I meteorologi: «L’atmosfera e gli oceani continueranno a riscaldarsi nei secoli a venire. Il 2013 ha dimostrato una volta di più l’impatto considerevole di siccità, ondate di calore, inondazioni e cicloni tropicali sulle persone e sui beni in tutte le regioni del mondo».
A dirlo è l’Annual Statement on the Status of the Climate della World Meteorological Organization (Wmo).
Nel 2013 infatti la temperatura media in superficie sulla Terra è stata di 14,5° C, cioè 0,50° C in più della norma calcolata per il periodo 1961-1990, e 0,03°C in più della media del decennio 2001-2010. “Le temperature sono state particolarmente calde in molte aree dell’emisfero Sud, dove l’Australia ha avuto l’anno più caldo della sua storia, mentre l’Argentina ha sperimentato il secondo anno più caldo da quando si raccolgono i dati”.
L’estate australiana 2012/13, caratterizzata da temperature record, è stata causata da fattori antropici: infatti il caldo del 2013 sarebbe stato praticamente impossibili “senza l’influenza dei gas serra di origine antropica. Questo dimostra che i cambiamenti climatici - è sempre il Wmo che parla - comportano un netto aumento della probabilità che avvengano certi fenomeni estremi”. Non è certo colpa quindi delle eruzioni vulcaniche o degli episodi di El Niño o di La Niña, che hanno sempre contribuito a condizionare il nostro clima, influendo sulle temperature e provocando, tra le altre catastrofi, siccità ed inondazioni.
Nel 2013 “abbiamo assistito a delle precipitazioni più abbondanti, a delle ondate di calore più intense e ad un aggravamento dei danni causati dalle onde delle tempeste e dalle inondazioni costiere causate dall’innalzamento del livello del mare: il tifone Haiyan che si è schiantato sulle Filippine ne è la tragica illustrazione”.
Insomma Il riscaldamento del clima non segna nessuna pausa. Il riscaldamento degli oceani si è accelerato ed ha raggiunto la sua più grande profondità. Più del 90% del calore intrappolato nei gas serra è stoccato negli oceani, conclude Il segretario generale della Wmo, Michel Jarraud.
Ed io ci credo perchè me ne sono accorto personalmente a casa mia, avendo speso molto meno per il riscaldamento rispetto a l’anno passato. Ma è certo una magra consolazione la mia.