LE “UMANITA’ CANCELLATE”. Il mondo, facendosi male, disumanamente si nega al futuro
di Giuseppe Lembo | BlogPurtroppo, non sono il solo e tanto meno l’unico a riflettere su queste verità scomode, da cui dipende tra l’altro, il futuro del mondo.
Quel futuro che deve avere alla sua base le “umanità condivise”, ma sempre più spesso, trasformate in “umanità cancellate”.
Che tristezza! Così facendo non si va da nessuna parte! Così facendo, il solo possibile del mondo con il suo patrimonio di umanità cancellate, è un traguardo senza futuro. Siamo ad un traguardo con tanti fantasmi che fanno ressa per cercarsi uno spazio possibile di futuro; tanto, anche nella triste condizione di fantasmi senz’anima, con pronti a riceverli, un mondo fatto di soli “sepolcri imbiancati”, il frutto disumano di chi ha usato ed usa il mondo, abusandone e facendolo così ammalare di un male oscuro con le sue origini nelle quotidiane violenze uomo-uomo ed uomo -natura.
Chi, con la triste consapevolezza di un mondo senza futuro, chiede a viva voce di fermare il mondo e di volere scendere di fatto non fa assolutamente niente di utile per cambiare il futuro del mondo. È, così facendo, un fantasma senza futuro; un fantasma senz’anima che si nega al futuro.
Ad un futuro, purtroppo, negato dal fare umano; ad un futuro, purtroppo, ancora una volta protagonista di negatività umane con l’uomo bravo a costruirsi i mali, tanti suoi mali, senza sapere che fare per risolverli.
Il saggio e giusto “voglio scendere” è un triste allarme di chi si sente sempre più vicino al tragico momento delle “umanità cancellate”.
Caro Uomo della Terra, attento a quello che fai! La tua disumana pazzia non risparmia niente e nessuno. Non risparmia neppure Te che, con concreta certezza morirai con il resto del mondo a cui ti unirà per sempre, quella “livella” che è di tutti i mortali ed a cui non sfugge nessuno; a cui non sfugge assolutamente nessuno.
Quella umana, saggia “livella”, quando l’uomo lascia il mondo dei vivi e tutto di sé (anche il potere e le ricchezze, il falso dei falsi del mondo), per quel passaggio da fine annunciata a cui non sfugge nessuno, dico nessuno, degli uomini della Terra.
Stando così le cose, sarebbe saggio e giusto rinsavire ed evitare di essere, così facendo, falsi protagonisti di quel male oscuro che, se non se ne cambiano i percorsi, porterà inevitabilmente alla fine violenta del mondo; tanto, come folle atto finale dello scontro uomo/uomo ed uomo/natura.
Si tratta di mondi da conservare, di mondi non da distruggere, ma da volere bene e da tramandare al futuro dell’umanità che, oggi come non mai, nel suo insieme globale, ha bisogno di tanta, tanta saggezza, il “primo oro del mondo”. Di una saggezza umana che deve e da subito, mettere “ordine” al grande “disordine” del mondo.
La saggezza umana, come primo oro del mondo, dei giusti della Terra deve costruire un mondo nuovo; tanto, imparando a vivere insieme ed a costruire, in alternativa al male oscuro del mondo, un mondo di PACE, con protagonista un’umanità nuova, in sé testimone ed ambasciatrice di PACE.
L’Universo è pieno di vita! La Terra è piena di vita! L’uomo deve saggiamente rispettare e volere bene, sia l’Universo che la Terra, conservandone la loro meravigliosa esistenza al futuro.
Al futuro dell’uomo che sarà ancora possibile e bello da vivere, se saremo saggi e sapremo vivere saggiamente, nel reciproco rispetto umano degli uni per gli altri della Terra, della nostra Amica Madre Terra che, oggi soffre e non poco di UOMO, egoisticamente e senza senso, impegnato ad essere costruttore del “negativo del mondo”.
In modo alternativo a tutto questo, bisogna pensare a nuovi percorsi di vita; a percorsi di vita umana che sanno saggiamente amare il mondo e volere bene all’UOMO, protagonista del nuovo creativo, per un mondo nuovo, ma con l’animo e le radici antiche, in un passato di saggia umanità che non si può e non si deve assolutamente cancellare e quindi non si può e non si deve negare al futuro.
Ad un futuro che, come percorso di vita possibile, può andare anche oltre la Terra; oltre la nostra Madre Terra, da amare e da rispettare sempre, con quel grande affetto filiale dovuto alla propria madre generatrice della nostra vita. Nel futuro, c’è all’orizzonte, anche l’infinito dell’universo, con tutto un insieme sconosciuto all’Uomo.
Per il bene del nuovo del mondo tanto, bisogna fare e saper fare, nella semplicità di insieme unitamente ai percorsi umani di chi sa usare il pensiero scientifico e/o umanistico fuori dal comune.
