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L’Italia ad un bivio: cretinismo o intelligenza

Crescono i rischi per la salute italiana
VERGOGNA ITALIANA

📅 giovedì 12 maggio 2016 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

La crisi italiana continua; la crisi italiana cresce sempre più; cresce, soprattutto, investendo e coinvolgendo gran parte della società italiana esposta a tutti i rischi possibili ed immaginabili.
I primi a pagarne le conseguenze sono soprattutto quelli dell’Italia più debole ed abbandonata a se stessa.
Sono gli anziani d’Italia che, per aver commesso il grave ed imperdonabile reato di avere sforato le attese di vita, creando insuperabili problemi italiani all’ammalata economia del nostro Paese, sono un grave “peso” italiano; sono un peso al welfare di un’Italia che confusamente, non sa assolutamente che fare per risolvere i problemi della gente, sempre più abbandonata a se stessa e dal futuro sempre più negato.
Oltre agli anziani protagonisti dei tristi scenari d’Italia, altri protagonisti della diffusa sofferenza italiana, sono i bambini ed i giovani, assolutamente non garantiti e quindi dal futuro sempre più negato.
Tanto, per obiettivi e stili di vita; tanto, per mancanza di certezze per un mondo giovane che vive disperatamente solo con se stesso e senza prospettive di futuro.

Siamo ormai e sempre più lontani dal mondo; siamo ultimi in Europa per investimenti nella ricerca, nell’innovazione e nella prevenzione.
Tutto questo, è significativo; tutto questo, ci fa capire a fondo in che Italia viviamo e quali siano le nostre condizioni di sviluppo possibile nel prossimo futuro italiano e/o ancora peggio in un lontano futuro italiano che è, purtroppo e sempre più, un futuro assolutamente negato.
Purtroppo, siamo di fronte ad un amaro futuro negato, a partire dal lavoro che non c’è e da una crescente crisi dei valori, con un vuoto di cultura e di qualità della vita che ci porta sempre più in basso nella classifica della qualità e degli stili di vita; nella classifica degli stili di una vita sana ed umanamente attenta all’insieme umano nel “saggio” protagonismo italiano della conoscenza e dei saperi, purtroppo, sempre più in basso; purtroppo sempre più, fanalino di coda in Europa e nel mondo.
Tanto, per effetto di una ridotta capacità italiana nella comprensione di tutto quello che si dice e/o si legge.
Tanto, con effetti devastanti, nell’uso-abusato di un comunicare poco autentico e sempre più finalizzato a fini del tutto estranei alla comunicazione, unicamente funzionali al potere ed al mondo di chi comanda in Italia che, indifferente alle libertà della gente ed alla democrazia, quella vera, cerca senza ritegno, di sottomettere tutto e tutti ai propri e soli fini di potere, cancellando tutto quello che può dare fastidio al disumano potere sovrano di chi comanda.
Da qui nasce il nostro 77mo posto tra i Paesi garanti della libertà di informazione e dalla libera circolazione delle idee, purtroppo sempre più falsamente affidate a volgari teatrini mediatici, un pollaio che spettacolarizza il comunicare poco autentico, non comunicando, beccandosi l’uno l’altro e facendo indegnamente in modo da non fare capire niente agli ascoltatori riceventi, strumentalmente vittime sacrificali di un sistema assolutamente indifferente alla dignità umana ed alle libertà delle coscienze che si può garantire alla gente solo attraverso la libera circolazione delle libere idee e del proprio pensiero; solo attraverso la libera circolazione della comunicazione autentica e l’altrettanta libera circolazione delle idee che ciascuno può avere dentro di sé ed esprimere liberamente; solo se agisce ed interagisce in libertà; solo se agisce ed interagisce, in un mondo libero; in un mondo “saggio” e “giusto” che ama la cultura, i libri e con questi, con la buona ed autentica comunicazione, i saperi ed un fare partecipato di un insieme finalizzato al protagonismo umano, espressione di una società libera e democratica, con un proprio attivo ruolo nelle scelte condivise; in quelle scelte che per essere patrimonio comune e condiviso devono profumare di libertà delle coscienze e di un futuro possibile per tutti gli uomini della Terra, oggi fatto da un popolo instancabilmente in cammino verso il nuovo dell’umanità, così come, sfidando tutto e tutti, sarà sempre più nel tempo, prossimo futuro del nascente Millennio globalizzato.
