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OTTO MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA. Quella del 2017 sarà soprattutto una giornata di sciopero internazionale

È del 1914 la prima Festa della Donna
Una giornata di riflessione
Ancora femminismo come libertà, liberazione, eguaglianza o immaginario in profonda evoluzione mai più violenza sulle donne! Mai più femminicidi italiani!

📅 giovedì 9 marzo 2017 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Quello del 2017 è un otto marzo con caratteristiche diverse. Oltre alla ritualità della Festa dedicata alla Donna, c’è un mondo, una forte e crescente volontà rivendicazionistica, non tanto legata al femminismo di sempre, quanto ai valori di libertà, di liberazione e di eguaglianza che la Donna rivendica per sé.
Di diritto alla vita senza violenze e/o femminicidi. Siamo ormai di fronte ad un rivendicazionismo, di fatto in gran parte superato e non rappresenta in sé quell’ostinata differenza di genere dell’uno verso l’altra.
Tanto, soprattutto nel mondo giovane e nel più generale mondo dei nostri giorni dove è sempre più emergente un diverso equilibrio anche di genere, con effetti positivi per l’insieme umano in un tuttuno UOMO-DONNA.
Un insieme che fa bene all’umanità, per troppo lungo tempo, ostinatamente impegnata in una vera e propria guerra per una prevalenza di genere che proprio non giova a nessuno e che ha sempre visto l’Uomo nella veste di dominus sulla Donna fragilmente sottomessa.
Oggi, grazie anche ad un crescente impegno femminista ed alle lotte positivamente utili per annullare gli effetti negativi di una ormai lontanissima quanto inopportuna differenza di genere, un problema ancora aperto, in quanto mai di fatto definitivamente risolto, siamo alla visione di un insieme, con una divisione assolutamente più equilibrata dei compiti che non spreca niente del capitale umano e restituisce alla donna quella condizione di “pari opportunità” sempre sognata, ma altrettanto negata dal maschio-padrone, inopportunamente in veste, molto spesso anche adesso, di “dominus” del mondo e soprattutto di “dominus” del mondo femminile, considerato con un fare intransigente, meno importante; tanto, per effetto della tradizionale divisione uomo-donna, con ruoli assolutamente diversificati del maschio rispetto alla donna.

