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ll VOTO DEL 25 MAGGIO SECONDO UN ECOLOGISTA

📅 mercoledì 28 maggio 2014 · 📰 AmbienteCilento

28052014 elezioni europee
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Dopo il voto clamoroso di questa ultima tornata elettorale per il rinnovo del parlamento europeo ma anche per molte amministrazioni italiane, che hanno registrato un grande vincitore, il PD, due clamorosi sconfitti come il M5S e FI e due partiti che ce l’anno fatta per il rotto della cuffia come NCD e TSIPRAS, credo che anche un ecologista debba fare delle considerazioni. Solo perché vado sempre a votare , convinto che debba essere anch’io a decidere chi mi debba governare (è un eufemismo naturalmente).

In occasione di queste elezioni, grandi associazioni ecologiste come Wwf, Lipu, Fare Verde hanno presentato ai partiti proposte qualificate da portare in Europa. Infatti le grande ideologie sono finite, anche perché in gran parte fallite: siamo in un epoca post ideologica e quel che contano sono i fatti, i molteplici problemi che ci stanno davanti.

europee per gli ecologisti


Il lavoro che manca, la corruzione dilagante, il consumismo inarrestabile di risorse naturali, la produziuone di rifiuti, i cambiamenti climatici, l’inquinamento degli ecosistemi naturali da cui tutti gli esseri viventi dipendono, tanto per citarne qualcuno. Insomma la “madre” di tutti i problemi è il degrado del pianeta ad opera della nostra specie.

Occorre quindi un cambiamento politico totale, e non piccoli ritocchi, ai nostri comportamenti e scelte. Ma i partiti e i vari movimenti propongono e promettono soluzioni insufficienti come taglio delle tasse, buste paga più pesanti o addirittura dentiere per tutti. Non si è parlato ad esempio della strategia “rifiuti zero”, della Decrescita”, della “green economy”. Quest’ultima fu proposta dall’allora ministro Corrado Clini, ma, ahinoi!, questo signore che aveva sollevato grandi speranze tra gli ecologisti e non, è stato recentemente arrestato per peculato.

Politici quindi che predicano bene e razzolano male, ma anche purtroppo molti, troppi, cittadini che desiderano di cambiare ma hanno una fottuta paura di abbandonare i propri privilegi e abitudini radicate, per una società più giusta e un pianeta più sano. Tentare cioè di risolvere quei problemi che li angustiano e scandalizzano.

Un esempio piccolissimo di questa tendenza diffusa. Quanti cittadini consumatori elogiano chi si prodiga a sostenere la riduzione dei rifiuti e gli sprechi e poi escono dai supermercati con buste di plastica piene di prodotti “imballati” inutilmente con vaschette di polistirolo o di plastica, bottiglie piccole e grandi di acqua minerale eccetera.

Potremmo continuare citando cittadini che votano come ordina il capo popolo di turno, oppure eleggono come sindaco un quasi novantenne con 80% di voti, solo perché è un paesano. I “prodotti paesani”, è risaputo, sono più sani e genuini!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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