Sette tartarughe ritornano in mare dopo essere state curate
di Paolo Abbate | BlogIl 4 ottobre il Centro di recupero tartarughe marine Caretta caretta – Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli - ha organizzato l’annuale evento sulla spiaggia di Pisciotta, località Gabella, di rilascio in mare di sette tartarughe curate e riabilitate.
Tutte e sette sono state recuperate nel mare campano, ferite da eliche di motoscafi, impigliate nelle reti a strascico dei pescherecci o mezze soffocate per aver ingerito buste di plastica scambiate per meduse di cui si cibano.

La giovane tartaruga soprannominata Chiancarella vagava ad esempio nel porto di Salerno priva di una pinna posteriore: salvata da gli attivisti del Dohrn è rimasta per diverso tempo nell’acquario di Cattolica per la necessaria riabilitazione, e una volta rilasciata a Pisciotta ha stentato molto tempo a prendere il mare.
Le tartarughe rimesse nel loro habitat naturale sono provviste di un microchip che permette di conoscere il tragitto compiuto. Sono così grandi viaggiatrici che liberate in Campania si ritrovano a volte addirittura nel mare della Jugoslavia.
La dottoressa Bentivegna del Dohrn ha messo l’accento sulla grave problematica della sopravvivenza di questa specie marina , poiché le spiagge mediterranee stanno scomparendo sotto una colata di cemento impedendone così la nidificazione.
Il rilascio delle tartarughe viene seguito in mare da sommozzatori che vigilano, insieme ai gommoni della Capitaneria di Porto e del Corpo Forestale, su una naturale presa del largo.

Un progetto per la tutela della nidificazione sulle spiagge cilentane per rallentare la progressiva estinzione di questa specie , legata ai rifiuti rilasciati in mare e ad altre sconsiderate azioni dell’uomo, sarà presentato dall’associazione Fare Verde alle Autorità competenti.