Nel tempo in cui viviamo, oltre alle tante disumane devianze, abbiamo raggiunto il più alto sviluppo mentale dello spazio e del tempo umano. Questo, tutto questo, grazie alla Scienza.
Ad un mondo della Scienza che, come diceva Churchill, deve essere saggiamente considerata per quello che è; tanto, secondo il principio di Churchill dettato al mondo nel 1958, di “Abbiamo bisogno di scienziati nel mondo, non di un mondo di scienziati”.
È necessario che il percorso del sapere della Scienza sia per l’UOMO e non contro l’UOMO.
Un obiettivo primario per l’umanità, per il quale ed a fondo si deve, saggiamente adoperare la Scienza, con grande intelligenza scientifica, tale da contagiare di sé anche il mondo dei poteri, che non sempre sanno correttamente costruirsi con saggezza un MONDO DI PACE, universalmente inteso e con al centro l’UOMO della Terra, nel suo ruolo naturale di costruttore di PACE.
Mentre penso al mondo ed al “dove andrà”, mi apro con forte impegno ad orizzonti positivi per un mondo nuovo, per un mondo di una società aperta ed umanamente condivisa e senza i tanti “disumani steccati”, che mi portano agli occhi ed all’animo tanta, tanta sofferenza, con l’“animo triste” ed assolutamente chiuso al virtuale del mondo considerato possibile, anche quando possibile non lo è.
Tanto, solo con l’attesa-speranza che i desideri diventino realtà; realtà umanamente fantastiche per cambiare il mondo.
Nell’insieme umano, con i tanti suoi problemi da percorsi di vita di un umano-disumano, c’è da tenere viva la speranza; la speranza che il mondo diventi un giorno più umano e così sappia saggiamente cambiare i venti di guerra ferocemente distruttiva, in scenari di PACE.
In scenari di PACE per un’umanità AMICA e sempre più Amica dell’UOMO che deve imparare a camminare insieme, raggiungendo, per il bene di tutti gli uomini della Terra, i saggi obiettivi di PACE, i soli che possano garantire il Futuro da terribili, disumane e distruttive catastrofi che possono compromettere il Futuro della Terra, fortemente ammalata di UOMO.
Il mondo non sa assolutamente volere bene a se stesso! Proprio non sa amare la PACE!
Soprattutto, non sa riconoscere come parte di sé, fatta da umanità condivise, quella parte di sé più debole e per questo, più dimenticata e più gravemente indifferente ai più, anche quando da diritti negati, viene violentemente crocefissa con disumana indifferenza.
Tanto, pur trattandosi di essere umani; di essere umani che, per l’effetto dimenticanza ed indifferenza, possono anche essere cancellati dagli scenari della Terra che, così facendo, diventano scenari sempre più umanamente tristi e ferocemente disumani.
Parlando di umanità della Terra violentate e cancellate, non si può non pensare all’Africa ed a quel pezzo d’Africa che si chiama Congo, dove succede, nella più generale indifferenza del resto del mondo, veramente di tutto e di più.
È nel Congo, parte sofferente della nostra Terra che, ancora esistono le schiave, tante schiave rapite, violentate e costrette a combattere nel disumano ruolo di bambine-soldato.
Tanto, in scenari tristi di una delle guerre più disumane e feroci del mondo; di un mondo che, così facendo, è del tutto impossibile poter chiamare “mondo umanamente civile”.
In Congo le tante ragazze-soldato, nella loro disumana e disperata condizione di ultime, manifestano la loro soddisfazione per una sopravvivenza nella foresta con le milizie, “dove, dichiarano in tante, almeno posso cibarmi ogni giorno; dove c’è chi mi dà aiuto e trovo la solidarietà del gruppo”.
È quello del Congo un territorio senz’anima, con grande sofferenza per chi, soprattutto le giovani donne, trasformate in “bambine-soldato” hanno dovuto e continuano a subire la triste e disumana esperienza di bambole da gioco, oggetti di piaceri di uomini-soldati, interessati unicamente a fare sesso anche violento ed a renderle combattenti, con tante storie tristi, espressioni sofferte di una veramente drammatica condizione umana; di un condizione umana assolutamente indifferente al mondo che, pur sapendo e vedendo, finge di non sapere e di non vedere, assumendo atteggiamenti disumanamente complici di un mondo che non vuole essere disturbato da fatti umani che diventano disumani. Tanto, con la complicità di una grave violenza e di una corruzione endemica di chi governa i territori ed usa anche i minori come soldati. Come soldati, nella difesa dei villaggi, senza differenza alcuna tra bambini e bambine costrette a vivere, rivolte e conflitti che producono disperazione, sofferenza e … morte, una santa liberazione da un inferno in Terra che spinge tanti a maledire il giorno in cui si è venuti al mondo solo per soffrire.







