CILENTO DA GUSTARE
di Paolo Abbate | BlogLo confesso, sono di indole pessimista, tendo cioè a vedere quasi sempre il bicchiere mezzo vuoto, come suo dirsi.
Però il Cilento e soprattutto il suo parco nazionale più lo giri e più ti sorprende, riempiendoti di buonumore e di angoscia. Dipende su cosa punti l’attenzione e la macchina fotografica.
All’Isca della Conressa (comune di Camerota), per esempio, dove esiste un grande parco privato a poche decine di metri dal Mingardo, recintato da muro e cancelli di ferro , è proibita agli estranei l’entrata e si raccomanda “di procedere a passo d’uomo”, per la presenza di bambini in circolazione.
E’ un parco costruito qualche decennio fa dall’immobiliare Polito su una piana alluvionale con un consumo spropositato di suolo fertile.
Detto tra parentesi il nome isca è un temine calabrese e significa ‘zona boscosa lungo il corso di un fiume’, e la piana dove sorge il parco è proprio lungo il fiume e ben coltivata da tempi antichi. Costruito il parco, Il comune ha posto l’isola ecologica proprio davanti al cancello principale, con tanto di giorni per fare la raccolta differenziata bene, “altrimenti il comune sospende la raccolta quotidiana presso il parco”.

Peccato però che quando gli abitanti del Parco se ne sono andati, finite le vacanze, il comune di Camerota sospende la raccolta dei numerosi rifiuti di risulta e altri rifiuti speciali abbandonati davanti l’isola ecologica e lungo la strada che accede all’Isca della Contessa.

Questo è ciò che mi sorprende. Ma poco più avanti, alla Cala del Cefalo si assiste ad uno spiaggiamento di pneumatici dismessi, circa una diecina: spettacolo che angoscia solo al pensiero dei disgraziati che li hanno abbandonati impunemente sulla riva del fiume, che li ha portati a mare e quindi arrivati sulla spiaggia . Là rimarranno almeno fino all’estate quando forse persone interessate li raccoglieranno.
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