I nuovi poveri in Italia e nel mondo sono sempre più protagonisti di un mondo dei senza speranza; sono loro i figli della recessione; sono il simbolo di un Paese, il nostro, in grave e crescente sofferenza umana e sociale, da sconfiggere per non morire.
La povertà, una parola che fa paura in tutte le parti del mondo, è un’amara realtà anche in casa nostra; non è solo l’Africa Nera e/o altre parti endemicamente povere del mondo ad essere realtà povere del Pianeta, in questo inizio e sempre più complicato avvio del Terzo Millennio e del ventunesimo secolo.
Anche realtà come l’Italia ed altri Paesi europei ed occidentali, un tempo in condizioni di diffuso benessere ed ormai convintamente certi di avere sconfitto il male di sempre delle povertà, sono purtroppo, tornate indietro; sono oggi in una lotta disperata per sconfiggere la povertà, una triste condizione umana che rende sempre più tristi le condizioni dell’uomo della Terra, ad un punto tale da maledire il giorno della propria venuta al mondo.
Perché il nostro Paese torna in povertà? Perché quel triste ed allarmante dato dell’UNICEF nel suo rapporto 2014, secondo cui un bambino italiano su tre vive in condizioni di povertà?
Il primo grave problema è un problema legato agli egoismi umani di chi ha e vuole avere sempre di più; questo esercito di affamatori del mondo, indifferente alle tragedie umane di chi è povero ed in quanto povero, è sempre più esposto alla triste condizione della fame, è disumanamente impegnato in un progetto tendente ad affamare il mondo con la ricchezza concentrata sempre più nelle mani dei soli pochi, egoisticamente convinti di essere nel giusto, pensando al loro obiettivo di ridurre nel mondo e soprattutto nel mondo occidentale i “padroni” della ricchezza, un bene che deve essere patrimonio esclusivo dei soli pochi potenti privilegiati della Terra.
Il rapporto UNICEF 2014, porta all’attenzione del mondo un importante messaggio; alla base c’è il futuro umano; ci sono i bambini, i nuovi protagonisti di un mondo, dove è in atto una crescente mutazione umana di cui non si possono assolutamente prevedere i possibili orizzonti verso cui andrà l’uomo della Terra.
Il problema dell’infanzia in Italia va visto nel contesto più generale dell’infanzia nel mondo; si tratta di quella parte dell’umanità che rappresenta il futuro dell’uomo della Terra.
Nel mondo sono 2,2 miliardi i bambini e gli adolescenti; insieme rappresentano il 31% della popolazione mondiale.
Una presenza umana indifesa del mondo di grande rilevanza; sono tante le necessità; sono tanti i loro diritti sempre più spesso negati da un mondo adulto che non sa pensare positivo e positivamente affrontare i tanti problemi umani e sociali di quell’immenso popolo di bambini silenziosi, purtroppo, sempre più indifferenti ad un mondo adulto attento alla sola propria egoistica condizione di uomini della Terra; di uomini della Terra sempre più impegnati ad avere tutto solo per sé.
C’è da riflettere ed attentamente sul mondo dell’infanzia nel mondo.
Tanto, prima ancora di osservare, radiografando nello specifico i problemi dell’infanzia italiana anche alla luce del Rapporto UNICEF 2014 che ci mette a conoscenza dell’amara realtà del mondo che riguarda la vita non vita dei bambini del mondo delle povertà.
Per effetto disumano dell’egoismo degli uomini che vogliono tutto per sé, dando concretamente prova della loro disponibilità a compiere azioni criminali, ben 90 milioni di bambini del mondo sarebbero morti nell’anno in corso, prima del quinto anno di vita; in gran parte, tanto non è accaduto, fermando così in parte quell’infame olocausto di morte per fame nel mondo, colpendo soprattutto l’infanzia, in condizioni di malnutrizione cronica e senza le dovute vaccinazioni e la necessaria disponibilità dell’acqua, assolutamente necessaria al vivere umano sulla Terra.