Il potere italiano fine a se stesso, è in sé un grave ed intollerabile tradimento italiano.
A chi giova? Chi ne trae i benefici se non solo quelli che lo esercitano e che indifferenti al grido di dolore dell’Italia che sta morendo, per lucrarne i vantaggi, giorno dopo giorno, fanno di tutto per mantenerlo in piedi.
Fanno di tutto, in una commistione fatta di politica-apparati, per succhiare a più non posso, il sangue italiano, mettendo in piedi un sistema di vita che disumanamente e da indifferente, pensa ai soli privilegi dei pochi, il frutto dell’amaro costo dei sacrifici dei più, violentemente maltrattati da un nanismo italiano che ci ricorda vecchie situazioni di sottomissioni e di povertà silenziosamente condivise, per paura di ulteriori e più gravi ritorsioni da parte dell’invadente potere umano, quali l’indifferenza per i diritti, come diritti alla vita ed alla dignità umana dei più deboli d’Italia, un Paese dove il potere sovrano, può ormai fare di tutto e di più e così facendo, ridurne la dignità di Paese civile, democratico e tra l’altro, come per tradizione, saggiamente attento al futuro italiano possibile.
Quest’Italia, purtroppo, così com’è, proprio non ha futuro. Non serve al nostro Paese il potere in funzione del solo potere; non servono le crociate del tutto va bene e/o il falso buonismo di chi pensa furbescamente di poter continuare a “fottere” gli italiani onesti; gli italiani saggi e giusti che i tanti “pilati d’Italia” non si fanno assolutamente scrupoli a scavarne le fosse, destinandoli lentamente ad un disumano nulla esistenziale che non ha “nulla”, ma proprio “nulla” di diverso rispetto a quelle vecchie persecuzioni di cui è ricca la storia d’Italia, oggi più che mai senza protagonismo; oggi più che mai ammalata di un grande nanismo italiano che, gonfio di sé, maltrattando in giro, i “giusti” ed i “saggi” d’Italia, ha la falsa pretesa di essere il nuovo d’Italia; un nuovo che tale non è e che fa franare la Terra sotto i piedi ai tanti italiani onesti, traditi là dove vivono; là dove vivono nelle proprie regioni di appartenenza in un insieme italiano che insieme proprio non è, in quanto orfano di umanità italiana, sempre più indifferente degli uni per gli altri.
Nella crescente tragedia italiana c’è, tra l’altro e sempre più, un profondo vuoto europeo; c’è un’Europa che proprio non si fida di Noi italiani e delle tragiche condizioni in cui versa la nostra economia con un debito pubblico da “default italiano” che cresce a vista d’occhio e che non è più sostenibile da un Paese in recessione dove le due parole magiche sono solo quelle della “dismissione” interna di tutto e di più e della “delocalizzazione” produttiva per altri lidi, con italiani disperati e tartassati alla ricerca della sopravvivenza altrove; tanto per non morire di un’Italia matrigna, indifferente ai tanti italiani onesti, costretti a subire giorno dopo giorno, le pene di un inferno terreno il malseme dei tanti italiani sbagliati, culturalmente abortiti che pensano al solo loro falso “Paradiso” in Terra, costruendogli intorno un “Inferno” diffuso per i tanti che vivono e muoiono d’Italia, dai più, sempre più considerata “pessima Italia”.
Dopo le grandi sofferenze del Golgota italiano, ci sarà una Resurrezione italiana? C’è poco, ma veramente poco, da sperarci; c’è poco, ma veramente poco, da fidarsi di un mondo italiano, purtroppo, falsamente buonista ed assolutamente indifferente all’unità antropica degli italiani.
