RACCOLTA DIFFERENZIATA: CHE CONFUSIONE NORMATIVA
di Paolo Abbate | BlogAncora un Decreto ministeriale (del 22 aprile 2014) sulla raccolta differenziata che puntualizza cosa è un imballaggio da differenziare e cosa non lo è.
La materia prima (vetro, plastica, carta, metallo) di buona qualità, cioè pronta per essere riciclata e tornare nei cicli industriali, è quasi sempre accompagnata da altri materiali: l’imballaggio appunto.
Dunque, quali sono prima del decreto gli imballaggi, ossia quei manufatti concepiti per contenere, trasportare, proteggere merci in ogni fase del processo di distribuzione, da differenziare e quali invece no? Ad esempio:
Questi Sì

Questi invece No

Io in verità non vedo le differenze, ma evidentemente saranno le “impurità” contenute negli oggetti e che ne impediscono il riciclaggio. Occorreva allora, per aumentare la raccolta differenziata – in definitiva la quantità e non la qualità – sfornare un nuovo decreto.
Adesso, sono inequivocabilmente imballaggi: i pizzi per le torte (venduti con il dolce, altrimenti niente); i rotoli, i tubi e i cilindri sui quali è avvolta la pellicola, il foglio di alluminio o la carta; le grucce per indumenti (solo quelle vendute con il vestito) e i vasi da fiori per la vendita e il trasporto di piante.
“Sfuggono viceversa dal concetto legislativo di imballaggio (tra i molti) e quindi non vanno nella raccolta differenziata le cartucce per stampanti, le custodie per cd, i macinapepe ricaricabili; le bustine solubili per i detersivi, le posate usa e getta i vasi da fiori destinati a restare con la pianta per tutta la sua durata di vita e le grucce se acquistate da sole come prodotto” (da Greenreport -3 luglio 2014).
Secondo me occorrerebbe innanzi tutto eliminare moltissimi imballaggi alla fonte e cercare inoltre come cittadini di non comprare prodotti con imballaggi inutili e superflui. Quanta carta, con pellicola di plastica, usata per gli alimenti che compriamo, finisce nell’indifferenziata perché costa fatica separare i due materiali prima di buttare nell’indifferenziata!!
Per ricuperare il più possibile materiali riciclabili (plastica, vetro, carta eccetera) la filiera di questi materiali dovrebbe prendere in considerazione la qualità più che la quantità di raccolta differenziata.
Ecco quindi che occorrerebbe un centro comunale di vagliatura consorziato che ricuperi il più possibile i materiali riciclabili, dando anche lavoro ad operai addetti alla scelta.
I paesi del Golfo di Policastro, ad esempio, consorziandosi, potrebbero creare un centro di vagliatura. Purtroppo , per egoismi incomprensibili, non riescono neanche a realizzare un grosso ed unico depuratore consortile, invece di tanti piccoli e insufficienti. Vedi caso dei paesi di Vibonati, Sapri, Santa Marina,, Tortorella, Ispani).
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