Tutela del paesaggio
di Paolo Abbate | BlogC’era una volta, entrando a Roccagloriosa, una veduta che sembrava una cartolina: il paese, Rocchetta, le montagne con i paesetti arroccati come sfondo. Insomma un paesaggio cilentano.
L’articolo 9 della nostra Costituzione, ma anche successive norme, tutelano il paesaggio. Ad esempio, il Decreto Lgs 21 gennaio 2004 definisce le bellezze panoramiche “una parte omogenea del territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni”. Nel decreto si tutelano queste “bellezze”, specialmente se sono comprese nei parchi nazionali o regionali.
Ma c’è sempre qualche politico, desideroso di notorietà o di passare alla storia, che si adopera per distruggere queste bellezze, vere e proprie “cartoline” del proprio territorio, in nome della modernità o funzionalità, con operazioni faraoniche spesso a dir poco inutili. E’ il caso dell’ enorme rotonda all’ingresso di Roccagloriosa.
Opera inutile e costosa: inutile perché già esisteva una rotonda al bivio del paese che ben funzionava. Costosa perché diversi milioni sono stati spesi dalla provincia che potevano però essere utilizzati per rimettere in sesto molte strade provinciali, risultate pericolose per le frane e voragini apertesi sulle stesse. Tant’è che alcuni comuni hanno chiesto i danni di immagine che sarebbero provocati dallo stato di abbandono delle strade provinciali. Alcuni cittadini inoltre chiedono a chi rivolgersi per il risarcimento dei danni ricevuti percorrendo le strade con la propria auto.

Tuttavia, qualcuno può obiettare che nel prezzo dell’opera sono compresi i 10 lunghi pali di metallo per l’illuminazione della rotonda, sormontati da pannelli fotovoltaici con un risparmio notevole di energia elettrica. Lunghi pali tra i quali si staglia adesso il paesaggio cilentano.
Le strade sono ancora nel degrado assoluto ma la rotonda faraonica è terminata velocemente: eravamo infatti sotto elezioni amministrative.







