MARE VOSTRUM
di Paolo Abbate | BlogL’estate è alle porte: il solstizio d’estate infatti cade, nel 2013, il 21 giugno. Si sono chiuse le scuole e tutti, o quasi, pensano di partire per il mare e le sue spiagge.
Quale migliore occasione di proporre il manuale presente sulla rete dei Verdi Ecologisti, che ricorda l’articolo 1 comma 251 della legge 296 del 2006: “è fatto obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”.
Questa norma è in vigore su tutto il territorio nazionale, approvata, su proposta dei gruppi parlamentari Ecologisti, dal parlamento italiano. Gli ecologisti ne vanno giustamente fieri e per l’occasione diffondono appunto il “manuale di difesa del bagnante”.

I cittadini si trovano, infatti, quando si recano alle spiagge, a dei veri e propri ostacoli. Spesso gli arenili sono sempre meno accessibili per chi non voglia pagare prezzi altissimi. Il mare, in molte parti del nostro litorale è ormai “oscurato” da muri e strutture di cemento, le spiagge libere sono quasi scomparse.
“La situazione italiana dal punto di vista dell’uso del demanio marittimo è una vera e propria anomalia. Concessioni pubbliche di terreno vincolato e protetto che noi (lo Stato) abbiamo dato in concessione a privati per realizzare limitate strutture per la balneazione, cabine, bagni ecc., fornire servizi e mantenere pulito e fruibile l’arenile, ha portato i cittadini a non poter godere del diritto di andare al mare senza pagare un biglietto d’ingresso” - dichiarano i Verdi ecologisti.
Questa forte privatizzazione voluta dalle lobby di balneari e consentita dalla politica accondiscendente non ha uguali nel mondo. Da Nizza a Rio De Janeiro infatti andare al mare a prendere il sole in spiaggia è gratis e si paga solo il noleggio ombrelloni-sdraio, se richiesto.
In Italia invece una famiglia italiana ogni giorno paga per andare al mare, spesso solo per farsi un bagno, un biglietto d’ingresso a un costo medio di 15-20 euro.
“Questo vademecum – si dichiara nel manuale - vuole essere anche un piccolo contributo per una rinnovata voglia di riprenderci il mare che ci appartiene e che norme antiquate e di stampo medioevale, hanno concesso in esclusiva a poche decine di soggetti della cosiddetta “Imprenditoria Balneare”, con la complicità di una certa classe politica e di istituzioni “distratte”.
Le concessioni hanno la durata anche ventennale, mentre si sono prorogate tutte le concessioni in scadenza fino al 2015.
“Cosa fare? - raccomanda per finire il manuale - Resistere, resistere, resistere! Facciamo rispettare i nostri diritti e chiediamo che siano puniti gli abusi”.
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