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LA TUTELA DEL RISPARMIO ITALIANO

📅 giovedì 26 maggio 2016 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Abbiamo le certezze del risparmio così come previsto dall’articolo 47 della Costituzione, attraverso il quale, i nostri Padri Costituenti, tra le tante tutele, avevano opportunamente previsto, per il futuro italiano, anche quella del risparmio, un diritto del cittadino, assolutamente inviolabile?
Stando ai dati del 2014 il risparmio italiano, a vario titolo di assoluta proprietà dei cittadini italiani, è di 3.897,2 miliardi.
Tanto sappiamo sulla privata ricchezza italiana, il frutto, per i tanti che l’hanno messa in piedi, di sacrifici e di sofferenze di una vita, dalla Banca d’Italia che ha pubblicato le cifre della ricchezza italiana privata; una ricchezza, senza se e senza ma, degli italiani e solo degli italiani; degli italiani che, attraverso l’impegno ed il lavoro di una vita, hanno dato tanto, ma veramente tanto, al loro amato Paese, oggi, purtroppo, sempre meno attento alla vita dei suoi cittadini e soprattutto, sempre meno interessato a garantirne il futuro, dalle disumane caratteristiche di futuro negato.
È quella privata, una bella ricchezza italiana; è una ricchezza degli italiani e solo degli italiani che, soprattutto, attraverso il lavoro ed i tanti sacrifici, da buone formiche, preoccupati dei tempi difficili, hanno pensato di mettere da parte il risparmio per garantirsi il sempre più incerto futuro della loro vita, ormai e sempre più senza garanzie; ormai e sempre più, senza certezze e disumanamente dal futuro negato sia nei diritti umani individuali che dell’insieme sociale, una terra di nessuno che preoccupa l’Italia e la vita sempre più incerta degli italiani, ormai consapevoli di vivere senza tutele e di essere cittadini a rischio e dai “diritti negati”.
Il risparmio italiano, inopportunamente, anche se patrimonio privato ed esclusivo degli italiani, sempre più spesso, viene esibito come risorsa di garanzia per un debito pubblico di 2.200 miliardi circa, pari ad oltre il 150% del PIL.

Ma non è così! I 2.200 miliardi circa, sono il negativo italiano per debiti fatti dal “pubblico” italiano. I 2.200 miliardi non hanno niente, ma proprio niente da spartire, con il risparmio italiano di circa 4 mila miliardi; trattasi di una risorsa degli italiani e solo degli italiani, del tutto estranea a chi governa, che farebbero assolutamente bene a starsene alla larga, ed a non esibirla come risorsa italiana, in quanto assolutamente non disponibile; in quanto patrimonio unico degli italiani, il frutto del loro lavoro onesto e dei loro sacrifici destinati saggiamente al futuro ed alle aspettative inconsapevoli della vita, con i tanti imprevisti e le tante difficoltà crescenti, dovute molto spesso e sempre più, ai diritti negati (salute, assistenza ed altro, altro ancora, anche se costituzionalmente previsti e garantiti).
Purtroppo il nostro Paese sempre più umanamente duale, con gli intoccabili privilegiati da una parte ed il popolo dei maltrattati d’Italia dall’altra, agisce con accanita determinazione in difesa dei privilegi e del potere che tutto può.
Tanto, si evince da un “fare italiano” da vero e proprio tradimento; quando ci sono di mezzo i privilegiati del sistema Italia, scatta in modo rigorosamente condiviso da parte di tutti, il principio del diritto acquisito; un diritto che, purtroppo, è sistematicamente trascurato quando il problema riguarda invece i tartassati d’Italia, ossia il numeroso popolo dei senza diritti o meglio ancora, dei diritti negati; dei diritti violati con assoluta e superficiale indifferenza.
Basta, per questo abusato malcostume italiano! Bisogna saper guardare da vicino, le diverse situazioni del comportamento italiano che riguardano, da una parte, i privilegiati d’Italia e dall’altra gli esclusi, vittime del sistema del potere italiano.
Guardiamo attentamente la vicenda “vitalizi”, un privilegio italiano del mondo della politica nazionale e delle Regioni italiane. Sono un privilegio e non altro.
Sono il privilegio della casta italiana che gode a vita di benefici ad personam, a totale carico della fiscalità italiana che colpisce, prima di tutto e soprattutto, gli onesti d’Italia che danno tutto e di più al fisco, in tutte le diverse situazioni contributive ed erariali.
Un fisco esattore, dal volto sempre più gravemente disumano che prende a piene mani dalle tasche degli italiani per garantire il solo privilegio dei pochi, come nel disonorevole caso dei vitalizi, per i quali, nonostante il grave e diffuso disagio italiano, i nobili ed i privilegiati rappresentanti del popolo sovrano, non hanno assolutamente saputo e tanto meno voluto, dare un segnale di solidale umanità italiana, riducendone l’abbondante “bottino”.
In nome del “diritto acquisito”, nessuno dei privilegiati d’Italia, almeno al fine di dare un segnale di solidale disponibilità verso la sempre più crescente Italia che soffre, ha voluto e/o saputo fare un passo indietro, dando così un giusto e saggio segnale di disponibilità italiana nei confronti del diffuso disagio italiano.
