L’UOMO IN CAMMINO … SEMPRE È UN BISOGNO UMANO NON “FERMARSI MAI”
è un viaggio infinito, senza fermarsi mai
di Giuseppe Lembo | BlogL’uomo, per sua natura, preferisce essere sempre in cammino; preferisce non fermarsi mai.
Il viaggio, come bisogno dell’anima, più che del corpo, è un’esigenza intima dell’uomo che non finisce mai; che non si esaurisce, in quanto piacere dell’anima. Lo accompagna con dolce soddisfazione, dalla nascita alla morte.
Nell’uomo c’è un grande bisogno, fortemente parte di sé, di non fermarsi mai.
L’esigenza dell’uomo di stare in cammino senza fermarsi mai, è un’esigenza che è parte viva della natura umana.
Una parte identitaria che è fortemente radicata in ciascuno di Noi e che spinge l’uomo in cammino … sempre; lo spinge a non fermarsi mai, per così realizzarsi dentro, avvicinandosi e facendo suo, lo “sconosciuto” del mondo; quello “sconosciuto” sommerso che, emerge viaggiando; che dà forza ed arricchisce di nuova vita sia l’uomo che è in cammino, sia il numeroso popolo di sconosciuti che lo seguono, come ombre, per diventare convintamente esseri umani che crescono grazie al cammino; che crescono camminando insieme agli altri.
È bello, è veramente bello, vivere in cammino; è bello, vivere in cammino e non fermarsi mai. Tanto, spinti dal desiderio di conoscere le cose non conosciute che, lontane da Noi, sono di fatto negate. Sono cose cancellate dalla conoscenza di ciascuno di Noi, una grande maestra di vita che serve all’uomo ed al suo insieme umano per vivere meglio come uomo della Terra e come insieme di uomini che, attraverso i saperi e la conoscenza, vengono cementati in umanità d’insieme, sempre più universalmente allargate e con il loro prezioso carico di diversità, una grande ricchezza d’insieme per l’uomo della Terra ed il suo futuro.
Siamo in un tempo nuovo; in un tempo dove gli incroci di civiltà, saranno sempre più frequenti. Tanto, per la grande volontà dell’uomo in cammino, senza fermarsi mai, fortemente impegnato a conoscere l’altro della Terra che, incosciamente, in quanto parte del mondo è, senza saperlo, anche parte di Noi.
Incontrandolo, dopo un lungo e faticoso viaggio del Noi in cammino, diventa parte integrata e condivisa di Noi civiltà del mondo, con grande protagonista l’UOMO della Terra.
Viaggiando, camminando per le vie del mondo, camminando e scoprendo gli altri del mondo, ci accorgiamo, senza saperlo, che ciò che ci unisce agli altri del mondo è più, molto di più, di quello che crediamo; molto di più di quello che appare nella quotidianità di ciascuno di NOI.
Inconsapevolmente, un parte del mondo sconosciuto ed una parte dell’altro che non conosciamo, è già parte di Noi. È inconsapevolmente parte di Noi; di un Noi saggio protagonista di umanità in cammino, senza fermarsi mai, per la grande sete di conoscenza; di una conoscenza finalizzata a scoprire le tante diversità umane che attendono di incontrarsi; che attendono di incontrarci.
Tanto, per un mondo nuovo; tanto, per costruire insieme, un mondo umanamente più unito e più ricco di umanità condivisa, una grande ricchezza per il mondo; una grande ricchezza per il futuro dell’umanità.
Una ricchezza veramente unica ed insostituibile ed in quanto tale, è il “primo oro del mondo”. Il primo oro della civiltà del mondo che ha bisogno dell’altro per “crescere insieme” e quindi vivere umanamente e saggiamente, meglio insieme. È questa la saggia forza della civiltà umana in cammino, con l’uomo al centro di percorsi di insieme umano, utili al futuro del mondo.
