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SAPRI: “PANEM ET CIRCENSES”

📅 giovedì 17 agosto 2017 · 📰 AmbienteSapri

17082017 sigarette a terra
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Ne è passato di tempo da quando gli imperatori romani, per mantenere potere e consenso, assicuravano alla plebe pagnotte e intrattenimenti. Il popolo soddisfatto non pensava così a ribellarsi.

Da allora sono avvenute ribellioni, rivoluzioni, alternanza tra democrazie e dittature e le plebi si sono evolute diventando cittadini che si interessano, almeno dovrebbero, a sempre migliori condizioni di vita, per loro stessi e per l’ambiente in cui vivono, ovvero per quegli ecosistemi naturali da cui dipende l’esistenza di tutti gli esseri viventi . Si tende a pretendere queste condizioni, almeno da chi governa , cioè da coloro che hanno votato (più o meno liberamente).

Per non cadere in inutili generalizzazioni occorre partire localmente. Prendo Sapri come esempio, sia perché ci vivo, sia perché è la città capofila del Golfo di Policastro e pertanto da Sapri dovrebbero partire soluzioni per una migliore qualità della vita dei cittadini e soprattutto dell’ambiente. Ebbene, il turismo ,soprattutto balneare, viene considerato fonte principale dell’economia locale: si escogitano pertanto sempre più originali iniziative per rendere, così si crede, più piacevole la permanenza dei turisti e la vita dei cittadini residenti.

Non è cambiato molto dall’antiche pratiche romane: spettacoli musicali, culturali, sportivi, religiosi, fuochi d’artificio, sagre si alternano in città . Ultimamente è ritornata la commemorazione di Carlo Pisacane, abbandonata da 5 anni per l’alto costo che comportava. Ma al “panem” che possiamo tradurre in qualità della vita e dell’ambiente, si pensa poco o addirittura per niente. Eppure i problemi esistono al riguardo e si stanno aggravando sempre di più, creando sconforto e purtroppo rassegnazione nei cittadini e anche tra le polizie giudiziarie che hanno il compito istituzionale di prevenire e reprimere gli illeciti. Prendiamoli quindi separatamente.

Inquinamento che riguarda le componenti ambientali aria, suolo, sottosuolo e acqua di superficie e sotterranea.

Il numero delle auto in circolazione si avvia a diventare uguale al numero di abitanti. Nei mesi estivi, quando la popolazione triplica, le auto si moltiplicano. Chi viene a Sapri tuttavia dalle città quali Napoli, Roma, Milano, dove l’inquinamento ha superato i livelli di guardia, desidera, anche se non lo dice, aria pulita. Ma inquinamento riguarda anche i rumori, i rifiuti abbandonati nell’ambiente, nel mare, nelle spiagge, soprattutto di plastica, ma anche speciali e pericolosi. La raccolta differenziata a Sapri è poco più del 44%, cioè non funziona e si vede.

spazzatura strade

Quale potrebbe essere la soluzione per le troppe auto private e non che circolano per Sapri? Sicuramente la soluzione migliore sarebbe di allargando l’isola pedonale ai due Corsi principali e stradine che l’attraversano; ma altresì vietare il posteggio, lasciando solo il carico e scarico delle merci. Tre ampi posteggi che possano raccogliere la sosta delle auto sono disponibili: l’area mercato a Oriente e l’area della vecchia pompa Agip a Occidente, più la stazione ferroviaria e pz S.Giovanni. Il mercato del Venerdì può essere spostato (è solo per un giorno) lungo via Italia. Le auto dirette fuori Sapri potrebbero transitare per quella che potremmo definire “circonvallazione”, ovvero via Kennedy, stazione ferroviaria, Cassandra, piazza Plebiscito, via Costabile Carducci , porto. I mezzi pesanti o articolati, le auto pubbliche e di emergenza potrebbero transitare per via Italia.

l’uso della bicicletta quindi dovrebbe essere promosso e incentivato, come avviene da anni in grandi città del Nord Europa. Ne guadagna la salute e il portafoglio dei cittadini residenti e dei turisti.

Anche il mare è in pericolo inquinamento. Non si vede ma esiste, causato dalle sostanze tossiche, alcune cancerogene, contenute nelle centinaia di migliaia di mozziconi di sigaretta abbandonati in strada e nelle spiagge che finiscono in mare. Eppure esiste dal 2015 una legge precisa che obbliga i comuni a prendere provvedimenti. Sebbene chiesti dalle associazioni frequentemente non si è visto ancora un passo purché minimo in questa direzione.

sigarette a terra

Consumismo e produzione rifiuti

il problema rifiuti è risolvibile non tanto con la raccolta differenziata ma con la straregia “rifiuti zero” di cui tanto si parla, ma pochi hanno il coraggio di seguirla fino in fondo. Basterebbe cominciare vietando l’uso dei contenitori e stoviglie di plastica, degli imballaggi, del polistirolo ampiamente usati per gli alimenti che imperversano nei negozi di alimentari e che finiscono nelle discariche. E’ impossibile e impraticabile, si dice a più voci, invece è solo questione di volontà politica come è avvenuto in grandi città come Amburgo e Parigi. E a Sapri mille volte più piccola forse risulta impossibile?

Altro problema che potrebbe essere affrontato facilmente per eliminare dai nostri piatti l’articolole sostanze nocive per la salute dei cittadini contenute negli alimenti che usiamo ogni giorno, sempre più incontrollati e prodotti molto lontano. Ad esempio, se si guarda la mappa satellitare di Sapri saltano subito agli occhi le zone verdi del centro antico. E’il patrimonio dimenticato degli orti e giardini che, non tanto tempo fa, davano frutta e ortaggi km 0 a molte famiglie. E a Sapri non mancherebbe la mano d’opera costituita da pensionati in piena salute che scaldano le panchine. Risulta che questa preoccupazione per la salute sta gradualmente prendendo piede nell’opinione pubblica, che va optando sempre più per i prodotti “biologici”. Ma certo non basta e occorre prudenza per questa tendenza sfruttata dai produttori del biologico.

sapri alto volo

Concludendo

Il presente articolo è diretto essenzialmente a chi governa Sapri e che desidera, almeno più o meno segretamente, cambiare in meglio l’esistente .

E’ sottinteso inoltre che l’operazione deve prevedere una fase di consultazione pubblica e di una seria sperimentazione. Sapri diverrà famosa non tanto per la Spigolatrice ma per la qualità della vita che offre.

E’ forse utopia pensare e cercare di realizzare un futuro migliore?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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