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LE CERTEZZE ITALIANE E DEL MONDO: AL PRIMO POSTO I TRASFORMISMI

Senza le certezze umane, sociali e politiche con, tra l’altro, un crescente nanismo culturale, si va verso il triste “si salvi chi può”, in casa propria e nel mondo.

📅 giovedì 1 dicembre 2016 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Le tante certezze di un insieme universale, considerate utili al futuro del mondo, con l’intelligente insieme umano dei popoli protagonisti del mondo, ad una ad una, vanno miseramente crollando.
E così, nell’incertezza, l’insieme umano allargato, va manifestando segni di diffusa debolezza.
In Europa, l’Inghilterra non più unionista, è decisa di riprendersi la sua libertà di popolo sovrano; tanto, attraverso un referendum che ha determinato la libera volontà inglese della Brexit dall’Europa.
Dopo il referendum inglese, altri segnali europei e mondiali, fanno capire che il mondo universalmente inteso vuole essere sempre meno globale; tanto, ad un punto tale da incominciare a parlare di un mondo della deglobalizzazione.
Un segnale forte ed assolutamente imprevisto viene in tal senso soprattutto dall’America, dove si pensava fino alla vigilia del voto, di festeggiare una grande vittoria dei democratici, con Hilary Clinton, prima donna presidente dell’America, una donna al comando, aperta al mondo, nel tempo nuovo, globalmente inteso del Terzo Millennio, un tempo che sta dando segnali di voler tornare indietro e così camminare verso un ritorno ad un passato, non più aperto al grande sogno globale, ma, sempre più attento ad un nuovo insieme di Stato-Nazione.

L’assolutamente imprevista vittoria americana di Trump ha voluto significare soprattutto questo, dando, tra l’altro, voce ai disperati di una Terra americana non più ricca e con tanta povertà diffusa tra la gente che, stanca di soffrire, grida con forza e ad alta voce che, prima di pensare agli altri del mondo, bisogna saper pensare a se stessi, risolvendo per prima cosa, i problemi in casa e restituendo a tutti i cittadini d’America, quella dignità di vita, purtroppo, ai tanti, disumanamente negata.
E così, dopo l’Inghilterra l’America ed altri Paesi d’Europa, Italia compresa, non più disponibili, a vivere da globalizzati della Terra, ad un crescente ritorno di sofferenze e di diritti negati, così come nel passato.
Le difficoltà crescenti di questi anni di globalizzazione nel tempo nuovo del terzo Millennio, purtroppo, non hanno giovato alla mondializzazione umana che, in poco tempo, è entrata in crisi, riducendo ovunque gli spazi di umanità condivisa in uno stare insieme, globalmente inteso.
Tanto, con crescenti difficoltà per le umanità animate dalla speranza di essere finalmente umanità condivise; si è interrotto così un grande sogno, facendolo precipitare in mondo sempre più senza futuro, mancando tra l’altro la speranza di quell’insieme globale, capace di aiutare i popoli a camminare su di una Terra-Stato, per costruirsi e costruire uniti sulla Terra, una Società-Mondo, così come nel progetto di una globalizzazione umana utile a garantire a tutti della Terra, gravemente sofferente del male UOMO, i diritti fondamentali dell’ UOMO, saggiamente previsti dalla Carta universale dei diritti dell’uomo della Terra, in base alla quale tutti hanno il diritto alla vita; tutti, hanno diritto alla salute; tutti, hanno diritto all’istruzione e quindi ai saperi ed alla conoscenza.
Questo saggio momento di umanità condivisa è stato di breve durata.
Dalla globalizzazione, come esperienza e sogno di cambiamento umano e di sviluppo per tutti gli uomini della Terra, si va silenziosamente facendo dei passi indietro, coltivando nel mondo e soprattutto nel mondo dei potenti della Terra, populisticamente una nuova cultura di governo e di identità territoriale, con il primo, sacro obiettivo, di occuparsi e preoccuparsi, prima di tutto di sé stessi.
