L’ITALIA DEI SENZA LIBRI Gli italiani che non leggono
Nel 2016 il 57% degli italiani, non ha mai aperto e tanto meno letto un Libro.
Gli italiani che non leggono, cancellano i saggi saperi italiani.
di Giuseppe Lembo | BlogQuanta ignoranza! Quanta grave e triste ignoranza italiana!
Con il rifiuto del Libro, gli italiani si negano sempre più alla cultura. Si negano sempre più al Futuro possibile che ha bisogno di conoscenza e di saperi, sia come espressione umana di insieme, sia come espressione viva di singolo cittadino che, per crescere e guardare al futuro, in modo consapevole e responsabile, deve avere in se, l’intelligente supporto della conoscenza e dei saperi; conoscenza e saperi che vengono dai Libri; che vengono unicamente dai Libri, fonti di sapere particolare ed universale.
Che vengono dalle profumate pagine dei Libri; grondanti di inchiostro permettono la saggia diffusione del pensiero umano che, da idea del singolo, diventa insieme di idee condivise.
Diventa patrimonio di un insieme di cui e sempre più, il mondo con la sua umanità di insieme, ne ha tanto, ma tanto bisogno, come necessario percorso di vita fatta di saperi e di conoscenza umana.
Se tanto non è, si crea un disumano vuoto di saperi e di conoscenza che fa tanto, tanto male al mondo, vedendo crescere sempre più, il non sapere e la non conoscenza, dannosi al mondo ed all’uomo del mondo.
Un futuro umanamente possibile solo se, l’uomo ha in se la grande forza della conoscenza e dei saperi, grandi alleati dell’uomo della Terra per camminare insieme ed insieme all’umanità condivisa del mondo, da società aperta, essere saggiamente protagonisti di un futuro possibile, la cui forza principale ed assolutamente insostituibile, è nella cultura basata sui saperi e sulla conoscenza; rende l’uomo saggiamente creativo e così capace di costruire intelligentemente nuovi percorsi di Cultura.
Anno nero, il 2016 italiano per la lettura e quindi per la saggia diffusione della conoscenza e dei saperi, risorse umane assolutamente insostituibili per vivere la propria vita da protagonisti nel presente e da saggi costruttori di un futuro di insieme, assolutamente negato al singolo ed al suo umano condiviso se, in ciascuno di Noi, c’è il grave vuoto dei saperi e della conoscenza umana.
Si tratta di un vuoto destinato, purtroppo, a fare parte di ciascuno di Noi, se non si legge. Se non si sfogliano, leggendole e meditandole, le pagine del Libri, insostituibili veicoli di saperi e di conoscenza umana.
L’Italia, come ci dice l’ISTAT, nel 2016 ha visto un 57% di italiani che non hanno mai avuto tra le mani un Libro, non solo per leggerlo, ma neppure per sfogliarlo. Tanto, neppure per assaporarne il profumo di inchiostro di cui trasudano le sue preziose e sagge pagine.
Purtroppo, tutto questo fare italiano, con le sue caratteristiche di un disumano nanismo culturale e da rifiuto di massa senza se e senza ma dei saperi e della conoscenza, è un fatto grave; un fatto di un’enorme gravità per i trascorsi di un passato italiano attento, saggiamente attento ai saperi ed alla conoscenza, importanti ed assolutamente insostituibili radici di un futuro possibile da costruire insieme, facendo leva proprio ed unicamente sulla forza del sapere e della conoscenza, senza la quale si va inevitabilmente verso il futuro negato; verso il grave futuro negato e senza speranza per quel nuovo che verrà, a cui assolutamente necessitano i saggi presupposti delle radici fatte di una buona e saggia conoscenza e di saperi che in sé, sono il primo oro del mondo.
L’Italia, facendosi maledettamente male, si rifiuta di capire tutto questo; si rifiuta di capire quanto sia saggio e giusto, arricchirsi del sapere umano ed aprire le porte del nuovo del mondo, un nuovo, saggiamente possibile, sempre che lo vogliamo; tanto, volendo bene alla cultura, ai saperi ed ai Libri, fonte di cultura e di saperi umani, universalmente intesi.
Tanto, sempre che lo sappiamo costruire, dotandoci di saperi e di conoscenza, una grande risorsa umana per cambiare il mondo. Per cambiare il cammino dell’umanità che ha bisogno della cultura e di saperi alla base di ogni LIBERTA’.
Che Italia! siamo ai due passi avanti ed uno indietro. Indietro rispetto a cinquant’anni fa, quando l’Italia con la sua anima umanamente popolare, magari con grandi masse di analfabeti, aveva in sé un’anima fortemente allargata al protagonismo della vita; al saggio protagonismo di insieme di una vita popolare, saggiamente aperta ai saperi ed alla conoscenza, necessaria per guardare al futuro umanamente possibile; tanto, credendoci.
