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L’UOMO E LE TECNOLOGIE Saprà l’uomo del futuro, governare le tecnologie o ne diventerà una vittima dal futuro cancellato?

Quale il futuro dell’uomo sulla Terra?
Chi vincerà la sfida?
Dove va il mondo?

📅 lunedì 31 ottobre 2016 · 📰 CulturaCilento

31102016 tecnologia uomo
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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Cosa rischia l’uomo a contatto con un’intelligenza artificiale ed un mondo tecnologicamente avanzato sempre più aggressivo? Sempre più disumanamente aggressivo ed indifferente all’uomo suo artefice protagonista che rischia e molto nella sua inconfondibile identità umana?
Partiamo da qui! Partiamo da qui, per analizzare gli scenari possibili che l’uomo ha davanti a sé per effetto del tecnologicamente avanzato e di quell’intelligenza artificiale sempre più aggressiva, una mina vagamente per l’uomo ed una possibile grande minaccia per l’uomo della Terra, così come lo conosciamo oggi.
Le innovazioni il frutto dei cervelli umani che le pensano per affidarle alle braccia che le realizzano, sono espressioni diffuse di un tempo che vuole andare sempre oltre, per scoprire innovando.
Non esistono “colonne d’Ercole invalicabili”; il cervello umano in uno con l’intelligenza artificiale produce a ritmi sostenutissimi cambiamenti che incidono nel profondo del pensare oltre che del fare. Prima di diventare percorsi per il fare umano, sono idee che producono innovazione e quindi cambiamento.
Il problema più importante è quello di non perdere mai di vista l’UOMO; si deve, sempre e comunque, innovare pensando all’uomo ed evitando che il tecnologicamente avanzato, in Italia e nel mondo, diventi cammin facendo, per nanismo umano, per le prospettive di un’accesa ricerca di crescente materializzazione, il solo beneficio dei pochi; un danno questo per l’uomo e le sue caratteristiche immateriali il cui valore è assolutamente incancellabile e serve sempre più al futuro.