Questo in Inghilterra, questo in America, questo sempre più in Italia, dove regna sovrana una grande confusione che non porta assolutamente a soluzione i tanti problemi di pura sopravvivenza per gli italiani, sempre più soli ed impoveriti e dove c’è un confuso senso dell’altro che, emergenzialmente viene da noi, come immigrato, senza riuscire a risolvere con grande dignità umana, i gravi problemi di una sopravvivenza sempre più negata e gravata da una condizione di povertà sempre più gravemente diffusa nel mondo.
Tanto, per colpa di quegli ostinati protagonisti di un egoismo del tutto per sé (sono quelli dell’1 per cento, padroni della grande ricchezza del mondo, che affamano i tanti del mondo di quel 99 per cento, gravemente protagonisti di povertà da morte sicura).
Non è più possibile, né tollerabile, indipendentemente dalla globalizzazione, sempre più a rischio deglobalizzazione che, ancora il mondo possa continuare ad essere così maltrattato, rendendo la fame del mondo, protagonista di disumanità, di sofferenze, di odio e di violenze umane da cancellare, per umanizzare così facendo, il mondo; creando un mondo nuovo; creando, prima di tutto, un mondo di PACE, dove l’uomo sociale diventi prevalente sull’uomo economico e del potere, uno strumento di barbarie, disumanamente usato abusandone, per salvare non l’uomo del mondo, ma un se stesso, fatto di sete di potere e di privilegi, facendo male agli altri del mondo.
Il mondo ha bisogno, tanto bisogno di PACE e di solidarietà umana. Ne ha assolutamente bisogno per evitare che, questa nostra Terra, sempre più ammalata di uomo, diventi disumanamente invivibile; diventi protagonista (si fa per dire, protagonista) di un insieme umano, assolutamente senza futuro; diventi protagonista di un insieme umano dal futuro negato.
Tanto, anche e tra l’altro, oltre che per le sempre più diffuse sofferenze antropiche, anche per gravi fenomeni naturali, quali i sempre più vicini e devastanti cambiamenti climatici che, purtroppo, distruggeranno la Terra e l’uomo che la abita.
Tanto, per colpa dell’uomo che sa vivere sempre meno saggiamente sulla Terra, nel dovuto rispetto degli altri. Purtroppo, questo, non si fa; purtroppo, l’uomo non riesce a capire come vivere insieme agli altri della Terra, sempre più fortemente ammalata di uomo, doppiamente carnefice (della Terra che amorevolmente gli dà il cibo e dei sui simili, compagni di viaggio che proprio non sa rispettare in quanto uomini e non sa assolutamente volere bene).
Il populismo all’inizio del suo corso terreno, porta con sé il grave rischio dell’uomo contro gli altri uomini, ideologizzando egoisticamente guerre e genocidi e cancellando quella globalizzazione amica a cui, da tempo, guarda il mondo delle povertà e dei tanti ultimi della Terra che, così facendo, tornerebbero indietro e vedrebbero cancellati i sogni e le speranze di una vita possibile con alla base una necessariamente concreta trasformazione del mondo.
Se l’uomo delle Terra da uomo globale si trasforma in deglobalizzato, avremo un ritorno all’indietro, con le tante possibili ed umane vie negate al futuro dello sviluppo umano, disumanamente interrotto con la consapevolezza di umanità cancellate da una divergenza diffusa degli uni per gli altri di una Terra protagonista indifferente alla povertà del mondo, costruendo muri di difesa del tutto per sé e cancellando ponti di umanità e di PACE.
Ancora l’uomo si rivela per quello che egoisticamente è. Attento e sempre più, solo a se stesso, è assolutamente indifferente all’insieme umano.
È indifferente agli altri; è del tutto indifferente alla vita degli altri e bada per proprio ed unico tornaconto alla centralità del progresso economico e tecnologico, organizzando territorialmente la sua sola umanità; la sua sola egoistica area di interessi economici ai soli altri del proprio vivere insieme.