Siamo ormai in una condizione gravemente triste; in una condizione italiana che, proprio non promette niente, ma veramente niente, di buono.
Stando così le cose, andremo inevitabilmente sempre peggio.
Per questi scenari italiani disumanamente tristi, ci sono colpe diffuse; colpe che, oltre ai tanti disumani carnefici, riguardano anche le vittime innocenti, purtroppo, silenziosamente corresponsabili dei propri mali.
Non si fa niente, non si fa assolutamente niente da parte della gente, per cambiare le cose italiane.
C’è una diffusa e rassegnata assuefazione ai mali italiani; ai tanti mali italiani, sempre più spesso, il frutto della complicità dei più, rassegnati al “così è” e ad un “non c’è niente da fare” che fatalisticamente segna il vivere italiano dei tanti che subiscono in silenzio gli abusi e le prepotenze di un potere indifferente alla gente che non conta e non deve contare niente e che non deve assolutamente alzare la voce per lamentarsi.
Il potere italiano, per addormentare le coscienze del popolo falsamente sovrano, usa abusandone, un sistema di falsa comunicazione, soprattutto televisiva, ma non solo; addormenta le coscienze dei “giusti”, non le fa agire e tantomeno reagire di fronte alle violenze ed agli abusi di carnefici, disumanamente protagonisti di veri e propri “diritti negati”; di vero e proprio tradimento alla libertà dell’uomo ed alla dignità delle persone che non contano ormai niente, in un Paese come il nostro, dove si governa sgovernando, nel solo mito di un falso protagonismo personale che può permettersi tutto e decidere da solo di tutto, nel falso nome del “popolo sovrano”, facendosi, tra l’altro, credere l’unto del Signore; l’infallibile del buon fare e del saggio decidere per tutti ed in nome di tutti.
Tanto, anche se, così di fatto non è! Tanto, anche se i mali della gente crescono, diventando, vere e proprie tragedie umane di disperazione e di morte.
Il nostro fare politica è assolutamente autolesionista; cancella con grave danno, le nostre radici di una cultura umanistica che ci appartiene in quanto comune patrimonio italiano.
Tanto, privandoci dello spirito di partecipazione ad un insieme italiano fatto di attiva integrazione per una concreta rinascita italiana, assolutamente necessaria all’Italia, tra l’altro, anello debole di un’Europa che, superando le due velocità, ha necessariamente bisogno e da subito, di una grande iniziativa politica, dandosi politicamente un’ANIMA che, purtroppo oggi non ha.
Tanto, per non morire come Italia e come Europa che, come l’Italia, necessita assolutamente di un nuovo Progetto di essere cittadini europei.
Occorre in Italia ed in Europa, un comune impegno; un comune e condiviso senso di responsabilità, superando le tante difficoltà di un disagio umano, culturale, economico e soprattutto politico che abusandone, può causare la fine di tutto e per tutti.
Siamo alla fine, purtroppo, sempre più vicina di un’Italia fortemente ammalata di uomo e di un potere invasivo che, sfidando tutto e tutti, si crede insostituibile e protagonista unico del nuovo dell’Italia, un Paese da rifondare, restituendogli, prima di tutto, l’umanità tradita ed un mondo di libertà da tempo cancellato dai tradimenti, dagli scandali e da una diffusa illegalità che, tutti insieme, hanno ormai tolto al Paese anche la speranza, facendo sprofondare l’Italia in una crisi assolutamente difficile, se non impossibile da superare.
Uno dei primi mali d’Italia è quello della corruzione; è quello dell’illegalità diffusa.
Occorre e da subito, spezzare le catene italiane, al Sud come al Nord; vanno sviluppati gli anticorpi necessari. Occorre un’alleanza di italiani che, senza equivoci, agisca unicamente per il bene italiano.
