QUANDO IL CIBO ERA L'ORIGINE DI OGNI BENE
di Giuseppe Lembo | BlogIl CIBO e' cultura. Il CIBO e' saperi. Il CIBO e' umanità condivisa. Il CIBO e' storia. Il CIBO e' vita, per chi non ce l'ha ed e' costretto, nell'indifferenza umana,a morire di fame.
Oltre tutto questo, ai nostri giorni, il CIBO e' business; devastante ed egoistico business, con il triste risultato di un crescente CIBO SPAZZATURA, che avvelena e ci avvelena ogni giorno nell'indifferenza del mondo per i valori umani ed il diritto alla vita, il primo oro del mondo.
Nei programmi istituzionali di EDUCAZIONE ALIMENTARE e di EDUCAZIONE ALLA SALUTE nelle Scuole e nel sociale diffuso a cui ho partecipato da SOCIOLOGO dipendente della REGIONE CAMPANIA, Direttore responsabile, per alcuni anni della Rivista “Campania Agricoltura”
(Giornalista Pubblicista) iscritto all'Ordine, si andava saggiamente proponendo un'educazione alla salute, partendo dal CIBO. CULTURA CHE NUTRE, era il saggio messaggio al mondo dei giovani campani, al fine di conservarne la SALUTE, un bene per la VITA, a crescente rischio da scorrettezze alimentari con un'obesità che diventa malattia (prima di tutto il diabete,un grave e sofferto male invalidante con costi disumani per la persona e per la società).
La CAMPANIA della DIETA MEDITERRANEA, oggi PATRIMONIO DELL'UMANITÀ, soffre di un'obesità infantile, la più alta d'ITALIA, con una percentuale del 25 per cento. Il tutto collegato a scorrettezze alimentari e ad un cibo sempre meno legato alla Buona Terra, preferendo in alternativa e sempre più quel cibo spazzatura sempre più dannosa alla SALUTE e sempre meno rispettoso dei valori eccellenti della DIETA MEDITERRANEA che non ha nulla, proprio nulla della CULTURA CHE NUTRE e di quelle sagge valenze salutistiche per l'UOMO che può dare solo la buona Terra, rispettandone le sue caratteristiche di sempre e le sue qualità organolettiche che devono essere vere e non virtuali o da suggestione. Non ho letto l'articolo dell'Antropologo MARINO NIOLA; ne condivido il titolo così come enunciato e pubblicato dal quotidiano "La Repubblica". Concludendo, ritengo opportuno sottolineare che non ci sono ricette miracolose e che occorre quell'insieme socialmente virtuoso a cui dare i giusti insegnamenti di un'EDUCAZIONE ALLA SALUTE che può aiutare a vivere meglio prevenendo le malattie, prima di curarle con grave danno per la persona ed un altrettanto grave danno per la SOCIETÀ sempre più priva di risorse per percorsi di sanità in affanno,mancando le risorse necessarie a garantire un sistema salute sempre più elefantiaco e senza le necessarie attese per una vita sana.
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