Le cifre allarmanti di 90 milioni di bambini morti prima del quinto anno di vita al momento fortunatamente non si sono verificate; ma abbiamo comunque dati allarmanti che devono far riflettere tutti gli uomini di buona volontà di questa nostra martoriata Terra.
Nel 2012 sono morti ben 5,6 milioni di bambini sotto i cinque anni (18.000 ogni giorno); sono morti per cause che si sarebbero potute prevenire evitando così un olocausto annunciato, dovuto sempre e sempre più alla disumana indifferenza degli uomini soprattutto per il mondo dei tanti bambini indifesi.
Il rapporto UNICEF 2014 informa che nel mondo della disperazione e della morte ben l’11% delle giovani donne si sono sposate prima di aver compiuto 15 anni.
La conoscenza del grave fenomeno è il primo importante e necessario passo, funzionale alla concreta realizzazione di azioni necessarie a salvare la vita di milioni di bambini che appartengono al disperato mondo delle povertà.
Grazie al trentennale impegno instancabile dell’UNICEF, la condizione dell’infanzia nel mondo, è migliorata e non poco; ma nonostante ciò, tanto, tanto resta ancora da fare per evitare l’infame olocausto di morte per fame soprattutto dei tanti bambini del mondo ancora individuato come Terzo Mondo; un mondo disumano, affollato da senza diritti.
Sulla situazione dei bambini del mondo, è importante quanto detto dal Presidente dell’UNICEF-Italia Giacomo Guerrera; secondo Guerrera la conoscenza dei dati è estremamente utile per un cambiamento positivo tale da ridare il diritto alla vita in un mondo dei diritti negati; a suo dire, tanto è di rilevante importanza, anche se i dati, da soli non possono cambiare il mondo, certamente rendono concretamente possibile e non poco, quell’attesa di cambiamento necessaria per evitarne disumanamente la morte.
L’identificazione dei bisogni è un primo importante passo per sostenere i loro diritti e misurare l’andamento positivo dei progressi che fortunatamente si vanno registrando di anno in anno.
Parlare della povertà nel mondo dell’infanzia e del tragico olocausto che ancora colpisce tanti piccoli diseredati della Terra, è un fatto opportuno, oltre che necessario; è, altresì, opportuno oltre che necessario prima di parlare, in senso stretto dei poveri di casa nostra, dove è purtroppo, in atto il fenomeno allarmante dei nuovi poveri d’Italia, individuati in milioni; il fenomeno è dovuto al crescente impoverimento della società.
Nel nostro Paese per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro nel breve periodo dal 2010 al 2012 un milione di individui è passato nella triste condizione di povertà; i poveri in Italia nel 2013 sono stati calcolati in ben 4.06.250.
Purtroppo, sono sempre di più i poveri italiani.
Dati allarmanti che devono far riflettere chi governa questo nostro sgangherato Paese, dove si mette con bravura, ma inopportunamente il silenziatore a tutto, compresa la triste condizione delle nuove crescenti povertà italiane, un fenomeno allarmante, in tragica crescita.
Sul grave e disumano fenomeno dei nuovi poveri d’Italia è importante leggere il libro-inchiesta Rizzoli Editore “Tutta la vita in un giorno”, della giornalista Francesca Barra, fortemente motivata ed abituata ad andare a fondo nelle tematiche sociali, conoscendole da vicino, attraverso momenti condivisi, nell’osservazione diretta a Milano dei tanti protagonisti invisibili di un fenomeno così tragicamente emergente di una povertà sempre più diffusa, in uno con un crescente e grave vuoto delle idee, di cui è terra fertile il nostro Paese, per altro oggi terra di povertà diffusa, con nuovi poveri anche nel mondo dell’infanzia italiana.
Siamo, purtroppo, in forte crisi; con indifferenza non sappiamo più garantire i diritti dei cittadini italiani, bambini compresi, che diventano così, sempre più, protagonisti di soli diritti negati.