“VIA I NAPOLETANI DAL CILENTO”
di Paolo Abbate | BlogEra una scritta ben visibile sul parapetto di un ponte, se ben ricordo, della Bussentina. Superstrada dove nelle piazzole in direzione nord sono ammucchiati sacchetti di rifiuti che per la maggior parte non lasciano dubbi su chi le lancia fuori della macchina: verosimilmente nei giorni festivi dopo una giornata al mare con relativa mangiata.
Sono senza dubbio partenopei (dimostrato dai sacchetti ritrovati, dalle stampe, scontrini, indizi, ecc.. che indicano località del napoletano e come dimostrato nel servizio di 105TV) e dei dintorni che non hanno come cultura il riciclo dei rifiuti; non parliamo poi della riduzione a monte degli stessi. Parlo per esperienza avendo vissuto 25 anni nel centro storico di Napoli dove era abitudine lanciare sacchetti di monnezza dalle finestre. Mi è capitato qualche volta e alle mie rimostranze si gridava da lassù: “ma fatti li c…. tua!”.
Tuttavia affermare che sono solo i napoletani i responsabili è un modo per rimuovere le proprie colpe di cilentani, singoli e istituzionali. Non è difficile infatti trovare dappertutto, anche nel Parco nazionale, abbandoni di rifiuti di ogni tipo. Elettrodomestici, copertoni auto, guaine incatramate, materiali di risulta e naturalmente cemento amianto vengono da tempo depositati sul far della sera nei boschi, nei prati, nella macchia mediterranea, sui greti dei fiumi, rimanendo sul posto per mesi.
Dopo le denunce gli attivisti di associazioni ecologiste vengono spesso e volentieri citati come testi in processi su abusi e illeciti contro l’ambiente. Purtroppo questi testi fanno spesso viaggi a vuoto perché le udienze vengono rimandate di mesi o addirittura un anno. Così si arriva alla prescrizione con felicità comprensibile dei trasgressori rinviati a giudizio.

Molti sacchetti parlano chiaro sulla storia della giornata passata al mare, in questo caso del golfo di Policastro dove sventolano bandiere blu e dove si può trovare ancora qualche spiaggia libera o approfittare della formula “prendi tre paghi due”, ovvero un ombrellone, una sdraio e posteggio auto gratis.
I centri commerciali, piccoli e grandi, dove si acquista di solito la colazione, offrono - come dimostrano i sacchetti di plastica abbandonati - sacchetti biodegradabili o addirittura compostabili ma manifestano poco entusiasmo, solitamente, di sponsorizzare le campagne “Porta la sporta” o “rifiuti zero” che sicuramente risolverebbero a monte la produzione di rifiuti, anche quelli lanciati sulle piazzole, abbandonati o ignorati dovunque dalla incultura e ignoranza di cittadini e istituzioni.
Ad esempio, una montagna di soldi gira attorno alla gestione degli imballaggi in Italia. Un dossier dell’Associazione Comuni Virtuosi svela i conti del settore, e indica proposte che potrebbero portare rilevanti risorse economiche ai comuni in un momento di crisi come quello che gli enti locali stanno attraversando
Ma sapete quanti sono i “comuni virtuosi” cilentani che si pongono consapevolmente il problema rifiuti? Due solamente su un totale di 71 in Italia: Torraca e Castelnuovo Cilento. Nel Parco nazionale nessuno. Un po’ pochi se si pensa che il nostro parco è il più grande e blasonato d’Italia!
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