Dal sogno della globalizzazione di un mondo nuovo per l’uomo della Terra, siamo sempre più tristemente, in cammino verso un mondo chiuso nei propri recinti di un’appartenenza senz’anima, dove si consuma anche la speranza di un insieme umano globalizzato e, purtroppo, sempre più prossimo, ad essere disumanamente deglobalizzato. Tanto, cancellando, così facendo, le speranze di un mondo umanamente unito, fatto di un insieme di uomini in cammino verso vie di sviluppo sognate e da tanti della Terra, viste come possibili, ma di fatto negate, con una tragica continuità di vita sofferta per i tanti uomini del pianeta, in sé umanità negate ed assolutamente indifferenti a chi governa il mondo con il solo obiettivo di fare accrescere la grande ricchezza di chi già ce l’ha.
È questo un pericoloso e disumano obiettivo per il futuro del mondo; per il futuro dell’uomo della Terra che, così facendo, non si salverà e morirà di uomo, cancellando la propria vita negata al futuro che non ha discontinuità e continua maledettamente a garantire i privilegi dei pochi, continuando a dare vita a mondi separati; a quei mondi senz’anima che vedono gli uni contro gli altri armati, con i ricchi, sempre più ricchi ed i poveri, sempre più poveri.
Se dovesse crollare quella tanto attesa impalcatura di un mondo nuovo globalmente inteso, avremmo un ritorno umanitario all’indietro con gravi conseguenze per il popolo universale della povertà; un popolo che dai potenti del mondo sarebbe spinto verso quella catastrofe umanitaria, tanto temuta, ma che nessuno fa niente per evitarla concretamente, rendendo il mondo migliore e più umanamente vivibile per tutti.
Bisogna saper riflettere, su dove va il mondo. Purtroppo, viviamo in un momento di gravi difficoltà umane; tanto, per l’uomo singolarmente inteso e per l’uomo come insieme umano e sociale, gravemente sfilacciato; gravemente compromesso dall’indifferenza; gravemente ammalato di solitudine e sempre più senza voce.
Tutto questo lo incontriamo sul cammino di un’umanità che, proprio non sa volere bene a se stessa.
La speranza di un’immersione di umanità di insieme globalmente intesa è in una fase di crescente crisi.
Dove va, così facendo, il mondo globale? Ma oltre al mondo globale, purtroppo e sempre più, ci sono gravi problemi per l’uomo della Terra che, non sapendo volere bene a se stesso, non sa essere protagonista attivo di una sua utile immersione, con un fare crescente di vicinanza umana degli uni per gli altri della Terra, purtroppo sempre più lontani; sempre più disumanamente lontani.
Tanto succede al mondo e nel mondo, perché l’uomo proprio non sa volere bene a se stesso e quindi non sa altrettanto volere bene agli altri, come insieme umano e sociale.
Le conseguenze di tutto questo sono veramente gravi; portano all’indifferenza ed oltre ancora, a vedere nell’altro, un nemico pericoloso da combattere e quindi da eliminare.
Siamo ormai e sempre più, in un mondo dal volto disumano; in un mondo violento che non sa amare e tanto meno volere bene all’altro, considerato inopportuno e scomodo sul cammino del proprio vivere sulla Terra, gravemente ammalata di uomo.
Per tutto questo, si hanno gravi conseguenze umane, con un insieme sempre meno insieme e con limiti crescenti per la stessa libertà che, così facendo, perde colpi e si va restringendo, con il grave danno di perdere le sue caratteristiche di una libertà più ampia per tutti gli uomini della Terra che smarriti, perdono il giusto senso della vita; perdono il piacere delle emozioni che abbandonano l’uomo e ne vanno cancellando quel saggio percorso di immersione umana che faceva sperare nell’umanità globale, sempre più a rischio di una globalizzazione fatta di un mondo sempre più disumanamente crescente, di mondi lontani; di mondi sempre più negati che vogliono, tra l’altro, liberarsi anche del sogno umanitario di un’umanità globalizzata, di un’umanità mondializzata, pensando ad un mondo deglobalizzato, fatto di muri, di divisioni e di un grave egoismo del tutto per sé, con assoluta indifferenza per gli ultimi della Terra che possono anche morire di quell’indifferenza disumana radicata nel principio di un egoismo del “tanto, non sono fatti nostri”.

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