Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

L’OCCIDENTE UN MONDO IN CRISI DALLA INARRESTABILE DECADENZA

Nella società della conoscenza è il sapere che fa la differenza.

📅 lunedì 16 novembre 2015 · 📰 AttualitàCilento

Null
Credits Foto

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

L’Occidente è in grave crisi. Mancano sempre più, gli anticorpi per affrontare le grandi sfide dei tempi nuovi che vengono da una mondializzazione di comportamenti umani in affannoso cammino, a partire dall’inizio del Terzo Millennio.

La vita dell’uomo sulla Terra per effetto, tra l’altro, della comunicazione internet, è sempre più globale.
Sulla scena del mondo agisce una società universale che si influenza ed influenza il cammino globale dell’uomo del Terzo Millennio, alla ricerca di mondi nuovi.

Le diversità-ricchezza dei popoli della Terra hanno smesso di essere umanità stanziali; sono in cammino verso mondi sconosciuti, pensando che è un loro legittimo diritto, universalmente riconosciuto nella Carta dei diritti dell’uomo, rivendicare per sé, una vita dignitosa con alla base il rispetto umano per gli altri.

Siamo a grandi cambiamenti epocali, dalle caratteristiche per molti aspetti sconvolgenti; siamo all’ormai definitivo crollo di quelle certezze umane che per secoli hanno accompagnato la vita dei popoli della Terra, diversificandone i ruoli, i rapporti degli uni con gli altri, nonché i modelli del proprio vivere, con aree umane diversamente strutturate antropologicamente e dalle caratteristiche di ricchezze e di benessere convergenti per i privilegiati della Terra, sempre più separati dalle povertà di altre realtà umane disumanamente povere, ad un punto tale da avere al proprio fianco nella loro vita quotidiana la sola “fame”, nuova compagna di viaggio per tanti esseri umani che vivono ed ancora oggi vengono al mondo per vivere disperatamente il loro inferno terreno; tanto, per una infame e disumana volontà di accaparrarsi tutto per sé, con i tanti privilegi di un benessere fatto di egoistica negazione dei diritti umani per gli ultimi della Terra a cui, con indifferenza si andava e si va sempre più, negando il sacro diritto alla vita, considerata un dono privilegiato per i soli potenti-prepotenti della Terra.

Siamo, con l’inizio del Terzo Millennio, al grande universo globale; crollano sempre più le vecchie certezze; così facendo, si corre, in modo crescente, il grave rischio di smarrirsi in tanti crocevia sconosciute dove si incontrano le diverse umanità in affanno di un mondo di uomini che, senza parlarsi e con un pesante carico di diffidenza, si propone come il nuovo antropico della Terra; come il nuovo dell’umanità in cammino, ricca delle tante diversità della Terra, portate in dono dagli altri; tanto, in un processo umano tutto da costruire, con l’attesa miracolistica di quello che sicuramente sarà un giorno il nuovo umano del mondo, sempre più caratterizzato da un forte insieme inter e multietnico-culturale, dal quale nascerà rigenerata la società del mondo che, annullerà o almeno ridurrà le differenze delle tante singole società dei tanti paesi della Terra, un tempo lontani ed oggi sempre più vicini e sicuramente sempre più ricchi di umanità condivisa.

Tanto, per un’ostinata volontà dell’uomo della Terra, fortemente impegnato a ridurre le distanze spaziali e soprattutto le distanze umane, restituendo così il rivendicato diritto alla vita anche agli ultimi, da sempre nati per morire disperatamente di fame, in quanto umanità dal diritto alla vita disumanamente negato.

Con la globalizzazione caratterizzante il nuovo corso della storia, avviata con l’inizio del Terzo Millennio, l’uomo della Terra, con forza rivendica a viva voce, i diritti negati, alternativa maledetta di altrettanti privilegi per chi, profanando il valore della vita, ha deciso percorsi ingannevoli di umanità destinate alla vita del disumano godimento affiancati da umanità dei senza diritti, destinati ad una infame morte per “fame”, un feroce nemico dell’uomo che, a piene mani, in tante parti del mondo, nega ad altri uomini, il pane della vita, regalando, in modo disumanamente diffuso la morte di tanta gente venuta al mondo per morire, avendo maledettamente cancellato il naturale diritto alla vita.
E così il cammino umano ha costruito il suo amaro percorso di diversità umane, con tenebrose ombre di morte per fame per tante vittime innocenti di “caini” del benessere per sé che nel mondo non si fanno assolutamente scrupoli di essere protagonisti di morte, pur di difendere i propri privilegi grondanti delle sofferenze di altri, poveri uomini della Terra, nati in posti sbagliati; in posti negati alla vita; in posti dalla vita cancellata, perché cancellato il loro diritto umano a vivere la propria vita sulla Terra, così come previsto dalla Carta dei diritti umani universali che, nonostante i suoi buoni proponimenti, non ha ancora concretamente raggiunto gli obiettivi prefissati per il progetto di un mondo universalmente nuovo, avendo per questo, una visione globale della vita, dal particolare all’universale; una visione umanamente nuova, basata essenzialmente sull’uomo.

Gli uomini della Terra nel Terzo Millennio, devono porre e proporre come attivi protagonisti del paesaggio urbano, fatto di diversità umane che si incontrano per diventare un unicuum di un insieme di umanità condivisa.
E così finalmente, il cammino umano negli scenari globali, potrà assumere un andamento equilibrato ed armonico per tutti gli uomini della Terra, senza marcarne le differenze che spesso trovano le loro profonde radici e la loro disumana appartenenza nel profondo degli egoismi umani, con grave indifferenza per la dignità dell’uomo; tanto, ad un punto tale da essere indifferenti anche alla vita dell’uomo che, così facendo, diventa vita negata.