Con percorsi, oggi come non mai, assolutamente necessari e con l’uomo in cammino, testimone ed ambasciatore di Pace; con l’uomo in cammino, testimone ed ambasciatore di umanità saggiamente condivisa, con in sé, i semi da far germogliare, per un mondo umanamente nuovo. Tanto, come grande miracolo voluto dall’Uomo della Terra che assolutamente, non vive di solo presente, ma attende di essere protagonista insieme agli altri, anche di futuro; di un futuro possibile ed umanamente saggio da lasciare, con le radici del presente, in eredità a quelli che verranno, fortemente e più dei loro padri, animati dal desiderio di camminare insieme, per scoprire gli altri, i tanti altri della Terra e così accrescere e migliorare l’umanità di insieme, per un mondo nuovo; per un mondo necessariamente nuovo e sempre più condiviso.
C’è da riflettere tanto sull’uomo in cammino; riflettendo, così come sto facendo io in questo momento, viene da pensare che è utile e necessario, affidare diffusamente il pensiero alla scrittura per lasciarne le giuste tracce all’umanità dei tanti che si sentono naturalmente attratti dall’uomo in cammino; da quell’uomo che, considera saggio e giusto, rendersi protagonista di un viaggio alla scoperta delle tante umanità del mondo, in un viaggio meraviglioso che ha un inizio, senza mai averne una fine. Tanto, perché così è!
Tanto, perché così deve essere, per vivere saggiamente insieme, andando alla ricerca dell’altro, scoprendolo - scoprendosi e così godersi i buoni frutto di un’umanità condivisa, una grande ricchezza per il mondo che è da sempre saggiamente in cammino per incontrare l’altro del mondo. Per incontrare l’altro del mondo, senza fermarsi mai.
Questa mia presente riflessione sul saggio cammino umano per le strade del mondo, mi viene da un importante avvenimento culturale riportato dalla Lettura - Corriere della Sera del 26 marzo 2017. Il titolo è “Incroci di civiltà”, una rassegna internazionale di “Incroci di civiltà”, a Venezia, organizzata dall’Università Ca’ Foscari, Fondazione di Venezia, Comune di Venezia. Si è trattato di un ciclo di “incontri internazionali di civiltà” diretti da Pia Masiero.
La rassegna dal 29 marzo al 1° aprile 2017, ha messo insieme 25 scrittori di 20 Paesi del mondo. Tra i 20 ospiti stranieri, anche lo scrittore indiano Vikram Seth che ha studiato economia, vivendo a lungo a Londra, in Cina e per alcuni mesi anche in Italia, dove ha potuto incontrare, scoprendole, umanità diverse, parte delle civiltà umane del mondo. Per queste sue esperienze di vita, da pensatore in cammino, ha incontrato, esplorandole a fondo, quattro diverse civiltà.
A “Lettura”, nel servizio firmato da Severino Colombo, ha dichiarato che, preferisce viaggiare; che preferisce non fermarsi mai e così essere sempre in cammino. Tanto, per quegli utili “incontri di civiltà”, la cui buona e saggia conoscenza, è preziosa fonte di arricchimento umano, facendoti così sentire attivamente, cittadino del mondo senza appartenenza.
È questa preoccupazione, compresa tra l’altro, in un passaggio dell’intervista di Vikram Seth, una preoccupazione umanamente giusta e possibile, ma non certamente tale da fermare in Noi, la voglia di essere sempre in cammino, un cammino che sicuramente giova per conoscere sempre più gli altri del mondo … con il ricco bagaglio delle diversità di ciascuno, una grande ricchezza per tutti; una grande ricchezza per un mondo nuovo di umanità in cammino.
Con la conoscenza e la condivisione, c’è l’”altro del mondo”, con legami umani che ci uniscono, facendone saggiamente un insieme di umanità che, anche senza conoscersi, pensa saggiamente al bene comune ed ai valori universali dell’ESSERE che sono parte di Noi, in quanto uomini della Terra, nati per vivere insieme; nati per vivere insieme la propria condizione di uomini, tra l’altro, ricchi di diversità, una grande risorsa per tutti gli uomini della Terra, che possono saggiamente vivere insieme, nel rispetto reciproco dell’uno per l’altro.
È importante incontrare l’altro del mondo! È assolutamente importante mettersi in cammino per le vie del mondo, per incontrare l’altro del mondo e fare, camminando insieme, percorsi di vita, assolutamente necessari al NUOVO DEL MONDO; al NUOVO DI UN MONDO SAGGIAMENTE NUOVO, PER UMANITA’.
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