ATTENZIONE ALLE BUFALE SU INTERNET. IL CASO DELLE NUTRIE
di Paolo Abbate | BlogQuante bufale in molti articoli che appaiano su internet, tanto da provocare disinformazione e allarmismi inutili.
Un articolo posso citare ad esempio. Sulla cronaca di Cesena today datato 01 giugno 2013 si afferma che “Il Wwf dice sì alla mattanza delle nutrie. Vanno fatte sparire dall'Italia!". Chi parla è un presunto presidente del Parco di Levante di Cesenatico dove questa specie alloctona reca danni gravi alla biodiversità autoctona. Nello stesso articolo si riporta invece che l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) è decisamente contrario alla eradicazione della specie, mentre occorrono invece metodi ecologici, secondo le proposte valutate dall'ISPRA. Associazioni ambientaliste importanti dunque l’una contro l’altra.
Il bello, si fa per dire, è che questo articolo viene ripreso, con la stessa data, da un giornale online come GeenMe cadendo nello stesso errore.
Notizia golosa per la Coldiretti che incolpa, appena un anno dopo, le nutrie dei danni alle colture ma anche dell’ instabilità idrogeologica dei territori in quanto con le loro tane negli argini ne determinano il dissesto. E pertanto la mattanza dei roditori invasivi è necessaria.

Il problema nutrie interessa subito la politica, come avviene nell’aprile 2016 in Emilia Romagna dove la regione“schiera un esercito di poliziotti provinciali, guardie comunali, personale dei parchi, agricoltori e cacciatori (questi ultimi però solo durante la stagione venatoria)”..
Certo la nutria altro non è che il castorino importato dal Brasile per allevarlo in modo intensivo e ricavarne pellicce. Però esemplari fuggiti hanno popolato i nostri fiumi grazie alla loro prolificità ed aggressività . Ma soprattutto non essendoci specie predatorie ( eccetto la volpe che viene tranquillamente cacciata) nei suoi confronti , come i coccodrilli in Brasile, si è riprodotta eccessivamente provocando danni evidenti alla biodiversità autoctona. Sono responsabili in effetti della corposa riduzione di numero degli esemplari di molte specie vegetali, come le ninfee di acqua dolce, ed animali, come il Germano reale, Gallinella d’acqua, Cavaliere d’ Italia, Folaga ed il Mignattino Piombato., in alcuni Parchi naturali.

Tutelare la biodiversità autoctona è necessario e doveroso, specialmente in un parco naturale. Anche a me è capitato di denunciare la presenza di alberi invasivi di mimosa alloctona sulla duna nel Parco nazionale del Cilento, che stava eliminando le specie vegetali autoctone. Solamente dopo numerosi esposti, ottenni la eradicazione con la circinatura della corteccia del tronco.
L’abbattimento di animali alloctoni invasivi è un po’ la storia infinita dei cinghiali e degli scoiattoli, specie alloctone , che stanno provocando danni ma soprattutto polemiche infinite tra chi li vuole sterminare con qualsiasi mezzo (leggi i cacciatori) e chi propone metodi ecologici come appunto le associazioni animaliste ed ecologiste.
Per la nutria il wwf propone non solo la sterilizzazione o il posizionamento di reti anti nutria, ma prestando, anche e soprattutto, una maggiore attenzione all'inclinazione degli argini troppo spesso totalmente spogli, o al ripristino degli habitat e di una agricoltura di qualità in armonia con la scienza e con i tanti, positivi progetti presentati in incontri pubblici.
È necessario attuare politiche di prevenzione, quindi. E’ disinformazione, dichiara il wwf, lamentare danni alla biodiversità invocando la eradicazione del roditore alloctono, quando invece si è foraggiato l’animale come é avvenuto nel Parco Levante di Cesenatico, causando così la loro crescita demografica e la loro irradiazione nel territorio circostante. All’inizio evidentemente la presenza della nutria rappresentava un attrazione per i visitatori del Parco.
Concludendo, Intert è uno strumento indispensabile per chi ha la necessità di informarsi su tutto. Ma attenti alle bufale, diffuse involontariamente o semplicemente da giornalisti poco seri in cerca di scoop.
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