tenuti (si pensi ai canili) in minuscole gabbie, quei luoghi freddi e formali. L'idea era di dar loro ospitalità come se fossero in una famiglia, un luogo dove vengano trattati come membri di un nucleo familiare”.
Vi abitano insieme animali salvati dalla macellazione, come l’ariete Felix, il gallo Libre usato dall'università di veterinaria di Madrid per la sperimentazione animale. I due galli, Giorgio e Alfonsito, uno zoppo e l’altro cieco, usati per i combattimenti e riscattati dal santuario. “Alfonsito (quello cieco), ha perduto la vista a causa delle iniezioni di zucchero che subiva per renderlo più aggressivo durante gli scontri con gli altri galli, nei ring umani”. Viene accompagnato la sera al suo rifugio, che altrimenti non potrebbe raggiungere da solo.

Col tempo “ci siamo resi conto – racconta ancora Elena Tova - che gli animali più bisognosi e riconoscenti sono proprio quelli che vengono identificati dalle persone come 'cibo' o come 'oggetto di consumo”.
E’ proprio vero, e personalmente lo sperimento ogni giorno attraverso l’attenzione rivolta agli esseri non umani: questi sono esseri senzienti capaci di distinguere gli amici dai nemici.
Naturalmente gli umani che operano nella fattoria sono tutti volontari che non ricevono contributi e sussidi dal governo. E allora perché tanto sacrificio? La risposta è nelle ultime parole di Elena .
“Faremo tutto il possibile per creare un mondo dove gli esseri umani e gli altri animali possano vivere insieme nel rispetto reciproco, e crediamo che creare i santuari per animali sia un modo molto efficace per mostrare agli esseri umani che convivere con altre specie sia possibile e avvicinarli dunque alla diversità”.

Le foto sono tratte dal sito di El Hogar
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