FARE PRESTO! IL FUTURO DEL MONDO È SEMPRE PIÙ MORTALEMNTE IN CRISI
di Giuseppe Lembo | BlogPurtroppo, le condizioni dell’uomo sulla Terra, proprio non sono buone.
Siamo e sempre più, ad un fare umano che egoisticamente nega l’altro; tanto, non è il solo frutto di uno scontro di civiltà; è, piuttosto e sempre più e soprattutto, un fare egoisticamente improntato alla prevaricazione dell’altro, con l’obiettivo di diventare l’altro, impossessandosi, prima di tutto, dei suoi beni materiali, al fine di concentrare nella mani dei pochi le grandi ricchezze del mondo. Non è per spirito di catastrofismo se si pensa amaramente questo; è la sola registrazione della sempre più triste e disumana condizione dell’uomo della Terra che, poco saggiamente, si va spogliando del suo “protagonismo” di uomo e così facendo naviga sempre più a vista in mari in tempesta che minacciano di travolgere tutto e tutti.
Purtroppo, questo grido di dolore e questo mio allarme preoccupato per il futuro del mondo, non è capriccioso e/o il solo frutto di una sola falsa preoccupazione; non è assolutamente, come dice il nostro Premier quando si trova di fronte a notizie poco piacevoli, l’invenzione di un catastrofismo da gufismo al fine di allarmare la gente e così facendo, dare fastidio al potere costituito.
Le preoccupazioni con cui mi sento di guardare le cose del mondo, sempre più gravemente verso il disastro, non sono per niente inventate.
Me ne rammarico profondamente; sono le amare e sempre più concrete espressioni di un futuro negato, il frutto di un demenziale scontro di umanità sempre più idiotamente avvitata su di un fare con alla base il solo avere-apparire.
Negli scenari della Terra si naviga sempre più a vista.
L’Occidente ormai alla finestra, se ne sta a guardare; campione di indifferenza per le cose del mondo è in senso pieno l’Europa, la vecchia signora, un tempo la parte nobile e saggia dell’Occidente che è ormai scomparso dagli scenari del mondo.
L’Europa, ormai tagliata a pezzi, di fronte ai gravi problemi del mondo, si volta dall’altra parte e con un fare indifferente, fa finta di niente su tutto.
In questo insieme senz’anima, altrettanto o peggio ancora, fa l’Italia un Paese in crescente negazione di se stesso, travagliato com’è da una diffusa mancanza di identità nel mondo della saggia appartenenza e da un fare senza futuro che non sa produrre altro che disumana dismissione ed altrettanto disumana ed avventurosa “delocalizzazione”, con conseguenze tristi e dal futuro negato per quelli che verranno.
Siamo ormai al capolinea; proprio non c’è da sperare in niente di buono per il futuro che verrà, essendo amaramente caratterizzato da tristi e crescenti negatività umane.
Purtroppo, tutto questo succede e ci cade come una grave disgrazia addosso, per le tante gravi colpe dovute all’incapacità umana, di svolgere bene il proprio ruolo di guardiani del mondo.
Il vuoto di umana vigilanza ha fatto si che è cresciuto a dismisura il potere dei potenti, così diventati sempre più potenti, monoliticamente insieme per spartirsi le spoglie di un mondo, confusamente in cammino, senza capacità di dialogo e di un saggio confronto da veri “protagonisti” del mondo, così com’è necessario che sia.
L’umanità senz’anima, è purtroppo, un’umanità senza futuro. Siamo di fronte ad un mondo silenzioso ed animato in modo crescente dal protagonismo dell’indifferenza per l’altro; siamo di fronte ad un mondo che proprio non riesce a capire l’importanza dell’Io condiviso; dell’Io che diventa Noi. Niente di tutto questo!
C’è indifferenza per tutto e per tutti; c’è tanta indifferenza per le povertà e per i tanti che soffrono, maledicendo il giorno in cui sono venuti al mondo.
Ma chi è in sé l’uomo del Terzo Millennio? Quali le sue caratteristiche identificative più significativamente utili per spingere l’uomo verso il ”protagonismo d’insieme”, assolutamente necessario per salvare il mondo da una catastrofe da tempo annunciata?
Bisogna sapersi ed in fretta, scrollare di dosso l’indifferenza per l’altro; bisogna con forza, saper rivendicare il diritto alla vita per tutti gli uomini della Terra; è un diritto oggi a grave rischio “dismissione” per colpa di chi da “padrone del mondo”, decide con un fare assolutamente disumano, le sorti dell’uomo del mondo, cancellando in lungo ed in largo, le certezze della vita umana che, così facendo, l’egoistico potere del mondo, rende sempre più da vita negata.
Non si può, con indifferenza assistere al mondo che ci crolla addosso. Bisogna, con protagonismo ed intelligenza, agire e reagire, creando prospettive umane nuove, al fine di costruire insieme, il cammino di un’umanità nuova. È una necessità per tutti.
Tanto per salvare l’Uomo e la Terra dove abita e che oggi, come non mai prima, soffre di un profondo male oscuro uomo-uomo, unitamente ad un male altrettanto devastante, uomo-natura-ambiente, dove per nanismo umano e culturale diffuso, l’uomo, con un fare distruttivo, fa male, facendosi male ed annullando di fatto le sue capacità di vita futura, il saggio frutto di un intelligente ed equilibrato insieme uomo-natura-ambiente.
Con superficiale indifferenza, purtroppo e sempre più, di fronte ai gravi mali del mondo, si agisce facendo sempre più finta di niente e rinviandone le soluzioni miracolistiche ad un futuro che, stando così le cose, non verrà mai.
L’uomo rinsavendo, deve da subito, correre intelligentemente ai ripari, facendo appello alle sue umane risorse di pensiero e di valori. Deve fermarsi a riflettere e mettere con saggezza insieme i cocci di un sistema ormai a pezzi che va rigenerato per evitarne il grave danno per tutti di un disastro annunciato e che non lascerà scampo nessuno, compresi i tanti temporeggiatori “del poi vedremo”, mentre il mondo ci crolla addosso.
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