ANCHE IL MONDO DEI VECCHI PUÒ AVERE UNA VITA FELICE
di Giuseppe Lembo | BlogIo, il mio obiettivo ce l’ho; è quello di accrescere in me, i saperi, la conoscenza, i valori universalmente condivisi; tanto, per meglio essere utile agli altri del mondo; tanto, per diffondere e realizzare quella condivisione umana che può migliorare l’UOMO del mondo, in tutte le età, oggi purtroppo, confusamente attratto dal solo avere, dimenticando che è assolutamente importante occuparsi e preoccuparsi soprattutto dell’ESSERE, da cui e solo da cui, può venire sempre, a ciascun uomo della Terra, una vita veramente felice, così come ci ricorda Einstein che suggerisce a ciascuno di noi l’importanza di darsi un OBIETTIVO.
Tanto, per vivere bene la propria vita con gli altri, ricordandosi e ricordando, quanto sia importante costruirsi un obiettivo, un’ancora di salvezza per il proprio vivere in tutte le età su questa Terra, dove i più non hanno obiettivi o se ce li hanno, trattasi, purtroppo e sempre più, di soli obiettivi sbagliati; di obiettivi finalizzati egoisticamente ad una materialità che ha come unico fine, quello di pensare a se stessi, del tutto indifferenti agli altri che, in casi estremi, possono anche morire, sempre più circondati da una assordante e diffusa indifferenza.
L’importanza di rincorrere sempre e comunque degli obiettivi per vivere bene con se stessi ed insieme agli altri è una necessità dell’uomo di tutti i tempi e di tutte le età.
Si riferisce anche alla terza età; si riferisce anche a quell’età che, per i più non può essere un’età felice, in quanto parte del “tramonto” della vita.
È assolutamente falso pensare questo; la felicità può essere un grande dono per l’uomo anche nell’età dell’invecchiamento.
L’importanza di un obiettivo da raggiungere è dell’uomo che deve, sempre e comunque, sentirsi stimolato a vivere e così vivere felice.
Il crescente invecchiamento della popolazione deve assolutamente liberare l’uomo dal falso convincimento che da vecchi non si hanno obiettivi da raggiungere e quindi ne consegue che non si può essere felici.
Anche da vecchi si possono assolutamente avere obiettivi da raggiungere e quindi essere felici; tanto, sempre che, si tenga il più possibile lontano la demenza senile, una delle più gravi malattie del futuro dove è previsto un innalzamento delle attese di vita, con conseguente crescente invecchiamento della popolazione della Terra.
Che fare? Occorre allontanare il più possibile l’invecchiamento del cervello; tanto, attraverso un’intelligente prevenzione, una sana dieta ed un proprio fare mediatico.
Con gli opportuni esercizi e le altrettanto opportune tecnologie, il muscolo cervello, può essere allenato, riducendo al minimo i danni dell’invecchiamento e dell’atrofizzazione, con rovinose ed irreparabili differenze per la memoria che si può conservare a lungo anche da vecchi; tanto è possibile, dandosi un virtuoso modello, basato su di una sana igiene di vita, che va dedicata giorno per giorno ad un obiettivo da raggiungere.
Con questo percorso con alla base la propria saggezza umana, insostituibile risorsa in tutte le nuove terapie, oltre che a vivere fisicamente bene la propria vecchiaia, si può anche vivere felici; felici di poter continuare a godersi le delizie della Terra e le bellezze del creato, un grande dono per l’uomo che viene al mondo e che, purtroppo, dimenticandosene, non lo sa apprezzare, facendo sempre più spesso, innaturalmente e sconsideratamente atti di insana ostilità nel rapporto uomo/uomo ed uomo/natura/ambiente, un rapporto sempre meno saggio; sempre più violento; sempre più demenziale.
Un rapporto disumanamente logorato che dimostra quanto siano gravi i mali del nostro mondo, oggi gravemente ammalato di UOMO.
Come ci fa sapere il saggio impegno del mondo scientifico, nel prossimo futuro per il grande bene dell’uomo invecchiato, occorre realizzare e sempre più, l’obiettivo di conservazione della memoria; la memoria sana (si può conservare sana, prima di tutto, attraverso una vita igienicamente sana e di saggia prevenzione), permette all’uomo anziano, di conservare le proprie capacità di ragionamento e di giudizio; permette, tra l’altro, di godere con assoluta naturalezza della gioia e della felicità che possono appartenere a tutte le età della vita umana.
È assolutamente importante conservare la memoria, la parte più preziosa del nostro corpo.
Oltre agli intelligenti sforzi attraverso la prevenzione finalizzata alla conservazione della memoria, la ricerca scientifica si sta attrezzano (Università di tecnologia di Melbourne) alla costruzione di un laboratorio di reti di memoria artificiale.
Tanto, al fine di dare all’uomo, un prezioso contributo per una migliore qualità della vita anche quando il corpo è ormai invecchiato; nonostante l’invecchiamento può ancora avere una vita felice, dedicandola giorno dopo giorno, ad un obiettivo umanamente possibile, da raggiungere nel breve periodo.
Tanto, tanto sta intelligentemente facendo per il bene dell’uomo della terza età, la ricerca scientifica; l’impegno e lo sforzo degli studiosi, sta dando importanti risultati, con nuove terapie che possono addirittura ripristinare la memoria, intervenendo a ripulire il cervello dalle placche amiloidi che si accumulano naturalmente nell’encefalo danneggiando le potenzialità dei neuroni.
C’è, tanto, tanto crescente interesse per le malattie degenerative del cervello umano e della memoria che oggi più che mai va attentamente considerata secondo l’intelligente pensiero latino che diceva “memoria minuitur nisi eam exerceas”.
Purtroppo fino ad ora si è fatto veramente poco per la conservazione il più a lungo possibile della memoria dell’uomo, pur trattandosi di una grande risorsa umana di tutti i tempi e di tutte le età veramente preziosa nella vecchiaia.
Ecco quindi che la scienza medica in tante parti del mondo è impegnata in importanti studi per la conservazione della memoria, una grande risorsa in tutte le età dell’uomo, che torna a considerare insostituibile l’esercizio (il nisi eam exerceas) latino.
La meditazione, la lettura, sono importanti strumenti di conservazione della memoria.
Grazie al suo uso costante si può contrastare l’invecchiamento del muscolo cervello, che ha il suo peggiore nemico proprio nell’inattività.
Con l’invecchiamento, per effetto di un processo assolutamente naturale, la memoria dell’uomo perde neuroni, determinando quindi dei problemi al suo funzionamento, con forme di rallentamento che possono diventare gravemente patologiche se non la si tiene nel dovuto esercizio, il solo che può evitare gravi disturbi ed altrettanto gravi danni per una vita normale anche in vecchiaia pur avvertendo qualche sintomo di svogliatezza o perdendo qualche colpo rispetto alla normalità delle cose nel normale corso della vita umana che, sempre e comunque merita di essere vissuta, anche senza la capacità di ricordare qualche nome di troppo.
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