LA VISIONE REALISTICA DI UN SUD MODERNO. - Severino Nappi -
di Giuseppe Lembo | BlogCaro SEVERINO NAPPI, il nostro SUD, sempre più sedotto ed abbandonato, nonostante i fiumi di inchiostro e le tante sagge, buone idee, tra l’altro, capaci di diventare fatti, è tragicamente fermo. Purtroppo, va sempre più indietro, vedendosi crescere il distacco dalle aree ancora per fortuna dell’ITALIA, produttive e capaci di pensare al FUTURO, nella visione moderna di un insieme umanamente allargato ed in cammino, prima di tutto, in senso antropico, in senso geografico e sapendo guardare al resto del mondo, nel saggio senso tecnologico/innovativo, con il nuovo che sa mettere al primo posto l’UOMO, centralmente inteso e non un distruttivo Avere/Apparire, una sempre più attuale e tristemente dimensione meridionale del Nulla dell’ESSERE che non ci giova assolutamente come Sud, umanamente inteso, sempre più tristemente in solitudine e senza certezze di un Futuro possibile.
Caro SEVERINO NAPPI a giusta ragione invochi un PROGETTO SUD, capace di utilizzare saggiamente le proprie risorse e farle concretamente diventare risorse di sviluppo. Tanto, purtroppo non è. Si vive di un Sud corrotto, confuso, rassegnato e con le sue risorse giovani in fuga, causa di tanti tragici abbandoni che fanno morire le grandi risorse dei mondi dell’Anima con l’importante di un mondo antico che va scomparendo nelle sue testimonianze e nei suoi valori/risorsa che sono utili per cambiare concretamente il Sud.
I primi provvedimenti, per cambiare il Sud, sono soprattutto antropico/sociale, politico-economico e formativo-educativo; sono dei valori e delle idee che ci devono riportare al Mondo dell’ESSERE IN DIVENIRE che ci appartiene e che potrebbe avere una dimensione di LABORATORIO DI UMANITÀ per il Mondo che, tristemente in solitudine com’è, per i danni del quotidiano cammino del proprio disumano cammino dal male infinito che cerca il Nuovo dell’antico presente nei valori dell’ESSERE IN DIVENIRE.
Caro NAPPI, il PROGETTO SUD ha bisogno, prima di tutto, di umanità nuova; tanto, unitamente ad un saggio fare politico che, purtroppo non c’è e che diventa il primo male meridionale, dove il vero potere è quello dell’illegalità diffusa che da padre/padrone soffoca ogni possibile opportunità di sviluppo meridionale, con in sé una grave sofferenza di UMANITÀ MERIDIONALE sempre più senz’Anima. Per la CAMPANIA in particolare, bisogna e con urgenza, mettere mano alle sofferenze dei suoi tanti cittadini, oltre cinque milioni in povertà, con una fascia giovanissima e giovane che va oltre il 35 per cento.
Concludo, con il rispetto dialogante di tutte le cose dette nel tuo contributo al ”IL MATTINO”. Per le risorse campane, concretamente disponibili sono convinto che il TURISMO e l’AGRICOLTURA sono le grandi risorse di sviluppo per innovare la CAMPANIA, innovandone in modo certo, il FUTURO. Per questo, occorrono programmi e progetti condivisi e partecipati, partendo dalla formazione, dalla CULTURA sempre più dismessa e dall’UMANITÀ CAMPANA oggi indifferente e che, per cambiare, dovrebbe essere in primo piano attivamente PROTAGONISTA DI SVILUPPO, con una crescita assolutamente possibile, sempre che si cresca soprattutto e prima di tutto nell’UMANITA’ DI INSIEME CON IL SAGGIO PROTAGONISMO DELL’IO/NOI.
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