Già nel 2012 l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – aveva diffuso un dettagliato rapporto sulle problematiche legate al piombo nelle munizioni da caccia *. Su un articolo apparso su “Salviamo il Paesaggio” del 29 gennaio si ricordano i danni arrecati dal piombo sia su l’uomo e animali che sull’ambiente.
Infatti numerose specie di uccelli sono esposte al rischio di avvelenamento da piombo e ci sono aspetti allarmanti che riguardano l’inquinamento dei suoli. E gli effetti sull’uomo?
Il piombo può arrivare all’uomo tramite l’acqua potabile e il cibo, ma anche tramite l’aria, il terreno e la polvere.
Si legge nel rapporto: “ l’intossicazione genera cefalee, ipertensione, anemia, disfunzioni renali, ipofertilità e disturbi al sistema nervoso. Si sospetta anche che possa determinare l’insorgenza del cancro.
In vari paesi ci sono norme che cercano di ridurre i pericoli per l’ambiente (come ad esempio il divieto di utilizzare proiettili contenenti piombo nelle zone di caccia umide) ed arrivare presto all’abolizione dell’uso del piombo per la caccia”.
E ancora: “In attesa di questa norma però il piombo continua a disperdersi nell’ambiente sia quando la preda non viene colpita e sia tramite il cibo quando la preda è colpita e mangiata: è difficile infatti pulire perfettamente la selvaggina ed è alta la probabilità di ingerire pallini o schegge di piombo”.
Malgrado queste notizie allarmanti, c’è sempre qualcuno ( vedi sito Albanesi.it – la voce degli italiani moderni) che si scaglia contro i soliti ecologisti allarmisti e bugiardi.
“Purtroppo l’articolo è la solita bufala – si afferma nel sito - un grande esempio di disinformazione.
I cacciatori in attività sono ormai solo 700.000, quindi sparare 500 milioni di cartucce vuol dire sparare circa 800 cartucce a testa, un numero estremamente esagerato”. E ancora: “La legge 6 febbraio 2006, n. 66, immediatamente entrata in vigore, ha recepito una direttiva europea. Con decreto 17 ottobre 2007 il Mistero dell’Ambiente ha stabilito che il divieto si applicherà nelle zone speciali di conservazione (ZSC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS) e quindi sarà vietato cacciare con pallini di piombo in tali zone umide (zone di caccia marittime, paludi e acquitrini non bonificati, fiumi, canali, laghi, stagni, specchi d’acqua, risaie, ecc.)”.
Meno male, almeno le zone protette sono salve! Ma in tutte le altre zone cosa succede? Si spara con pallini di piombo.
Ad onor del vero, l’articolo di Salviamo il Paesaggio è commentato anche da altre persone che la pensano diversamente .e condannano senza mezzi termini sia l’uso di pallini di piombo che la caccia . Ad esempio: “ Anch’io – dice un lettore - condivido questa battaglia in difesa del territorio, dell’ambiente e della salute delle persone e degli animali ; bisogna impedire anche con provvedimenti drastici questo immane scempio e inquinamento che prosegue da troppo tempo!!”.
Da parte mia commento riportando un video che mi ha commosso, pensando con quanta fatica e determinazione questo uccellino cerca di uscire dal guscio del suo uovo per volare nel mondo a cui appartiene e nel quale ha tutti i diritti di vivere. Forse però ci sarà qualche scellerato che solo per divertirsi (per sport come dicono i cacciatori) lo impallinerà.