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COMUNI RICICLONI E COMUNI “SENZA INFAMIA E SENZA LODO”

26032014 raccolta rifiuti
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mercoledì 26 marzo 2014
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Il dossier sui rifiuti 2013 di Legambiente, uscito in questi giorni, non è molto entusiasmante. La strada per la corretta gestione dei rifiuti nella nostra regione, ben delineata grazie alle norme Comunitarie e Nazionali che hanno fissato obiettivi e individuato strumenti per consentire di

percorrerla, non sembra proprio seguita dalla maggior parte dei comuni campani.

I punti fermi diffusamente riconosciuti per la corretta gestione dei rifiuti, quella che chiamiamo “la strada tracciata”- si lamenta nel dossier - sono ben delineati dai principi comunitari e vanno dal “chi inquina paga”, alla regola delle “4R”( privilegiando la riduzione), al raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012 e il 50% di riciclo entro il 2020, al divieto di conferimento di rifiuti tal quali in discarica. Purtroppo siamo ancora lontani da questi obiettivi. Tanto è vero chela situazione è sostanzialmente identica

a quella evidenziata nella scorsa edizione di Comuni Ricicloni.

“Infatti, risultano funzionanti ancora solo 3 impianti di compostaggio (Teora, Molinara e Salerno) con una capacità complessiva irrisoria rispetto a quella richiesta dalla attuale produzione di organico da raccolta differenziata, divenendo pertanto la gestione di questa matrice oltremodo onerosa per i Comuni costretti a trasferirla fuori regione (circa 200 euro a tonnellata per l’umido)”.

Su 206 comuni campani solo 56 hanno raggiunto quel 65% di raccolta differenziata previsto entro il 2012. Comuni cilentani come Casal Velino e Roccadaspide con 89 e 85,71 in percentuale lo hanno superato e sono in testa alla classifica, ma comuni grandi come Agropoli e Sapri risultano in fondo alla classifica con 31,30 e 30,91 di percentuale. Naturalmente i dati del dossier si riferiscono alla raccolta differenziata effettuata nel 2012.

Cosa non funziona dunque? Credo che il problema siano gli amministratori poco illuminati e i tanti cittadini pigri, ignoranti (nel senso letterale del termine) e male-educati che ancora non hanno compreso ciò che comportano la produzione e il rilascio di rifiuti nell’ambiente.

ciclo rifiuti

Ci sembra quindi giusta la strada intrapresa dal comune di Baronissi verso la strategia “rifiuti zero”. Baronissi infatti è da anni un Comune Riciclone che, oltre ad avere percentuali di raccolta differenziata eccellenti e aver ricevuto numerosi premi regionali e nazionali, ha costantemente abbassato la Tarsu e ha messo in atto diverse “Buone Pratiche” tese a premiare i cittadini come attori principali della gestione del ciclo dei rifiuti. Ad esempio:

  1. “Con il cambio d'olio il mondo gira meglio”: per ogni cinque litri di olio esausto conferiti viene consegnato un litro di Olio extravergine di oliva DOP delle colline del Comune di Controne;
  2. “La spesa con i rifiuti”: buoni spesa da utilizzare presso gli esercizi commerciali locali per i conferimenti di carta, vetro, plastica, ingombranti effettuati direttamente dai cittadini al centro di raccolta comunale;
  3. “Pasta d'alluminio”: per ogni sei chili di alluminio, il cittadino riceve un chilo di pasta fresca prodotta da pastificio artigianale locale;
  4. “Ridurre con l’acqua”: fontana dell’acqua per la riduzione della plastica.

Come si vede si fanno gli interessi dei cittadini, dei commercianti locali e del comune stesso che risparmia sulla raccolta differenziata.

ciclo rifiuti

Ma a Baronissi, che compie in maniera quotidiana operazioni di controllo sul territorio comunale, “è scattato Il blitz della Municipale dopo la segnalazione pervenuta da alcuni volontari della protezione civile impegnati, l’altra sera, in un giro di perlustrazione. C’era un po’ di tutto tra i rifiuti abbandonati in un angolo nascosto di via Orsale, compresi lettere della Rai sul pagamento del canone ed altre missive: ed è proprio su questo carteggio che sono state avviate le indagini per risalire agli autori dello scarico illegale” (Cilento Notizie del 25/03).

La strategia rifiuti zero dunque prevede giustamente anche la repressione per i cittadini che compiono illeciti. La Polizia municipale può aprire i sacchi di rifiuti (quelli della indifferenziata purtroppo sono sempre più numerosi), e controllarne il contenuto.

Si apprende ancora dal comune di Baronissi che il Centro di Raccolta Comunale, cardine del sistema di raccolta differenziata, viene frequentato da almeno il 50% dei cittadini (oltre 150 presenze giornaliere), garantendo una sempre migliore qualità della raccolta differenziata e un passaggio alla raccolta quindicinale del secco indifferenziato, che ha ridotto del 20% il totale di rifiuti indifferenziati a vantaggio di carta, cartone, plastiche e organico.

Questo comune riciclone rappresenta dunque un modello di riferimento per molti comuni della nostra regione e non solo, che intendono ottimizzare il ciclo virtuoso dei rifiuti.

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