VIVA I CACCIATORI, I VERI AMBIENTALISTI
di Paolo Abbate | BlogRiceviamo e pubblichiamo: Questa è l’opinione, espressa sul canale 105 TV del 6 agosto, del consigliere regionale on. Fortunato. Scusate, anche consigliere provinciale e presidente del Consiglio comunale di Santa Marina, un bel paesetto nel Parco nazionale, dove la tutela della biodiversità è legge.
I cacciatori, dunque, sono i veri ambientalisti perché, andando per boschi, tutelano l’ambiente: sono dei veri e propri “Troll”, folletti ecologisti della tradizione norvegese, e non quei ambientalisti da salotto di Roma, Milano eccetera che parlano, parlano e basta.
Quale consigliere regionale, l’onorevole ha la delega di “Caccia e pesca”, pertanto si sta adoperando attivamente a presentare una nuova legge sulla caccia che prevede l’anticipo dell’apertura “dell’arte venatoria” in Campania, in modo da poter la allungare ancora.
Un anno fa l’onorevole Fortunato si adoperò a far annullare le delibere comunali – e ci riuscì – che avevano istituito il “Parco regionale delle Sughere” a ridosso del Golfo di Policastro, che avrebbe costituito un importante corridoio ecologico tra i parchi del Cilento e del Pollino, “ Non possiamo consentire - dichiarò il consigliere - che le nostre comunità siano penalizzate con un aggiuntivo vincolo di fruizione del territorio, soprattutto per ciò che concerne l’attività venatoria”.
In Campania i cacciatori sono circa 50 mila. Sono in diminuzione, grazie a Dio, per il fatto che questa attività è divenuta solo per ricchi, considerati i costi per praticarla. Ma chi la pratica è convinto che risalga a tempi preistorici - quindi antichissimo e nobile sport – quando cioè il genere Homo uccideva per vivere gli animali selvatici, producendo, bisogna proprio dirlo, anche l’estinzione di alcune specie.

Adesso è uno “sport” che alimenta un giro d’affari notevole. E’ una lobby (di destra e di sinistra) che si adopera con ogni mezzo ad alimentare e mantenere questo assurdo massacro di piccoli e grandi animali selvatici. E’ un serbatoio di voti , quasi un partito di medie proporzioni, che fa gola a molti politici. Qualche anno fa infatti un certo senatore Orsi cercò di far passare una legge che consentiva di sparare anche a piccoli uccelli come tordi, cardellini, pettirossi, cinciallegre eccetera. Solo dopo la raccolta di più di un milione di firme la Lipu riuscì a far ritirare questa assurda proposta di legge.
Esultarono gli ecologisti, si rammaricarono invece coloro che amano la “polenta e osei”. Nel sud non si conosce molto questa squisitezza, si preferiscono e a ragione, secondo me, i maccheroni. Tuttavia questi retrogradi di sudisti dovrebbero conoscere e provare la prelibatezza del nord. Vi diamo pertanto la ricetta originale.

Preparazione: Polenta e Osèi (Polenta e uccelli). Spiumare bene gli uccelli, pulirli e passarli sul fuoco. Metterli su uno spiedino, alternandoli con fettine di lardo o pancetta e foglie di salvia. Farli girare bene sopra il fuoco del camino per circa 10 minuti ungendoli col burro ed un poco di sale, avendo cura di recuperare l'intingolo. Si possono cuocere anche in casseruola con il burro, salvia, fettine di lardo o pancetta sopra gli uccelli, facendoli rosolare per 15 minuti circa. Quando sono ben cotti si servono sulla Polenta calda aggiungendo l'intingolo formatosi durante la cottura. Vino consigliato : Colli Berici Cabernet Sauvignon.
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