PROGRAMMI ELETTORALI ED OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
di Paolo Abbate | BlogUn paesaggio della costa del Basso Cilento punteggiato da vasti oliveti che dalle colline scendono fino al mare. Con ancora olivi vetusti belli, imponenti ma ormai improduttivi perchè abbandonati. I proprietari infatti ne hanno cambiato la “destinazione d’uso”, passando dalla produzione dell'olio alla costruzione di campeggi, residence, case per vacanze, parcheggi auto e camper.
L'olio di oliva cilentano, uno dei più apprezzati prodotti di olio extravergine italiano non rappresenta più un entrata economica del territorio, una fonte di reddito di tante famiglie. Tira di più il turismo balneare divenuto motore dello sviluppo, causa forse le martellanti campagne pubbl icitarie per il mare cristallino, il sole, le tante spiagge onorate da bandiere blu, verdi e, non ultima, la dieta mediterranea.

Inoltre, fatto da non trascurare, il Basso Cilento è in buona parte compreso nel parco naturale, patrimonio dell’Umanità. Così l’umanità sarà attirata a visitarlo, sviluppando la crescita economica basata sul turismo balneare, perché i siti archeologici, eccetto Paestum che non è Parco, non attirano granchè il turismo di tipo culturale.
Ecco compreso l’interesse quasi morboso delle amministrazioni dei comuni costieri per lanciare, sviluppare il turismo. Ne ho letti molti di programmi elettorali presentati dalle varie liste dei comuni del Basso Cilento. Prendiamo ad esempio Vibonati-Villammare. Le tre liste battono puntualmente su come attirare i tanto desiderati turisti. Ecco allora che un programma prevede sulle ampie spiagge servizi quali info point, disco bar, internet point, ma anche servizi per diversamente abili e aree per cani (esistono anche loro). La pista ciclabile promessa da svariati decenni, torna di moda. Ma soprattutto si presenta la necessità di costruire un porto, un vero porto turistico da non scomparire con quelli degli altri paesi vicini. Dove? In località Marinella oppure in località Cacafava? Ma si dimentica forse che un porto, come quelli di Policastro e Sapri ,sono la causa principale dell’erosione costiera che farà sparire in breve tempo le spiagge, base essenziale per il turismo ricchezza del territorio?
Non se ne erano mai preoccupati - un problema rimosso si direbbe- malgrado gli studi di geologi importanti. Niente allarmismo ingiustificato però, perché sono previsti 15 milioni per affrontare il problema.
Il borgo antico di Vibonati, perla del golfo, sarà riqualificato. Speriamo, questo lo aggiungiamo noi, dalla presenza , vero pugno nell’occhio, del posteggio auto in cemento armato che domina la vista del caratteristico paesino medioevale. Borgo antico considerato un’attrattiva per un turismo storico-culturale.
Va bene che “ogni scarabone è bello a mamma sua” , ma di autentici e ben conservati borghi medioevali è ricca la Toscana, l’alto Lazio, l’Umbria eccetera.

L’agricoltura, che assicura “lavoro, occupazione locale e crescita”, non viene tuttavia trascurata nei programmi.
Sfruttamento delle sughere, un tempo (fino anni Cinquanta) fonte di reddito, agrocampeggi in località Pineta affidato ad imprenditori giovani e volenterosi e, soprattutto, ecco ricomparire la produzione di olio d’oliva, attraverso la riconversione, ove compatibile, in oliveto “della Pineta” di Santa lucia, realizzato guarda caso negli anni ’80 e poi abbandonato.
Ecco dunque la produzione di olio diventa, lo speriamo vivamente, una fonte essenziale di reddito non solo per Vibonati ma per tutto il territorio.
Nei programmi elettorali ricordati non si fa cenno però alla presenza degli ecosistemi dunali esistenti ancora sulla spiaggia di Villammare. Aree protette ma considerate un vero e proprio impiccio all’allestimento delle strutture balneari considerate essenziali allo sviluppo turistico del territorio.
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