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I GRAVI MALI ITALIANI Al primo posto la mancanza dei “paladini di civiltà”

📅 domenica 10 gennaio 2016 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

I mali d’Italia sono ormai tanti; sono mali profondi causati da un nascente e sempre più diffuso nanismo culturale; le gravi conseguenze sono la causa di un profondo malessere italiano.
Il male dei mali italiani ha le sue radici profonde nel vuoto della cultura. Da tempo si è impadronito del nostro Paese, assommando mali a mali; mali a mali più grandi e più gravi; tanto, senza possibilità alcuna di risolverli ridando così al nostro malcapitato Paese quell’ordinarietà del fare sapiente, purtroppo scomparso dagli scenari di vita italiana, sempre più caratterizzati da un profondo malessere umano, sociale e culturale.
L’Italia, proprio non va! Ormai non ha in sé gli anticorpi necessari al vivere, prima ancora del buon vivere, una merce assolutamente rara e sempre più estranea al nostro Paese.
L’Italia dei saperi, dell’arte, della cultura come comune patrimonio di tutti gli italiani è stata cancellata da un alternativo sistema di vita, con al primo posto e prima di tutto, il maledetto avere, mortalmente unito ad un apparire che, patrimonio comune, è ormai considerato l’ossigeno della vita; l’ossigeno della vita italiana, di cui gli italiani non sanno fare assolutamente a meno, in quanto considerato assolutamente necessario al proprio vivere.
Cancellati i valori umanamente importanti della vita, ci ritroviamo con un DNA italiano fortemente caratterizzato dall’insieme avere-apparire, che ha, purtroppo e sempre più, sostituito l’Essere del tutto indifferente al vivere italiano che si è ormai incamminato nelle attese globali di una mondializzazione delle diversità in cammino, senza quel radicamento antico, basato sul ricco patrimonio di pensiero e di saperi che, nel corso dei secoli, hanno fatto grande l’Italia nel mondo.