Un segnale di umanità italiana dai privilegiati d’Italia, parte di una casta intoccabile, verso quel popolo sovrano che, per il loro fare governance, non sempre lineare e giusta nel tempo, hanno creato tanti gravi ed irrisolvibili problemi agli italiani, rendendone difficile la vita ed abbassandone sempre più la qualità, con tra l’altro, la cancellazione di diritti acquisiti, ma non riconosciuti come tali, contrariamente ai privilegiati d’Italia con i loro vitalizi.
Tra l’altro, con un colpo di spugna, è stato cancellato l’adeguamento ISTAT al costo della vita sugli stipendi ed i salari degli italiani che, così facendo, sono diventati sempre più poveri e sempre meno dinamici sul fronte della spesa, creando la nuova condizione italiana della “recessione” con danni gravi per la produzione e quindi per il lavoro, un sogno italiano, sempre meno realizzabile, soprattutto per i giovani abbandonati a se stessi e costretti a vivere in famiglia, senza alcuna prospettiva di futuro; senza alcuna concreta prospettiva di mettere su famiglia e di riempire le tante culle vuote, un grave male italiano che va riducendo la popolazione, soprattutto al Sud, in un mondo di vecchi.
In quel mondo di vecchi che oggi raccolgono il benservito italiano con la legge Fornero che ne allunga la vita lavorativa, creando con gli esodati delle vere e proprie tragedie italiane di tanti lavoratori senza stipendio e senza possibilità alcuna di essere collocati in pensione.
Ebbene, quest’Italia del fare responsabile, nel suo insieme dei lavoratori del mondo della produzione e dei cervelli del sistema Italia, ha creato le condizioni per un Paese nuovo e capace di guardare al futuro!
Ha, con molto senso di responsabilità, pensato anche al risparmio, presagendo, così come è avvenuto, i tempi bui di un’Italia difficile e, di giorno in giorno, sempre più povera e con ridotte opportunità di vita.
Ha, con grandi sacrifici, realizzato, da cervelli saggi e coadiuvati da mani laboriose, un grande patrimonio immobiliare italiano, con le case per viverci, oggi all’attenzione continua e crescente di tasse e balzelli, come se si trattasse di un vero e proprio furto italiano.
Per tutto questo saggio passato italiano, non c’è la dovuta riconoscenza, ma solo tanta, tanta amara inquietudine ed un fare oscenamente ostile che non ripaga assolutamente gli italiani onesti del loro lavoro e del loro sacrificio di una vita, a cui si deve il “corteggiato” risparmio italiano di 4 mila miliardi di euro; si tratta di una ricchezza italiana privata da tutelare, senza contaminarla di falsi ed inopportuni pensieri che sono disumanamene ingiusti e da tradimento italiano, con conseguenze gravissime.
La credibilità italiana del nostro Paese a livello internazionale e soprattutto europeo, deve poggiare su altre credenziali; non deve, in modo disumanamente spurio scaricare sulle curve e sofferenti spalle italiane, il pesante debito pubblico di 2.200 miliardi circa, pari al 130% del prodotto interno lordo.
Non ci sono, né ci possono essere sempre e solo i “soliti noti” a pagare; i soliti tartassati a fare, come sempre, da bancomat, con prelievi forzati o caricati dalle banche in grave crisi per bond e titoli spazzatura ad alto rischio che poi ricadono, come i casi recenti insegnano (Banca dell’Etruria ed altre, altre ancora) sui cittadini risparmiatori che vedono così andare in fumo il loro risparmio di una vita; così facendo, diventa maledettamente vita negata. Tanto, nell’indifferenza di un’Italia di privilegiati che, forte delle sue garanzie di un potere che tutto può, si considera in una botte di ferro (il vitalizio docet), in quanto, beneficiari di diritti acquisiti, un abusato privilegio dei soli pochi privilegiati italiani, protagonisti del tutto fare e del tutto avere, di una casta italiana che, badando e bene a se stessa, non si guarda attorno; si rifiuta assolutamente di guardarsi attorno e di vedere i tanti mali italiani che causano disperazione e morte in tante, tante indifferenti realtà umane italiane.
Il risparmio privato degli italiani è un bene privato italiano; un bene privato che va tutelato e che nessuno può considerare come “patrimonio pubblico”, sbandierandolo ai quattro venti e facendosene un vanto, come se si trattasse di risorse pubbliche da utilizzare per qualsiasi esigenza.
Chi gestisce il potere italiano non sa o finge di non sapere che nel nostro Paese, sono tante le famiglie italiane sulle spalle dei nonni che, con i sacrifici di una vita hanno messo da parte un po’ di risorse per fare fronte alle emergenze familiari; per dare a lungo da mangiare, a generazioni di giovani senza futuro.
Quelle risorse poco tutelate che fanno gola a tanti, oggi vengono sbandierate molto inopportunamente come ricchezza italiana; come risorsa italiana al servizio del Paese.
