SVILUPPO, CRESCITA ECONOMICA? MA NEL VERSO GIUSTO
di Paolo Abbate | BlogNel Cilento, come in tutta Italia, c’è disoccupazione cronica, i giovani vanno a cercare lavoro all’estero e i nostri amministratori, preoccupati di mantenere consensi, si ingegnano a come affrontare il problema.
La maggioranza di loro non avendo molta fantasia, propendono per l’economia tradizionale, quella, per intenderci, di mercato, e di sfruttamento del territorio, o meglio di quello che ne è rimasto.
Il comune di Santa Marina, ad esempio, sogna di sfruttare a fondo l’area del Bussento, con progetti impossibili. A Sapri si riaffaccia il progetto del così detto “volo del gabbiano”, che offrirebbe a numerosi turisti di godere dell’emozione di un volo su la baia agganciati ad un cavo d’acciaio.
Opportunità, secondo i promotori, di un rilancio certo dell’economia locale: ristoranti, hotel, bar presi d’assalto. C’è un però a questa possibilità: la soprintendenza di Salerno (per ora) boccia il progetto impattante per molte ragioni. E meno male!, ci viene spontaneo esclamare.

I nostri amministratori locali non conoscono purtroppo le numerose opportunità che presenta l’economia verde. Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, che oggi ha presentato il suo rapporto annuale realizzato con Unioncamere (da Europa . art. di Emanuela Franchini 4 novembre 2014), afferma senza mezzi termini che: «Non usciremo dalla crisi come ci siamo entrati, non ci metteremo alle spalle questa tempesta perfetta se non cambiando e imboccando con convinzione la via della green economy, che è anche la strada maestra per contrastare i mutamenti climatici”.
Ma quali sono i lavori “verdi”? Sono tutte “le figure professionali che inglobano competenze “verdi”, il cui lavoro è finalizzato alla produzione di beni e servizi eco-compatibili o a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi”.
Ad esempio, si suggerisce ancora nell’articolo citato: “installatore di impianti termici a basso impatto, ingegnere energetico, tecnico meccatronico, ecobrand manager, esperto di acquisti verdi, falegname, esperto in demolizioni per il recupero del materiale, esperto del restauro urbano storico, serramentista sostenibile, esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, programmatore delle risorse agroforestali, pedologo, ingegnere ambientale, statistico ambientale, risk manager”.
Non dico tutti, ma alcuni di questi nuovi mestieri potrebbero trovare spazio e successo anche nel depresso Cilento.
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