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SI CHIUDE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO SCAPPATI

📅 lunedì 28 luglio 2014 · 📰 AmbienteCilento

28072014 parco art abbate 01
Credits Foto

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Questa foto risale a pochi anni fa. La famosa baia degli Infreschi, divenuta nel’ottobre 2009 Area marina protetta, sembrava lo sbarco in Normandia per i natanti piccoli, medi e grandi che vi sostavano.

Occorreva fare lo slalom gigante per arrivare a terra, dove tra l’altro c’era un ristorantino, il Pirata, che cucinava spaghetti alle vongole e pesce alla griglia. Buonissimi ! Anch’io sono stato tentato, mi sembrava di essere nei Mari del Sud. Non vorrei sbagliarmi, ma anche il presidente del parco e il governatore della Campania di allora caddero in tentazione.

Le chiazze di carburante in mare erano evidenti, l’inquinamento molto forte sebbene tutta la costa era area A del Parco , il quale è tenuto garantire (legge quadro 394/91) la tutela dei valori ambientali, in particolare nelle zone A del Piano.


C’è voluto tuttavia il DM del 31 gennaio 2013 del Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, “ per inserirla nel sesto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria, ai sensi della direttiva 92/43/CEE, con cod. IT 8050040 dal nome "rupi costiere della costa degli Infreschi e della Masseta”.

Ci furono danneggiamenti, prima e dopo questi decreti protettivi, con incendio di attrezzature nascoste tra le rocce, che procurò danni alla vegetazione e alla rupe stessa. I colpevoli non sono, credo, mai stati individuati.

park


Quante lotte delle associazioni ambientaliste per eliminare l’aggressione a questa costa ricca di calette, grotte preistoriche, pesci e acqua cristallina. I barconi di due cooperative pieni gi bagnati andavano su e giù da Scario e Camerota, facendosi concorrenza tra loro e… dispetti. Qualcuno pensò bene di attrezzare le spiagge con ombrelloni, sdraio a pagamento e chioschetti fissi, lasciando poco spazio agli altri. Ricordo un barcone che viaggiava sventolando la bandiera gialla di Legambiente, per confondere evidentemente le idee.

Chi doveva garantire la legge se non il Parco? Adesso a metà luglio 2014 lo stesso esce con un ordinanza (n.13 del 18 luglio):
“Al fine di adempiere ai propri compiti istituzionali”, garantendo così la tutela dei valori ambientali, perché risulta ( meglio tardi che mai !)) “regolamentare l’afflusso e la fruizione delle citate spiagge, determinando un carico antropico compatibile con il regime normativo previsto dalle Norme di Attuazione del Piano del Parco”. Ricordiamo sommessamente che il Piano è stato redatto nel 2010.

Ebbene, il carico antropico massimo (Camax) di una spiaggia è ottenuto dalla formula:

Camax = Su/ Cam = Su/( Ccmax/ Fc)

laddove:
Su è la superficie utile della spiaggia;
Cam è la capacità di carico ambientale;
Ccmax è il coefficiente di carico massimo della spiaggia;
Fc è il fattore di correzione complessivo

Ma udite bene: “ per il coefficiente di carico massimo delle spiaggia (Camax) si è stimato un valore pari a 3,8 mq/persona, in applicazione della teoria della "bolla virtuale", elaborata dall'antropologo E. Hall, e del concetto di "prossemica".

L’ordinanza del parco riporta infine una tabella di sintesi, con indicate le spiagge e relativi carichi antropici totali massimi.

Ci sono pure le punizione ai trasgressori.
Ovvero, “l'osservanza dei presenti divieti è affidata alla Capitaneria di Porto, al Corpo Forestale dello Stato ed alle Amministrazioni Comunali, che, così come concordato, si faranno carico, altresì, di monitorare e regolamentare gli accessi con l’emissione di appositi pass;
le violazioni alla presente Ordinanza sono punite ai sensi dell’art. 30, comma 2, della Legge 394/1991 .
Nei casi più gravi di violazione delle disposizioni della presente Ordinanza si applicano gli articoli 734 del Codice Penale - Distruzione o deturpamento di bellezze naturali – ed art. 30, comma 3, della Legge 394/1991”.
Firmato: direttore ing. Angelo De Vita


Dunque questa benedetta legge quadro e articolo 734, ai quali gli ambientalisti si sono appellati tante volte, vengono finalmente ricordati come meritano. Speriamo che duri !


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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