Aperitivo
di Paolo Abbate | BlogIl 6 maggio su questo sito scrissi un articolo per celebrare, anzi esaltare, la riapertura dell’orto sociale “Via Campesina” nei pressi di Santa Croce a Sapri.
Il 5 maggio era la giornata mondiale della Permacultura e a Sapri si coglieva l’occasione di celebrarla riappropriandosi di uno spazio dove un gruppo di giovani cominciarono insieme “a seminare, coltivare e preparare un grande orto che sia a disposizione di tutta la cittadinanza”: spazio che fu tolto inspiegabilmente dall’ex amministrazione comunale che distrusse tutta l’attrezzatura e l’orto faticosamente realizzati dai giovani non solo di Sapri.
Oggi – scrivevo - dopo che la nuova amministrazione ha restituito l’area ai giovani dell’orto sociale, si è riunito il gruppo interessato a riprendere il cammino della permacultura e ha ripulito l’area abbandonata da tre anni ricostruendo le basi di un orto secondo i principi della tecnica sinergica, illustrata da Pino Castelluccio detto “il massaro”.
Questa iniziativa faceva sperare che l’esempio dell’orto sociale si estendesse rapidamente a tutti i numerosi orti-giardini abbandonati nella città di Sapri. Un’occasione per l’occupazione giovanile?
Almeno questo doveva essere l’obiettivo degli “ortolani”.

In quella giornata si riunirono circa una ventina di giovani, e non più tanto giovani, che zapparono, piantarono e finirono con una bella mangiata con cibi genuini cucinati come tradizione cilentana vuole.

In un assemblea allargata a tutti i cittadini si parlò del futuro e di organizzare la gestione dell’orto sociale. Vi fu anche una partecipante che suggerì che l’orto dovesse essere in stile “gotico” come la chiesa Santa Croce vicina.
Comunque sia sapete come è andata a finire? Nessuno si è preoccupato di stabilire dei turni per custodire l’orto, innaffiarlo almeno in questi giorni di caldo estivo. L’orto sociale tanto strombazzato è come appare nella immagine qui sopra: erbacce e tutto secco. Anche il grande susino che era carico di frutti è stato dimenticato e le grosse susine sono tutte cadute a terra.
Ah, questi giovani! Pensano solo a stare insieme in occasioni varie, parlare, parlare e dimenticare subito dopo quello che hanno detto.
Si legge in un manifestino affisso sul cancello dell’orto che nei giorni 23 e 25 luglio all’Orto sociale ci sarà un “aperitivo sociale”. Alle ore 22 però.
Cosa si farà in quell’occasione? Si berrà un aperitivo annaffiando insieme l’orto sociale dimenticato?
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