Occorre quindi evitare di trasformare il tecnologicamente avanzato, in un danno per i valori umani che devono accompagnare in uno con i saperi, l'uomo del Terzo Millennio, nel suo inarrestabile viaggio innovativo verso un futuro fatto di cambiamenti tecnologici, mai pensati e tanto meno realizzati prima.
Questo bisogno umano di andare sempre oltre, non è assolutamente un danno per l'uomo del nostro tempo; potrebbe diventare un danno, tra l'altro grave, se si perdesse di vista il valore dell'immaterialità umana, caricando di interesse unico la sola materialità-valore con il fine disumano di grandi privilegi ed arricchimenti a danno del mondo dei deboli e dei disagiati della Terra.
Il mondo della culturalità e della diversità umana è inarrestabilmente in cammino verso il non più proibito avventurarsi per scoprire il nuovo del mondo, pensando, come possibile, un mondo umanamente nuovo; tanto è parte di Noi in uno con il tecnologicamente avanzato che entra nella nostra vita, cambiandone ed in fretta il corso, con momenti di utile opportunità per migliorare i propri stili di vita.
Questo e solo questo deve essere l'obiettivo fondante dell'innovazione, protagonista nel mondo e dei suoi tanti prodotti, parte di quel tecnologicamente avanzato, diffusamente in crescita in tutte le diversità umane della Terra.
Con ostinata e per me saggia determinazione, ribadisco il concetto dell’uomo prima di tutto; è lui e non altro al centro dell’umanità; al centro di un universo fortemente inquieto che proprio non si sa dove possa andare e quale mai possa essere il destino dell’uomo sulla Terra, purtroppo fortemente ammalata di uomo.
Innovare per l’uomo e non contro l’uomo; è questo l’obiettivo che ci si deve porre di fronte ad innovazioni che, cammin facendo, potrebbero diventare negative e contro l’uomo; che potrebbero trasformarsi cammin facendo, in un vero e proprio bumerang per la specie umana che non vuole né può avere sconvolgimenti da mondi tecnologicamente avanzati e dal frutto di un’intelligenza artificiale che, sempre più spesso, mal si concilia con l’uomo e la saggia intelligenza dei cervelli che hanno dato una geniale e naturale eredità di saperi che resterà e per sempre, la grande pietra miliare dell’homo sapiens nel suo percorso di vita centralmente realizzato e governato dall’uomo che, tra l’altro, è il solo che può garantire nel mondo del futuro che verrà, la necessaria cooperazione allo sviluppo. Tanto, con l’attivo protagonismo della mente umana, assolutamente vincente sul surrogato che è rappresentato dalla mente artificiale, l’altro tecnologico, che ha in sé i suoi limiti di non naturalezza e di una forte dipendenza dalla saggia cultura; un grande patrimonio dell’uomo che gli dà forza e geniali certezze, senza le quali anche le innovazioni, anche il tecnologicamente avanzato, subirebbe inevitabilmente una disfatta da resa dei conti di quel non umano che in quanto tale, sarebbe destinato ad un’implosione, con conseguente cancellazione dei percorsi di un’innovazione non più tale, in quanto l’amaro frutto del solo niente esistenziale.
Il nuovo del mondo deve essere prioritariamente finalizzato all’uomo ed al suo vivere umano; tanto, al fine di migliorarne la qualità della vita, senza lasciarsi indietro quelli che sono in tanti, protagonisti del disagio e della sofferenza umana.
A che serve innovare ed in modo esponenziale fare crescere le tecnologie, se a giovarsene non è l’uomo globalmente inteso, ma i soli pochi che rappresentano la sfera dei privilegiati, fortemente protagonisti di sempre nuovi privilegi? Di sempre nuove risorse e di una ricchezza, tutta per sé? Così proprio non va!
Così facendo, aumentano le distanze umane, con i pochi sempre più ricchi ed i tanti in continua crescita, sempre più poveri.
Cui prodest? A chi giova innovare se il patto sociale tra gli uomini della Terra non fa nessun passo in avanti, facendo crescere il mondo degli ultimi, sempre più disumanamente abbandonati a se stessi e senza alcun vantaggio per il miglioramento delle loro condizioni di vita.
L’uomo del Terzo Millennio, un tempo assolutamente nuovo, soprattutto per la sua forte rivoluzione antropica del tutto si muove ed in fretta, nella logica di un pantareo cosmico che deve unire le diversità umane e portarle al miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli uomini della Terra, deve sentirsi impegnata nella riduzione dell’ineguaglianza mondiale e così favorire tutti. Tanto è possibile solo con un cambiamento profondo nella società e di chi la governa, garantendo a tutti i diritti fondamentali, con priorità assoluta per il diritto al lavoro, il solo che riesce a garantire anche il diritto alla vita.
È questa una necessità dell’uomo della Terra; una necessità per il bene di tutti.
Non è utopia e tanto meno una prospettiva da sogno, assolutamente irrealizzabile. È, nelle attese del possibile, per un’umanità nuova che saggiamente sa guardare al domani; tanto, progettando con intelligenza il futuro fatto di innovazioni e di risorse tecnologicamente avanzate finalizzate all’uomo, senza alcuna distinzione del proprio Essere su questa Terra che, maledettamente tradisce tanta parte di umanità, creando, tra l’altro, disumanamente condizioni schiavistiche e da vera e propria apocalisse che, aggredendo soprattutto gli ultimi, va ben oltre i confini di ogni umanità possibile.
Se le cose del mondo continueranno ad andare così come stanno andando, che succederà al mondo che instancabilmente pensa sia giusto innovare facendo crescere le sole disumane tecnologie avanzate? Tanto, pur sapendo che non giovano all’insieme umano fortemente galvanizzato da un se stesso carico di inquietudine e senza prospettive certe per un futuro possibile, essendo ostinatamente fermi e senza la giusta volontà di accelerare la crescita che, così facendo, diventa inopportunamente, crescita negata e con le sue innovazioni che, proprio non giovano al mondo nuovo.
Tanto per una diffusa incertezza globale che ha reso il mondo un pantano da cui, stando così le cose, proprio non si esce, non riuscendo a realizzare la saggia umanità motrice del mondo, in quanto umanamente spenta e con gravi incognite sul futuro possibile.
Regna sovrana l’incertezza nelle diverse società del mondo, tra l’altro, assediate da una diffusa instabilità politica e da un terrorismo che diffonde incertezze e paura, alimentando una stagione mai così tristemente vissuta dall’umanità mondiale che cammina senza una meta precisa e proprio non sa dove andare.
Chi vincerà la sfida? Io saggiamene tifo per l’UOMO DELLA TERRA, o più precisamente per i tanti uomini della Terra da futuro negato per volontà terrene disumanamente nemiche dell’UOMO.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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