Il nostro Paese, faro di civiltà, così come raccontato dalle tante pagine di storia italiana, si è spogliato della forza del sapere; così facendo, ha cancellato i tanti paladini di civiltà che, nel tempo, operando saggiamente in tutti i campi del sapere, hanno fatto grande l’Italia, arricchendola di un patrimonio di pensiero, di valori e di beni culturali, dall’UNESCO inseriti nella lista dei beni universali, in quanto patrimonio materiale ed immateriale dell’umanità.
Da un passato storico così importante e caro al mondo, stiamo precipitosamente scivolando in un presente dalle condizioni tristi; dalle condizioni sempre più tristi per il futuro italiano che deve fare i conti con quello che succede nel mondo e con i tanti cambiamenti epocali che si susseguono alla velocità della luce e sempre più spesso, non promettono niente ma proprio niente di buono; tanto, per la crisi crescente dell’Occidente ormai al capolinea e della forza d’urto di uno Stato islamico, oggi fortemente presente sullo scacchiere del mondo con una sua grande capacità, soprattutto programmatica, di forza dirompente ed alternativa ai potenti, attuali regolatori del dialogo tra i potenti della Terra e dei rapporti umani, sociali, economici e politici della diversità, tra l’altro, in cammino che devono sapersi ritrovare insieme per costruire, senza dictat, il frutto di un assordante potere assolutistico e/o i minacciosi fanatismi fondamentalisti, quelle vie della pace nel mondo, assolutamente necessarie per tutti gli uomini della Terra che vogliono sentirsi garantiti nel loro legittimo diritto alla vita e nel vero diritto alla dignità di uomini, purtroppo, inopportunamente negati ai più.
È questo un grande ed importante obiettivo. È questo, un obiettivo a cui l’Italia, come insieme di un Occidente ritrovato e di un’Europa concretamente unita, nello spirito di un’unità solidale dell’Europa dei popoli, che ci deve intelligentemente accompagnare nell’immediato futuro.
Tanto, è necessario a tutti noi saggi del mondo per evitare di correre i gravi rischi di un dominio spurio che causerebbe un disastro planetario dalle dimensioni assolutamente impensabili.
Noi Italia, con la dovuta moderazione, mettendo a regime le cose italiane e tra gli italiani, dobbiamo adoperarci attivamente in un virtuoso percorso di vita finalizzato al protagonismo vincente della vita sulle tante e sempre più frequenti occasioni, umanamente negative, di distruzione e di morte.
Sono scenari umanamente tristi che non giovano a noi italiani ed altrettanto non giovano all’uomo della Terra che, da saggio, è chiamato a vivere in pace, nel reciproco rispetto umano degli uni per gli altri.
È un percorso necessario per realizzare sulla Terra quell’insieme umano condiviso che può finalmente portare ad una concreta universalità dell’uomo, nel suo insieme di società-mondo, in un’unica Terra-Stato.
La minaccia fondamentalista dello Stato islamico, sia quella vera attraverso gli attentati, sia quella della martellante propaganda a tutto campo, è un grave danno per tutto l’Occidente; è un danno per l’Europa e per l’Italia che, dovendo vivere allertata e con il fiato sospeso, ha difficoltà crescenti per trovare soluzioni nuove ai suoi tanti problemi sui quali influisce e non poco, la grande confusione italiana e le tante incertezze globalizzate che condizionano la vita e soprattutto il futuro di tutto e dei tutti della Terra.
È un pericolo grave ed assolutamente insopportabile. Non si può fare finta di niente.
Occorre ricercare tutte le soluzioni possibili, in un confronto di universalità umana che deve agire intelligentemente, capendo a fondo i problemi dell’uomo e dell’insieme umano, così come si affollano nel nostro tempo, sempre più percorso dalle incertezze dell’Essere che ha abbandonato tutto di sé, all’avere ed all’apparire, il dio unico del mondo dei nostri giorni, sempre più incerti e maledetti.
In questa società dall’universale difficile, l’uomo continua ostinatamente a farsi male; tanto e soprattutto sui valori intimi della vita di ciascuno di noi, primo dei quali, la crescente contrazione degli spazi di libertà sia individuale che di insieme.
L’Italia, forse più degli altri, non può sopportare a lungo l’assedio devastante di riduzione della libertà, un diritto a cui siamo fortemente affezionati e che appartiene al nostro vivere quotidiano ed al sistema Paese, che ha messo al primo posto quel fare libero senza il quale sarebbe difficile se non impossibile vivere.
Le risposte universali, sono parte di noi; ci riguardano e dobbiamo, con protagonismo da saggi e giusti, contribuire a trovare le soluzioni per quella società-mondo che, se costruita al più presto, diventa la grande certezza per il futuro dell’umanità, finalmente capace di camminare intelligentemente insieme, cooperando universalmente per il grande e prioritario bene dell’uomo sulla Terra.
È assolutamente urgente e necessario, contenere le minacce anche solo propagandistiche dello Stato islamico che, ovunque nel mondo, continua a fare proseliti, contagiando e facendo sognare tanti giovani musulmani e non, insoddisfatti del loro umano vivere per cui si votano al martirio dando, come uniche risposte al mondo, il terrore e la morte, giustiziando con spettacolare e disumana ferocia quelli che definiscono infedeli, schiavizzando violentemente le donne e distruggendo beni artistici e testimonianze culturali, patrimonio dell’umanità, assolutamente da proteggere evitandone la distruzione per mani inopportunamente violente anche contro i soli simboli della civiltà umana, oggi in affanno nel mondo, perché mancano purtroppo, i paladini di civiltà.
L’umanità vuole vivere in pace; vuole sentirsi libera e democraticamente protetta.
Non possiamo tornare indietro.
L’Occidente, l’Europa, l’Italia, devono difendersi e difendere i loro valori portanti, compreso quello della privacy, un diritto della persona sempre più spazzato via, in nome della sempre più spesso falsa sicurezza dei cittadini, da tutelare sempre e comunque, soprattutto in funzione antiterrorismo, una minaccia che incombe anche sulle nostre teste e non fa dormire a nessuno sonni tranquilli, minacciando così i sogni di pace dei tanti che pensano di poter vivere insieme ed insieme costruire una società-mondo, per un mondo umanamente nuovo possibile, solo se costruito con la forza della PACE di tutti gli uomini della Terra.

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