Credendoci, così come ci credeva l’Italia di cinquant’anni fa. Così come ci credevano le sue tante anime popolari con la gente che cantava ma non solo, soprattutto insieme, vecchi ritornelli di saggia ed antica umanità; ritornelli che avevano in sé l’anima della gente aperta, anche nella sofferenza e nella semplicità del proprio vivere, dove a cantare gioiosamente ed aperti al piacere della vita, erano il falegname, il contadino, l’operaio, il panettiere e chi percorreva allegramente in bicicletta le strade della vita, saggiamente aperte alla speranza di un futuro umanamente migliore. Di un futuro umanamente nuovo.
Oggi il popolo italiano dal futuro sempre più negato, oltre al suo 57% di italiani che non leggono, ha un insieme da Italia dismessa, fatta di un popolo disperatamente malinconico ed in solitudine che, proprio non crede più a niente.
Tanto, con la gente italiana che non canta più; che non si racconta, che non legge Libri; che non pensa e che si rifiuta, per vuoti di saperi e di conoscenza, di pensare al futuro possibile.
A quel futuro italiano possibile, con alla base le grandi risorse del sapere e della conoscenza, anima di un popolo capace di gioire alla vita e di non negarsi al futuro; tristemente e malinconicamente chiusi in se stessi, negandosi, così facendo al futuro.
Al futuro umanamente possibile ed assolutamente necessario per evitare al mondo, partendo da Noi, quella catastrofe umanitaria che ci insegue e disumanamente spera di entrare a fare parte di Noi, annullandoci, come uomini e come umanità in cammino che ha bisogno, tanto bisogno dell’altro che è in Noi, in un rapporto umanamente nuovo da IO/NOI; tanto, per un mondo nuovo; tanto, per un mondo umanamente e saggiamente nuovo.
L’Italia senza Libri è un Paese dalle sofferenze infinite. Un Paese che è destinato, soprattutto nel futuro, a pagarne le gravi e sempre più disumane sofferenze.
Un Paese, come il nostro che, chiude le sue porte alla cultura ed ai saperi, è un Paese dal futuro tristemente negato. Un Paese dal futuro maledettamente negato.
Chiudere la porte al futuro, negandosi ai saperi ed alla conoscenza, è un grave danno per tutti; è un danno soprattutto per quelli che verranno che, senza cultura, senza saperi e conoscenza, si troveranno a vivere la loro triste condizione di mondi negati. Di mondi negati, tra l’altro, alla speranza.
Che fare, per evitare di farsi male? Che fare per evitare di negarsi al futuro?
La strada ben conosciuta, ma che in tanti facendosi male, si negano, è quella di camminare insieme alla cultura ed ai saperi.
Di vivere amando i Libri. Di vivere acquistando i Libri e leggendoli.
È questo, un saggio percorso di saperi e di conoscenza che serve assolutamente per vivere bene insieme; per vivere bene insieme, scoprendo il nuovo del mondo e dando al mondo in cammino, il proprio contributo di idee per costruire, saggiamente insieme il nuovo del mondo.
Tanto è possibile amando i saperi e la conoscenza, una grande risorsa per ciascuno di Noi; una risorsa senza la quale si rischia di rimanere tristemente indietro, non avendo a disposizione gli indispensabili strumenti del sapere necessari per costruire nuovi percorsi di vita, il frutto di un saggio confronto delle idee, una grande risorsa per costruire insieme un mondo umanamente migliore, partendo da Noi.
Il mondo, soprattutto nella sua dimensione presente-futuro, con lo sguardo rivolto al passato, ha tanto bisogno di Noi; ha assolutamente bisogno di Noi; di Noi, protagonisti di vita che, dobbiamo evitare con tutti NOI stessi, di chiudere le porte al futuro; di negarsi al futuro, negandosi ai percorsi dei saperi e della conoscenza.
Trattasi di percorsi che non possono essere assolutamente cancellati, in quanto parte di quel saggio futuro che è l’anima intramontabile dell’umanità in cammino; leggendo, amando i Libri, ci si saprà anche arricchire di cultura e di conoscenza, risorse di cui l’uomo del mondo, non può fare assolutamente a meno.
Mancando questo saggio arricchimento, si sviluppa dentro un vuoto di umanità che rende il mondo triste e senza alcuna prospettiva di futuro possibile; un futuro che dipende unicamente da ciascuno di Noi in quanto uomini della Terra; che dipende da ciascuno di Noi in quanto Essere attivamente pensanti, legati ai Libri ed alla lettura da un forte legame per il sapere e la conoscenza, risorse assolutamente insostituibili per costruire un mondo nuovo; un mondo creativamente nuovo, saggiamente supportato dalla forza dei Libri, fonte e patrimonio di saperi e di conoscenza, per un nuovo protagonismo umano, il solo capace di rendere il mondo saggio e più giusto, regalando agli uomini della Terra, prima di tutto, la PACE, il primo oro del mondo, per un mondo concretamente nuovo per umanità, oggi fortemente ammalato di UOMO.
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