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Quanta “economia sostenibile” sprecata !

📅 giovedì 2 marzo 2017 · 📰 AmbienteCilento

02032017 economia sostenibile abbate 01
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Giardini ed orti del golfo di Policastro sono colmi di alberi di agrumi, i cui frutti una volta venivano colti e consumati. Adesso cadono a terra, parlo ad esempio delle arance, e marciscono diffondendo un odore acre. Si preferisce quindi comprare le arance dai fruttivendoli e nei supermercati; arance cioè che provengono dal nord Africa e da più lontano, con enorme spreco di quelle risorse che voci autorevoli predicano continuamente di risparmiare.

Non saranno certo le arance del golfo buone e succose come quelle che provengono da paesi lontani o come i tarocchi siciliani, ma per farne una spremuta, ad esempio, sicuramente sì. Oppure rappresenta troppa fatica e tempo sprecato spremere arance locali, che i nostri padri raccoglievano,consumavano, vendevano, a chilometro zero?

Oppure non sarebbe opportuno innestare questi alberi di agrumi con qualità ritenute migliori e risparmiare enorme quantità di energia spesa con l’importazione di arance prodotte (chissà come) in paesi lontani?

economia sostenibile

Questi agrumeti, ma anche oliveti, abbandonati e non più produttivi diventano pertanto, necessariamente, terreni finalizzati a speculazioni edilizie. Quanti cantieri si incontrano di queste case vacanze, villette a schiera in vendita, oppure super mercati con mozziconi di olivi lasciati in memoria. Ma ancora, quanti olivi centenari, veri e propri monumenti naturali, tagliato o malamente potati appaiono nei campi: olivi che un tempo non troppo lontano producevano olio famoso ed apprezzato del Cilento ! Non è forse economia questa?

Ma anche i boschi di sughere, albero caratteristico delle colline che incoronano il golfo di Policastro, sono abbandonati oramai ai cacciatori di cinghiali (qualche volta tuttavia impallinano anche cristiani); eppure un tempo grazie ad esse fioriva una industria redditizia con l’estrazione del sughero, esportato anche all’estero con le navi che approdavano nei piccoli porti. Ormai il golfo non fa più “l’eco” a simile economia, questa veramente sostenibile. Ma questi rappresentano solo alcuni esempi di una auspicabile e possibile economia.

Certo il consumo di suolo, l’inquinamento, l’eccessivo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, la produzione e l’abbandono di rifiuti, sono problemi importanti ed urgenti da risolvere al più presto. Si cerca invece di inseguire il turismo come unica fonte di sviluppo economico e di occupazione, divenuto ossessione di amministrazioni che altro non sono però che portavoce di chi le elegge.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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