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DAGLI ALLA VIPERA!

📅 lunedì 30 settembre 2013 · 📰 AmbienteCilento

30092013 articolo abbate 01
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Durante la bonifica della Pineta Carnala a Sapri c’è scappato anche il morto.

Era una vipera nascosta tra i rifiuti che i volontari stavano rimovendo dalla scarpata nel giorno del “Puliamo il Mondo” a Sapri. Se ne stava tranquilla e pertanto non presentava nessun pericolo: spaventata dal rumore se ne stava scappando. La vipera infatti è un animale tranquillo, attacca l'uomo solo se è disturbata da vicino, riuscendo a colpire a non più di 15-20 cm di distanza.

Si legge che la vipera comune “se non viene molestata non è pericolosa in quanto di fronte ad un qualsiasi fattore di disturbo tende a scappare”. Ma l'immaginario collettivo ha probabilmente ingigantito i rischi derivanti dalla vipera italiana, che raramente è mortale. E’ purtroppo successo anche ad altri animali selvatici come il lupo, il pescecane, la vespa, la tigre e il leone. Magari queste creature selvatiche attaccano l’uomo per paura e perché hanno fame, come d’altra parte succede a tutti gli animali.


La possibilità di essere morsi dalla vipera è infatti piuttosto remota, soprattutto se si adottano norme di cautela come indossare scarponcini alti e calzettoni, fare attenzione quando si raccolgono funghi o erbe, usare un bastone per allontanare rami e foglie.

In pericolo è invece proprio la vipera più ch l’uomo, come riporta uno studio condotto da esperti di tutto il mondo, pubblicato sulla rivista della Royal Society di Londra: su 17 popolazioni di serpenti monitorate dagli anni '80, sono diminuite 11 tra il 1997 e il 2000. Tra queste, la vipera.

Le vipere e l'ambiente

Il senso di repulsione, di paura di tutto ciò che striscia come i serpenti ci fa dimenticare che la loro importanza per l’ecosistema è insostituibile: tengono sotto controllo l'espansione dei roditori come i topi dei Generi Crocidura, Mus, Apodemus, Rattus ed altri, limitandone la diffusione ad un livello accettabile. Le vipere nell'ambito della catena alimentare “rivestono il ruolo di predatori e di prede in quanto vengono mangiate da diverse specie sia di mammiferi ( cinghiale, tasso, faina, ecc. ) sia di rapaci ( gheppio, poiana, falco, ecc. )”.

biodiversità parco


L'uomo, che non fa parte di questa catena alimentare, è la prima causa dell'uccisione della vipera. Pochi sanno che la vipera è una specie protetta (Convenzione di Washintgton e Accordo di Berna ).

Il volontario della natura probabilmente non lo sapeva. Davanti a qualcosa che strisciando scappava ha subito pensato di ucciderla, esibendola poi come un trofeo, come si uccide un falco pecchiaiolo che se ne sta migrando dall’Africa attraverso lo stretto di Messina.

Non racconto infatti fandonie. Volontari della Lipu ogni anno realizzano un campo anti bracconaggio sullo stretto perché è tradizione sparare a questi bellissimi rapaci per esibirli alle proprie donne e proteggersi quindi dalle possibili corna.


Nel giorno Puliamo il mondo le associazioni e il comune hanno dunque dimenticato di spiegare ai volontari che stavano disinquinando un territorio, tutelando quindi anche l’ecosistema e la biodiversità.

Per concludere, sentite questa favoletta letta su un giornale (Corriere del mezzogiorno).”In un freddo giorno d'inverno un contadino trovò una vipera semi-assiderata. Pur sapendo quanto fosse pericolosa, ne ebbe compassione e se la strinse al petto per riscaldarla. A poco a poco la vipera si riprese. Incrociò il sorriso del contadino e pensò: "Se lo mordessi morirebbe e io resterei senza calore. E senza calore morirei anch'io".
Si raggomitolò su sé stessa e si riaddormentò”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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