La tecnica “Reef Ball: il geologo Franco Ortolani precisa la sua opinione al riguardo
di Paolo Abbate | BlogSu Infocilento del 2 marzo c.a. è stato pubblicato un articolo intitolato “Sapri la proposta: Reef Ball per proteggere il litorale dall’erosione”. Ebbene, secondo Scanniello, del gruppo “Questo è il Mio Paese” questo sistema potrebbe dare notevole beneficio anche al litorale di Sapri che avrebbe perso circa 8000 metri cubi di sabbie. “Anche il geologo Franco Ortolani da anni sostiene la necessità di effettuare interventi, magari prendendo la sabbia in accumulo verso il ponte Brizzi e andandola a depositare nel tratto maggiormente eroso”.
Il prof Franco Ortolani tuttavia non ha mai riportato nelle sue proposte di soluzione dell’erosione marina nella baia di Sapri la tecnica del Reef Ball. Anzi, così precisa in una nota diretta al sottoscritto, in cui chiedevo se questa tecnica sperimentata in vari paesi, poteva risultare utile e risolutiva anche per il Golfo di Policastro, in special modo per la spiaggia dell’Oliveto, dove esiste una duna protetta, di Vibonati e la baia di Sapri:
”Questa citazione non è completa: io ho sempre detto di riportare verso ovest, dove c'era la pompa AGIP e ora c'è la grave erosione, i sedimenti (sabbia e ghiaia) accumulatisi all'estremità orientale della spiaggia ad est del Brizzi. Ho spiegato più volte che ad est del Brizzi a causa del prolungamento del molo del porto si è formata una "massa" di sedimenti che si accumulano con il maestrale e che le onde di libeccio non possono più riportare verso ovest. La trappola di sedimenti funziona sempre e anche con barriere non si elimina. Non è il nome nuovo e la forma nuova che risolvono il problema: occorre buon senso.”.

Il geologo ancora precisa: “la drammatica e “irresponsabile” erosione della spiaggia di Sapri si risolve appunto con il buon senso! Su infocilento è stato pubblicato tuttavia un articolo (dal titolo “Sapri, la proposta: “Reef Ball” per proteggere il litorale dall’erosione”) nel quale sono citato come se fossi un sostenitore del fatto che le barriere sommerse dette reef ball avrebbero eliminato l’erosione drammatica che interessa la parte occidentale della spiaggia della baia di Sapri.
Ripropongo quanto da me scritto qualche anno fa. “La Baia di Sapri, nel Golfo di Policastro: un monumento della Natura! Poi è arrivato l’uomo moderno! Approfitto di questa bellissima immagine di Franco Leo postata da Pina per evidenziare alcuni problemi geoambentali che interessano la zona emersa ed urbanizzata della baia di Sapri. La costruzione ed ampliamento del porto ha destabilizzato l’equilibrio della spiaggia (dove i sedimenti si spostavano lungo costa da ovest ad est e viceversa in relazione alle mareggiate di diversa provenienza) individuando una “trappola di sedimenti” sul lato est.
Rapidamente la parte occidentale della spiaggia è stata distrutta. L’urbanizzazione e la linea ferroviaria hanno ingabbiato i corsi d’acqua in canali insufficienti per fare smaltire il volume di acqua di ruscellamento che si attiva quando i versanti collinari sono investiti dalle ripetitive bombe d’acqua rilasciate dai cumulonembi.
Quali soluzioni? 1- manutenzione della spiaggia mediante periodico prelievo dei sedimenti nella zona orientale e loro ridistribuzione nella parte occidentale in erosione dove vanno aggiunti immediatamente sedimenti ghiaiosi simili a quelli esistenti prelevabili nell’alveo sovralluvionato del T. Brizzi, naturalmente in base ad un intelligente e condiviso piano di manutenzione ambientale. 2- sistema di allarme idrogeologico immediato e adeguato piano di protezione civile in modo da mettere subito in sicurezza i cittadini in relazione alle piene improvvise, come quelle ripetutamente verificatesi, in previsione di realizzare uno o due canali di gronda che intercettino i flussi a monte dello sbarramento ferroviario e consentano il loro smaltimento in sicurezza verso mare. Gli interventi indicati nel punto 1 sono realizzabili velocemente e di basso costo; altro problema è la costruzione di uno o due canali di gronda.”
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