I nuovi scenari del mondo con alla base l’insieme delle tante diversità di uomini che attendono di diventare sempre più, paesaggio urbano di un mondo unico, vanno alla ricerca di un’umanità nuova; di un’umanità capace di avere comportamenti eticamente funzionali alla dignità dell’uomo; di un’umanità rispettosa delle diversità umane della Terra e non più egoisticamente prevaricatrice dei diritti dell’uomo e soprattutto dei diritti riguardanti la vita; non è assolutamente dato a nessuno disconoscere, in quanto trattasi di diritti naturali dell’uomo cittadino del mondo, senza steccati o divisioni tra il mondo privilegiato dei ricchi ed il mondo da inferno terreno dei poveri cristi destinati ad essere dei senza diritti.

Il mondo globalmente inteso è ad un bivio; per evitarne la fine, è sempre più necessario che l’uomo impari a rispettare i suoi simili; impari, altresì, a rispettare la natura, purtroppo, barbaramente violentata per colpa diffusa di un nanismo umano a cui è indifferente l’uomo, la natura e quindi il futuro dell’insieme uomo-uomo, uomo-natura, uomo-Terra.

Il mondo con davanti a sé un bivio, deve saper scegliere; occorre cambiare, imparando a capire quanto sia importante rispettare i propri simili; quanto sia importante rispettare la natura e la madre Terra, generosa generatrice di vita.

Occorre, con forte impegno, pensare di costruire un mondo migliore; un mondo di insieme, capace di capire e di dare le risposte giuste alla numerosa frontiera umana affollata da poveri che muoiono per la mancanza di cibo, mentre in altre parti del mondo, altri uomini umanamente distanti dai poveri, in quanto ricchi, muoiono per eccesso di cibo, causa di malattie degenerative del corpo umano.

Al centro della società-mondo che caratterizza il nostro tempo globale, c’è la fame, un grave problema per l’intera umanità; trattasi di un problema disumano che deve essere assolutamente cancellato.

È il primo dei problemi che la Terra-Stato e la società-mondo di questo nostro tempo mondializzato, devono urgentemente affrontare e quindi risolvere.
È una necessità non più rinviabile; giova sia al mondo dei ricchi che al mondo dei poveri devastato nel proprio Essere dalla fame che uccide.
Bisogna responsabilmente dire basta e porre finalmente la parola fine al lungo e doloroso calvario dell’umanità dei poveri della Terra.

Bisogna saper dire e per sempre, basta all’olocausto dei morti per fame; i poveri cristi, non più disponibili ad essere uccisi dalla fame, rivendicano la resurrezione di uomini Terra; di uomini liberi dalla fame che uccide; tanto, al fine di una nuova e più umana vita terrena.
Pane e carestie sempre più diffuse faranno, nel futuro della Terra, aumentare i conflitti del mondo; è, invece, il solo protagonismo della pace e di una solidale convivenza di tutti i popoli della Terra a salvare il mondo.

Tutti gli uomini della Terra devono capire l’importanza del vivere insieme nella società-mondo; tanto, rispettandosi ed aiutandosi al fine di creare le condizioni per vivere insieme, garantendo a tutti il diritto alla vita; tanto, per poi raggiungere l’obiettivo di una vita di qualità, la saggia sintesi dell’insieme del vivere umano, il frutto di un forte equilibrio nei rapporti intelligenti uomo-uomo, uomo-natura ed uomo-Terra.

Caro occidente il tuo mondo in crisi e dall’inarrestabile decadenza per il suo falso modello di vita basato sui privilegi del tutto per sé, deve necessariamente cambiare; tanto, vale altrettanto ed in particolare per l’Europa, Italia compresa, le cui società confuse, sono sempre più in cammino accelerato verso un futuro non futuro, in quanto trattasi di un futuro negato.
Se ne può positivamente e saggiamente invertire il corso se si riesce a capire la grande lezione di umanità di insieme e gli appelli di un mondo nuovo che deve saper rifiutare le diversità umane ed i privilegi dei ricchi della Terra che diventano causa di morte per i poveri non più disponibili a morire sotto i colpi assassini degli egoismi umani che hanno caratterizzato le società di un Occidente padrone del mondo (Europa ed Italia compresa), diabolicamente convinti di poter governare il destino degli altri della Terra, decidendone tutto, compresa la vita a cui, nel tempo sono stati negati anche i soli diritti naturali così come l’uomo ha sottoscritto nella CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI, un testamento-vangelo di umanità che rappresenta l’uomo di tutta la Terra, senza pregiudizi e/o pretestuose divisioni generate dagli egoismi umani tutti da cancellare per il bene dell’umanità futura.

Ricordalo, Occidente! Ricordalo, Europa! Ricordalo, Italia!

Cambiare si può, cambiare si deve! Ce lo chiede, a viva voce, il futuro del mondo, il futuro umanamente nuovo dalla strada segnata dagli esempi dei saggi e dei giusti della Terra che ci hanno insegnato l’importanza della centralità dell’uomo, oggi più che mai, presupposto e base per il futuro del mondo e per un mondo nuovo nel rispetto umano, universalmente inteso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLOG di Giuseppe Lembo - La pagina corrente è autogestita

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.