SPIAGGIA CON BANDIERE SEMPRE MENO BLU
di Paolo Abbate | BlogL’ambito riconoscimento della FEE per i paesi costieri viene dato se si realizzano e si mantengono determinati criteri.
I criteri del programma “vengono aggiornati periodicamente così da richiedere un maggior impegno per risolvere e migliorare nel tempo la salvaguardia dell’ambiente attraverso una corretta gestione del territorio”. Ancora, sulla spiaggia “è vietato il danneggiamento, l’estirpazione, la raccolta e la detenzione ingiustificata delle associazioni vegetative della prima duna, nonché il calpestio delle aree dunali recintate e non”.
Così è scritto sul tabellone che fa bella vista sulla spiaggia Li Piani di Villammare nel comune di Vibonati insignita del riconoscimento di Bandiera blu.
La spiaggia era il fiore all’occhiello di una amministrazione comunale con a cuore la tutela dell’ambiente e lo “sviluppo sostenibile” del territorio. Ottenere la bandiera blu significa essere sulla strada per la salute dei cittadini e dell’ambiente e quindi per l’arrivo tanto desiderato di turisti. Oggi è sempre più richiesta e di moda l’ecologia!
Ecco fatto, dunque! L’amministrazione installa centraline (ma sono mai entrate in funzione?) che registrano gli ecodati richiesti, un’aiola recintata dove vegetano i gigli di mare, resti di una ricca vegetazione dunale che è sparita per le attrezzature balneari che seguirono. Ovvero un lido giallo e blu (ma ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza?), rigidamente amovibile: così almeno ci è stato dichiarato dall’ufficio tecnico comunale. Una ampia veranda coperta viene inoltre attaccata al lido giallo e blu, per lo svago dei bagnanti.
“Goditi la natura della spiaggia” è scritto sul tabellone. E ancora: sulla spiaggia “è vietato il danneggiamento, l’estirpazione, la raccolta e la detenzione ingiustificata delle associazioni vegetative della prima duna, nonché il calpestio delle aree dunali recintate e non”.
Ma arriva la nota crisi e gli interventi messi in atto per valorizzare e riqualificare il territorio e ottenere così l’ambito riconoscimento vengono presto dimenticati. Eppure l’agenzia nazionale della FEE effettua visite di controllo nelle località Bandiera Blu. Ma evidentemente ha chiuso un occhio: forse tutti e due.

Si è assistito infatti a “ripulitura” e spianamento della spiaggia per sistemare ombrelloni e sdraio nonchè di un chioschetto recintato, impadronendosi così di tutto l’arenile sabbioso, lasciando ben poco di spiaggia libera a coloro che vogliono usufruire delle bellezze reclamizzate, senza pagare il “pizzo”. La crisi non morde solo gli operatori balneari ma tutti i cittadini.
Adesso la spiaggia tutelata presenta un accentuato degrado per cumuli di rifiuti di sicura provenienza dai lidi, di pali piantati nella spiaggia, di accumuli di sabbia a ridosso delle strutture balneari, una delle quali smontata, ma non del tutto. Si assiste quindi ad una situazione non solo di degrado ma anche di pericolo per chiunque desideri d’inverno passeggiare lungo l ’arenile respirando magari l’area marina.

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