Come fare e da dove partire se la corruzione è il primo valore italiano? Se i corrotti sono il popolo più numeroso ed il solo attento “protagonista” della società italiana? Uscirne è necessario! Uscirne è possibile!
Un primo passo importante potrebbe venire dai suggerimenti di Davigo e Cantone che chiedono a viva voce la riforma della giustizia.
Parole! Parole! Parole!
L’Italia, proprio non ha bisogno di parole; di sole parole. L’Italia ha disperatamente bisogno di fatti, di soli fatti.
Non si può pensare più oltre, a scelte sbagliate; a scelte cervellotiche che, ingannando la gente, fanno credere che si tratti di idee e di azioni finalizzate al bene comune, un percorso di vita d’insieme dove i sogni e le speranze non possono assolutamente essere spenti da un potere assorbente; da un potere egoisticamente impegnato a realizzare i soli propri tornaconti con al primo posto come unico obiettivo di vita, quello dei propri privilegi; dei propri interessi, delle proprie ambizioni personali, assumendo, per questi, una forte e personale volontà di realizzarsi, sviluppando non la vita degli altri, ma unicamente e per i propri tornaconti, la propria vita, egoisticamente in cima ai pensieri dei tanti italiani che gestiscono il potere solo per sé.
Siamo, nel nostro Paese, ormai ad un solo mondo di illusioni; di illusioni perdute che mettono a nudo una realtà italiana veramente triste, dove è sovrana la confusione e dove tutto è parte del regno incontrastato dei poteri forti e della politica senz’anima, mortalmente insieme per governare sgovernando, tutto e tutti, in modo disumano ed indifferente alla gente che sempre e comunque, deve subire, standosene silenziosamente zitta ad attendere le concretezze del solo “NULLA”.
Nel nostro Paese è crescente il triste fare del non rispetto per l’uomo; per i suoi bisogni, per i suoi diritti, per la sua umanità, valori che devono essere rispettati da tutti, perché di tutti.
L’Italia, oggi più che mai, proprio non è sulla via giusta.
Crescono le differenze; crescono le distanze umane. Tanto, non solo sul piano economico, ma anche e soprattutto culturale e dei diritti sempre più negati ad un punto tale da diventare sempre più non diritti; diritti cancellati; diritti del NULLA.
In Italia diminuisce, tra l’altro, l’aspettativa di vita con un allargamento del divario Nord/Sud che vede il Sud, nonostante le sue buone condizioni naturali ed agro-alimentari, che ne fanno una realtà di longevi, oggi in crescente e diffuso rischio, per crescente e diffuso “deficit assistenziale” e sanitario, un sistema umano, assolutamente incapace di garantire la vita dei cittadini, soprattutto se vecchi e/o bambini (la mortalità infantile nel Meridione è più alta del 30% rispetto al Nord).
Anche e soprattutto in Italia ed al Sud in particolare, anche e soprattutto nella salute siamo in un pianeta minato; in un mondo di non diritti; siamo, sempre più spesso, in un mondo dai diritti violati; dai diritti disumanamente negati per colpa di un sistema Paese fortemente duale e poco capace di garantire nei diritti il cittadino al Sud come al Nord, rendendo ovunque, sul suolo italiano, il diritto alla vita di pari valore e dignità per tutti gli italiani; purtroppo, nei fatti, gli italiani sono sempre più discriminati e sempre più vittime del nanismo umano e culturale di un’Italia al capolinea che, ormai in declino, non sa pensare al futuro, lasciando inopportunamente, sempre più spazio ad un grave e devastante populismo; un populismo devastante segnato dalla fine delle ideologie e da quel sempre più disumano individualismo del tutto per sé, dove l’Io proprio non sa diventare Noi.
Tanto, essendoci un vuoto di “società”; di una società che, non esistendo come insieme, rende il singolo individuo, il solo e vero protagonista della dominante del POTERE UMANO; di un potere, assolutamente falso che, cammin facendo, diventa POTERE DEL NIENTE ESITENZIALE.

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