TARTARUGHE ALLE SALINE? UN’OCCASIONE IN PIU’ PER IL TURISMO E L’ECONOMIA A PALINURO
di Paolo Abbate | BlogQuesto è l’auspicio del sindaco di Centola, dott. Carmelo Stanziola, dopo il casuale ritrovamento di un nido di Caretta caretta alle Saline, la stessa spiaggia cioè dove questa estate si sono schiuse le uova di due nidi di questo magnifico rettile che dopo decenni è ritornato sulle spiagge del Cilento.
Questa terza deposizione di pochi giorni fa non è purtroppo andata a buon fine .“Probabilmente le uova sono state deposte a fine stagione – spiega il vice sindaco – quando il clima non era già dei migliori” . Il sindaco invece esclama che il nuovo arrivo “ è un’ennesima conferma che le nostre spiagge sono ancora vergini e lontane da ogni tipo di inquinamento”.
Come sfruttare dunque questa opportunità che madre natura ha regalato a Palinuro? Ma è semplice : “Portare gruppi universitari, ma anche scolaresche da tutta la regione”, con una salutare e culturale passeggiata lungo “un sentiero dedicato alla Caretta , che ripercorra i luoghi in cui ha nidificato, nei quali verranno installati dei cartelloni informativi”.

Al proposito vorremmo suggerire all’amministrazione di Centola di predisporre un percorso alternativo (sarebbe senza dubbio più suggestivo e soprattutto didattico) con cartelli esplicativi lungo il Mingardo (fiume il cui basso corso scorre nel territorio di Centola e Camerota), dove appare un degrado molto speciale. Dopo forti piogge galleggiano, ad esempio, degli “iceberg” di schiuma giallastra trasportati dalla corrente fino a mare, mentre depositi di amianto sono presenti da tempo immemorabile sull’argine destra idraulica, in attesa di essere trasportati via dalle piene del fiume. Nulla sono valse le segnalazioni e le denunce.
E’ necessario inoltre ricordare all’amministrazione di Centola quanto si sostiene in un progetto di Fare Verde, associazione ecologista del Cilento, spedito quest’anno a tutti i comuni rivieraschi e alle autorità competenti per tutelare la nidificazione delle tartarughe marine con un attento monitoraggio.
“Occorre tutelare le aree di nidificazione dal disturbo antropico mitigandolo notevolmente – si raccomanda nel progetto - in quanto sembra che la causa principale sia proprio l’attività umana sulle spiagge cilentane che limita la nidificazione di questa specie.” E’ necessario dunque rivedere i piani spiaggia lasciando ampi spazi di spiaggia libera tra i lidi balneari, che in questi ultimi due anni sono triplicati e usati ampi spazi di spiaggia per posteggi auto spazzando via anche aree dunali con gigli di mare. Precisiamo che quest’ultima nidificazione è avvenuta proprio nell’area di spiaggia di cui abbiamo accennato, probabilmente inizi agosto.
A tal proposito anche la dottoressa Bentivegna, membro del Marine Turtle Specialistic Group (IUCN), ricorda che basta calpestare la sabbia con cui la femmina ha ricoperto le uova per proteggerle dai predatori o piantarvi sopra un ombrellone per compromettere l’intera nidiata.
E’ il caso delle Saline dove quest’anno hanno nidificato le tartarughe marine. E’ importante certo educare i giovani al rispetto della natura, ma è soprattutto necessario “dare alla Natura quello che è della Natura”.