I problemi del mondo e del suo futuro, oggi come non mai, non sono più quelli della sola differenza di genere.
Le disparità di genere uomo-donna purtroppo ancora esistono; esistendo, si pensa di alleviane i sintomi, ma non a rimuoverne le cause.
La giornata della Donna dell’8 marzo 2017 deve, soprattutto da Noi, essere una saggia giornata di attenta riflessione sull’importante valore del capitale umano con un giusto equilibrio delle posizioni di genere delle donne sul lavoro e degli uomini nei propri ambiti domestici.
L’oltranzismo di genere, nonostante tutto, è purtroppo tardi a morire. Per questo, per l’8 marzo 2017 si è pensato anche ad una Giornata di sciopero internazionale; vuole ricalcare e richiamare l’attenzione per un positivo incontro tra diritti e relazione nel rapporto uomo-donna, provando a ripartire dalle donne e dalla loro identità pluralista, in un cammino d’insieme, come movimento trasversale, con alla base un immaginario in profonda evoluzione.
L’immaginario che conta è quello che riguarda l’uomo, senza differenze di genere soprattutto sul piano umano e sociale che ha bisogno di un saggio insieme umano; tanto, a partire dall’insieme uomo-donna, un problema aperto da lungo corso, dall’antichità ai giorni nostri.
La donna nella società ha avuto notevoli variazioni nella storia dell’umanità. La donna nel tempo ha opportunamente acquistato un forte risalto sociale. Un risalto sociale sempre temperato dalla società degli uomini.
Oggi è il tempo saggiamente migliore della parità uomo-donna; di una parità concretamente intesa con una sempre più centrale posizione sociale uomo-donna, da parte della donna che ha scelto l’8 marzo come giornata di festa, con al centro un femminismo immaginario in profonda e crescente evoluzione; un femminismo tendente al diritto di assoluta parità uomo-donna.
Con questo obiettivo e per questi intenti, tutti insieme uomini e donne, devono sapere considerare la Festa dell’8 marzo. Va con impegno ed amore celebrata soprattutto per l’importante contributo che viene dalle donne al mondo; che le donne, nella quotidianità apportano al nostro mondo; apportano ad un’umanità d’insieme che, nel rispetto reciproco, ha grandemente bisogno l’una dell’altro, mettendo da parte gli egoismi che proprio non servono; che in un mondo nuovo non hanno motivo di esistere e che non portano da nessuna parte e tanto meno sono utili sia agli uomini che alle donne. Insieme, l’uomo e la donna, volendolo, possono cambiare il mondo. Devono cambiare il mondo.
Tanto, è importante fare! Tanto, in questo giorno di Festa e di riflessine di genere, ci si deve impegnare a fare, rendendo l’universo femminile concretamente protagonista, al fine di una parità di genere con alla base un reciproco e saggio impegno di camminare insieme ed insieme guardare al futuro che ha bisogno di Noi integrati in quanto a genere e con la donna al centro di una posizione sociale di assoluta parità con l’uomo. La storia della donna è, purtroppo, lunga e controversa.
Dai lontani tempi l’uomo, per costume pastorale, si univa in nozze alla donna con una vera e propria compera della sposa. Alle civiltà del Mediterraneo con diversi atteggiamenti e comportamenti nei confronti del mondo femminile, di acque sotto i ponti ne sono abbondantemente scorse, lasciandosi dietro, deboli e qualche volta significative testimonianze di un mondo in cammino alla disperata ricerca del nuovo, un grande obiettivo che ha da sempre e sempre animato l’insieme uomo-donna della Terra.
Già in Egitto la donna godeva di un grande rispetto; partecipava, tra l’altro, alle azioni del culto religioso. In Assiria e Fenicia alcune donne ebbero un grande influsso nella politica; una significativa testimonianza in tal senso è la celebre Semiramide (Sammuramat).
Già dalla storia biblica abbiamo concrete notizie di un mondo femminile con alla base un’alta dignità del fare.
Anche dal mondo degli arabi viene un qualche positivo esempio di libertà e di impegno femminile, con una forte influenza anche in politica. È importante ricordare Zenobia di Palmira.
In Cina, nel corso della sua storia, c’è stato un grande e diffuso rispetto per la donna. In Giappone la cultura e l’arte erano riservate alle geishe.
In tutto l’Estremo Oriente la donna aveva un ruolo attivo nella vita culturale e sociale; un ruolo che si poneva al di sopra di ogni differenza di genere.
Questo percorso veloce su alcuni momenti del ruolo e della condizione della donna nel passato, è significativo per capire da dove veniamo. Quale la condizione della donna nel mondo. Tanto, per capire qual è stato il nostro passato e che cosa la civiltà umana in cammino ha ereditato dal suo passato che, con le sue ombre e luci, può illuminare e non poco, il futuro dell’umanità.
