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CERVI E CAPRIOLI: “BELLI MA DANNOSI”

25032015 caprioli
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mercoledì 25 marzo 2015
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

Siamo sul monte Cervati, in pieno Parco nazionale,il quale nasce per la difesa della biodiversità. Ha quindi come parco naturale il dovere di tutelarla.

Quale notizia più bella dunque quella della scoperta che circa 400 tra cervi e caprioli - dopo che nel 2005 furono liberati nella Valle dell’Angelo 35 cervi femmina e18 caprioli - vivono tranquilli in questo luogo remoto a 1000 metri d’altitudine, pieno di boschi e radure.

Con l’avvistamento di queste meravigliose creature “dai grandi occhi dolci” sono aumentate l’escursioni in montagna dei turisti, desiderosi di scorgere , magari per un attimo nel bosco gruppi di cervi e caprioli, ma anche aquile e lupi, che probabilmente saranno in aumento, chiudendo così quella catena alimentare necessaria all’equilibrio naturale.

Ma - c’è sempre un ma di troppo - ecco che insorgono gli agricoltori mentre si rallegrano i bracconieri, che sebbene ne siano stati denunciati circa una quarantina l’anno passato, continuano ad imperversare, approfittando purtroppo del numero ridotto di agenti della forestale. La stazione di Piaggine “doveva avere un organico di ben dieci unità, invece sono rimasti (causa la crisi o la cecità dei politici?) solo un agente e il comandante Guido Infante”. A peggiorare le cose è prevista anche la soppressione del Corpo forestale dello Stato: fatto che nel Parco e in special modo sul Cervati, causerebbe un danno notevole per la tutela della biodiversità.

art abbate

Mentre il sindaco di Valle dell’Angelo, Salvatore Iannuzzi, loda la presenza dei cervi e dei caprioli come “un segmento turistico che va valorizzato e sostenuto”, in un paese ideale “per trascorrere una vacanza immersi nella natura, senza stress ed in piena tranquillità”.

Non sono d’accordo come al solito gli allevatori ed agricoltori. Prima erano i cingiali adesso si aggiunge la presenza “dannosa” di questi timidi animali che ogni tanto scendono a vallee si “mangiano a sbafo” germogli di viti , di grano e di frumento.

Oddio!, sarei incazzato anch’io agricoltore se mi vedessi distrutto il lavoro e il cibo che mi è costato fatica e denaro. Ma poi ragiono che la natura non è solo dell’uomo, ma anche degli altri esseri viventi. E’ necessario quindi, se vogliamo coesistere con loro trovare soluzioni, che esistono, per scoraggiare le “sbafate” degli animali selvatici., quali le recinzioni e gli indennizzi del Parco, pagando subito i danni.

A proposito di Parco, che non dimentichiamolo mai è il più blasonato d’Italia, è da tempo senza organi direttivi . Non c’è ancora il presidente la cui elezione deve essere il frutto di equilibri politici, non c’è il direttivo della Comunità, cioè i quattro sindaci rappresentanti degli ottanta comuni del Parco. C’è solo una lotta senza esclusione di colpi tra le varie componenti politiche, perché gli interessi sono tanti: dai cinghiali, ai lacci e laccetti (non si permette di costruire abbastanza, secondo me) che non piacciano a molti, alla perimetrazione dell’area parco, e adesso i cervi e caprioli.

“E’ una farsa – tuona il sindaco di Roscigno – il Parco non è più della gente ma è proprietà privata”. E pertanto tutto è saltato di nuovo , e il Parco più grande e blasonato d’Italia esiste solo sulla carta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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