LADRI DI PAESAGGIO
di Paolo Abbate | BlogChe fine ha fatto, dopo circa un anno, la legge n. 10 del 2013 detta “Catasto degli alberi monumentali”?
L’art. 7 riguarda esplicitamente le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi
monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”.
Ebbene, nel Cilento esistono nei paesi e nei boschi numerosi alberi monumentali che aspettano , entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di essere censiti dai comuni e inseriti in un elenco. Dell'avvenuto inserimento di un albero nell'elenco e' data pubblicità mediante l'albo pretorio, con la specificazione della località' nella quale esso sorge, affinche' chiunque vi abbia interesse possa ricorrere avverso l'inserimento. L'elenco degli alberi monumentali d'Italia e' aggiornato periodicamente ed e' messo a disposizione, tramite sito internet, delle amministrazioni pubbliche e della collettività.
Alla gestione provvede naturalmente il Corpo forestale dello Stato. Per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000.

Ho fatto questa lunga premessa perché necessaria dopo aver letto un articolo allarmato di Carlo Petrini, fondatore del Slow Food, in cui si denunciava il furto sempre più accentuato di alberi secolari e addirittura di scogli di granito per abbellire un giardino di una villa per lo più di professionisti, ricchi ma “parvenu ignoranti”, mettendo così fuori del proprio contesto territoriale quei tesori naturali.
E’ un business allarmante e in continuo aumento. Si pensi che i paesaggi depredati sono essenzialmente del sud: Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia, Campania, I tesori depredati sono ulivi secolari, querce, muretti a secco, trulli, scogli di granito, terra rossa.
A Roccagloriosa ad esempio esistono ulivi che a detta dei paesani hanno più di 500 anni. Uno enorme è dedicato alla Madonna del Rosario, la cui congregazione fu eretta per celebrare la vittoria della cristianità sui Turchi con la battaglia di Lepanto il 7 ottobre 1571. Pochi anni prima i pirati saraceni avevano posto “tutta la Terra in lacrimevole soqquadro”. Anche Roccagloriosa fu saccheggiata e molti paesani o furono uccisi o portati via come schiavi. Non è un caso che la preparazione della raccolta delle olive viene effettuata la prima domenica di ottobre.
Questi santi monaci che abitavano nelle grotte e nei Cenobi furono molto probabilmente i responsabili dello sviluppo di quel reticolo di paesi arroccati sulle alture: cioè di quel paesaggio umano che ancora sussiste, fatto di paesini e di ulivi secolari.
Intorno al paese di Celle di Bulgheria esistono molte querce più che centenarie mentre sulle colline

del Golfo di Policastro esistono boschi vetusti di sughere dove la regione, per la loro bellezza, voleva realizzarvi un parco naturale.. Mi è capitato di incrociare tempo fa un camion con rimorchio pieno di querce da sughero con tanto di radici e zolla che prendeva l’autostrada verso non ignote destinazioni.
Ebbene che si aspetta a realizzare il censimento previsto dalla legge di questi monumenti verdi, in modo da tutelarli? Aspettiamo che vengano portati via notte tempo con tutta la zolla per essere piantati in qualche lussuosa villa del nord o che finiscano nei caminetti?
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