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Sblocca Italia? Soldi sprecati

📅 lunedì 10 novembre 2014 · 📰 AmbienteCilento

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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Altro che le grandi opere come le trivellazioni petrolifere che “ci renderanno tutti più ricchi” che il nostro governo vorrebbe sbloccare. Le piccole e medie opere incompiute, utili davvero al territorio e ai cittadini sono queste: dissesto idrogeologico, trasporti, bonifiche, scuole, messa in sicurezza del territorio, depuratori, abusi edilizi, impianti per la gestione dei rifiuti. Per questo l’associazione Legambiente lancia la campagna di raccolta fotografica #sbloccafuturo, con le opere veramente urgenti da realizzare segnalate dai cittadini, già visibile al link indicato - (Greenreport , 7 nov.2014)

Le segnalazioni più ricorrenti nelle opere veramente urgenti segnalate dai cittadini in  #sbloccafuturo riguardano proprio la messa in sicurezza del territorio, poi viene il sistema dei trasporti (ferrovie, trasporti urbani, mobilità dolce) e seguono bonifiche, depurazione, riqualificazione urbana, sicurezza sismica, abbattimento di manufatti abusivi, impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma anche l’adeguamento e la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

“Non basta fare. Occorre fare bene – dichiara Legambiente - e soprattutto opere realmente utili. Come dimostrano i tragici eventi di Carrara, dove un argine costruito inutilmente non è servito a fermare la piena del fiume che ha devastato numerose abitazioni e messo in pericolo centinaia di cittadini. E’ opportuno scegliere le infrastrutture e le opere da mettere in cantiere per sbloccare il futuro del Paese, migliorare la sicurezza e la vivibilità, partendo dalle reali necessità dei territori” .


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Il dissesto idrogeologico colpisce duramente l’Italia, ma negli ultimi anni si è speso circa 800 mila euro al giorno per riparare i danni e meno di un terzo di questa cifra per prevenirli. Si realizzano difese passive invece di restituire spazio ai corsi d’acqua . Occorre invece attuare una corretta gestione tanto delle aree montane e boschive che delle città,  realizzando la stombatura e la manutenzione dei fossi e dei canali, il ripristino delle aree di esondazione.
Nel Cilento ad esempio il dissesto idrogeologico sta producendo numerosi danni. Moltissime strade, importanti per la economia dei paesi, sono in grave dissesto per le frane che ogni giorno si allargano rendendo quasi impossibile le comunicazioni. Non parliamo poi dell’erosione della costa che ha sottratto decine di metri di spiaggia, patrimonio insostituibile per l’economia del territorio. Queste sono alcune delle opere primarie a cui far fronte: altro che trivellazioni petrolifere lungo le coste cilentane!

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