Tanto a partire dal crescente bisogno di un azzeramento delle differenze di genere, per arrivare alla fine di un lungo percorso, all’assoluta parità di genere, superando e per sempre, quelle tante differenze maschio-femmina che ancora nella nostra società sono dai contorni confusi e contraddittori.
Oggi il ruolo della donna va ben oltre gli ambiti di funzione della donna con un suo preciso ruolo nell’educazione dei figli, nella cura della casa e nel lavoro, in produzioni essenzialmente domestiche.
Oggi la donna, come l’uomo è presente nella società con diversi ruoli dalle fabbriche agli uffici.
Un ingresso legittimo e naturale che ha creato spesso conflitti e veri e propri cambiamenti di ruolo (ruolo di madre, ruolo di moglie).
Spesso si è trattato di situazioni assolutamente inconciliabili, con conseguenti esplosioni di conflitti per l’impossibilità di conciliare in modo opportuno ed adeguato, il ruolo di madre e di lavoratrice e/o di moglie e di lavoratrice.
Un conflitto che deve far riflettere e che deve essere risolto con le soluzioni giuste, senza le devastanti guerre di genere che non servono a niente e che sempre più spesso, sono pericolosamente dannose per tutto e per tutti.
Una soluzione possibile è, prima di tutto e soprattutto, nella ridefinizione dei ruoli che devono essere considerati giusti ed opportuni sia dall’uomo che dalla donna, protagonisti paritari nel mondo moderno che, in tutto e per tutto, ha bisogno sia dell’uomo che della donna, ormai lontana anni luce dalle violente differenze di genere che non servono a nessuno e che in sé non portano positivi benefici di vita né all’uomo che ancora, da parte di tanti, con intransigenza pensa di poter rivendicare la sua posizione ”privilegiata” di genere, né alla donna che non vuole rimanere esclusa da niente e rivendica per sé la parità di diritti in un saggio e corretto rapporto uomo-donna.
Questa giornata di Festa e di grande impegno e di riflessione sull’universo femminile deve segnare l’inizio di un cammino assolutamente nuovo.
L’inizio non di sola rivendicazione di genere per la Donna che deve conquistare il mondo, ma di un mondo umanamente nuovo ed in cammino per affrontare e vincere le grandi e sempre difficili sfide che riguardano il mondo nella sua interezza, con donne ed uomini senza alcuna differenza di genere. Sono queste, le grandi sfide della Pace nel mondo; della Fame che nel mondo ancora uccide; dei tanti rifiuti umani ancora indifferenti ai più della Terra che si voltano dall’altra parte e fanno finta di niente.
Sono le sfide, tra l’altro, del multiculturalismo e di un meticciato che è in cammino e che globalmente coinvolge di sé il mondo.
Un mondo che soffre di uomo, senza differenza di genere e che nel suo fare poco attento alle cose del mondo, ha coinvolto di sé anche la Buona Terra ed il clima gravemente ammalati di uomo e che possono, se non cambiano gli atteggiamenti umani, diventare la causa di una catastrofe umanitaria che, per sole suicide colpe umane, può distruggere sia l’UOMO che la DONNA.
Può distruggere anche quell’uno per cento di uomini e donne del mondo che hanno nelle loro mani, in modo egoisticamente disumano, la grande ricchezza del mondo, con indifferenza per i tanti che muoiono di fame e maledicono la loro presenza sulla Terra, per aver ricevuto come unico dono, una vita da vero e proprio Inferno terreno.
A costoro, in questa giornata di Festa di genere per il grande e saggio ruolo della Donna del mondo, un ruolo assolutamente libero dai retaggi di un vecchio mondo maschile, attento ai privilegi di genere, con l’animo lieto ed attento al futuro dell’uomo (nel senso universale uomo-donna), tutti insieme, appellandoci ad un’umanità senza se e senza ma e soprattutto senza differenze e/o rivendicazione di genere, diciamo di leggere “A livella” di Totò.
Regaliamoci, intanto questo giorno di Festa della Donna, per pensare a costruire un futuro umanamente nuovo; un futuro con una sua PACE universale ed una sua umanità libera dalla Fame che, violentemente uccide nel mondo uomini e donne, indifferenti al mondo che usa il cibo, tra l’altro, sempre più cibo spazzatura, sprecandolo.
Una grande e centrale appendice alla Festa dell’8 marzo, a partire dall’anno 2017 deve essere il grande impegno di uomini e donne insieme, per costruire un mondo nuovo. Un mondo di Pace e senza la Fame che uccide.
Grazie Donne, per questo vostro impegno da protagoniste vere, per costruire insieme all’Uomo un mondo nuovo; un mondo di Pace e senza Fame che uccide nell’indifferenza umana, tanti nostri fratelli e sorelle.
In questo giorno di Festa, nel dovuto rispetto alla Donna ed alla sua Festa dell’8 marzo, dagli uomini d’Italia e del mondo parte la saggia promessa di mai più violenza sulle donne; di mai più disumani femminicidi.

GRAZIE DONNA

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