Tutti lo sanno che non è così; tutti devono saperlo e sapere almeno in questo, rispettare gli italiani onesti che, con i sacrifici di una vita hanno messo da parte i loro risparmi per fini unicamente personali e non per altro, in quanto l’altro, l’hanno abbondantemente dato nel corso della vita; nel corso di una vita di lavoro, spesso poco rispettata e fatta sempre di grandi, grandissimi sacrifici.
Purtroppo, nel fare di sempre, a danno dei più deboli d’Italia, le leggerezze del potere nei confronti del “popolo sovrano”, sono tante e sempre più.
Sono, per i danni che causano ai tanti saggi protagonisti dell’Italia silenziosa, un grave tradimento italiano che va assolutamente cancellato, con segnali finalmente nuovi ed intelligenti di restituzione della dignità dei cittadini, da troppo lungo tempo negata all’Italia degli italiani che è diventata purtroppo, la “cenerentola” dell’Italia che umanamente non conta niente, essendo vittima del potere dei privilegiati che, con indifferenza per le tristi conseguenze italiane, si accaniscono contro gli italiani indifesi, mettendo in atto percorsi di vita oltre che difficile, assolutamente ingiusta e disumana, come disumano è il pensiero impuro rivolto al risparmio privato italiano, per fini poco rispettosi del popolo sovrano, sempre più sedotto ed abbandonato a se stesso.
C’è da dire, anzi da gridare ad altissima voce, un convintissimo e deciso BASTA! Basta con i tradimenti italiani!
Basta con i sacrifici unilaterali dei più deboli d’Italia, mentre i privilegiati d’Italia, con un fare da faccia tosta, si godono, forti del loro potere fatto sempre più di decisioni spurie, i tanti privilegi che in sé rappresentano un’offesa, anzi un vero e proprio tradimento per gli italiani che, proprio non ce la fanno più a campare e che, come per la classe media italiana, giorno per giorno, espropriata di tutto, vengono impoveriti e cancellati da un atto ed intelligente ruolo del fare italiano che, per l’umanità e la socialità che rappresenta, tanto serve all’Italia; tanto, serve al futuro italiano, per il suo patrimonio di valori e di saperi che nel tempo hanno fatto grande l’Italia.
Tornando al risparmio italiano dico che ne va riconosciuta serenamente l’appartenenza agli italiani; al solo privato italiano.
Nessuno deve pensare, pensando male, che sia possibile distrarlo, mettendoci sopra le mani, per altri usi abusati.
Questo non è assolutamente possibile; questo non deve essere, per evitare che diventi, un pericoloso tradimento italiano.
Governanti italiani, aprite gli occhi! Senza equivoci o segnali sbagliati di una tutela debole del patrimonio del risparmio italiano, dite la verità a tutti; dite che si tratta di ricchezza privata e non dello Stato; di una ricchezza italiana che serve agli italiani per affrontare le tante disumane cancellazioni dei diritti del cittadino italiano, diritti che, anche se garantiti costituzionalmente, anche se da tempo acquisiti, non vengono di fatto riconosciuti; diventano, dei veri e propri diritti negati che, oltre al danno, sono sporcati anche dalla beffa dei tanti privilegi, inopportunamente sbandierati e fatti valere da chi può, come “diritti acquisiti” per cui assolutamente intoccabili.
In questo incerto e sempre più precario clima italiano, crescono le tante insicurezze degli italiani che ormai sfiduciati, non credono più a niente e temono di essere travolti da altri insuperabili disastri italiani.
L’allarme maggiore viene proprio dalle poche garanzie e certezze per il risparmio italiano.
C’è una crescente paura di una sempre più scarsa tutela; di tanta insicurezza e dubbi.
Sono in tanti e sempre più, gli italiani che si sentono senza protezione; sono tanti e sempre più, gli italiani che, indifferenti a tutto, si sentono sempre più soli.
Occorre e da subito, un diverso cammino italiano; occorre dare ai cittadini italiani certezze ed una necessaria e convinta sicurezza di un futuro possibile.
Il risparmio degli italiani è il frutto dei tanti buoni italiani che hanno saputo e voluto pensare al proprio futuro.
Occorre una maggiore e convinta comprensione italiana di un’etica condivisa con alla base un sano pensare ed un agire per il bene comune.
Purtroppo, non c’è; purtroppo, è difficile trovarne le giuste ed utili tracce.
Cancellata e/o mai esistita, deve essere restituita e data all’Italia come una comune risorsa italiana.
Intanto e per concludere, c’è da chiedere a tutti, il saggio rispetto italiano per il risparmio ed i risparmiatori; è a questi che la governance italiana deve mandare un messaggio chiaro; il messaggio di una tutela senza se e senza ma.
Il messaggio di un sacro rispetto della Costituzione e del suo articolo 47, dove si legge “La repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”.
Gli italiani, di oggi, tutti i risparmiatori italiani, per sentirsi tutelati, nono vogliono altro che sentirsi garantiti con opportuni messaggi di certezze che vengono da lontano ed hanno in sé il profumo umano della “Buona Italia”.

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