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UMANITÀ NEGATA. È DIFFICILE NASCERE AL SUD! È DIFFICILE CRESCERE AL SUD!

È altrettanto difficile nascere e crescere e vivere nel Nord-Sud d’Italia e del Mondo.

📅 venerdì 30 novembre 2018 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Il Sud nei tempi nuovi del Terzo Millennio, va assumendo un volto sempre più tristemente disumano ed indifferente al Futuro.

Qui, più che altrove, è assolutamente difficile nascere, crescere e vivere con quella risorsa di umanità amica, sempre più tristemente negata, da chi, con indifferenza, si nega al Futuro, cancellandolo disumanamente a quelli che verranno e che per continuità di vita passato-presente-futuro, ne hanno diritto e quindi, è un dovere umano, garantirlo. Purtroppo, sono tante e profonde le cause del mancato sviluppo meridionale.

Si tratta di cause fortemente radicate che, lontane nel tempo, ce le troviamo tristemente presenti ancora oggi, rendendoci sempre più negato al Futuro. Tanto, per le mancate condizioni di vita che servono alla gente del Sud per non morire di Sud.

Come Sud, nei mali d’Italia siamo, il male dei mali. Un male da Sud negato. Un male dove attuale più che mai, suona il triste appello di Eduardo De Filippo che, con il suo “FUITEVENNE”, invita la gente del Sud ad abbandonare il Sud difficile da vivere, difficile se non impossibile da cambiare e sempre più negato al Futuro.

Che tristezza vedere una Terra dell’Anima, con testimonianze di cultura e di saperi, patrimonio dell’Umanità che non sa trovare la strada giusta per camminare insieme, vivendo bene il presente e garantendo il Futuro possibile a quelli che verranno oggi e sempre più dal Futuro negato.

Il Sud con i suoi mali, interessa molto da vicino, la sua gente, sin dai primi anni di vita. Infatti è, tra l’altro, difficile crescere al Sud.

Tanto si può conoscere leggendo la nona edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children pubblicato da Trecani che, nelle sue centinaia di pagine, con dati, analisi denuncia prima di tutto e soprattutto, il grave malessere italiano e meridionale in particolare, con le sue sofferte “vette di disumana povertà”, tanto da definirle ed a ragione “periferia della nostra società”.

È triste leggere questo! È triste, non tanto e solo per un così devastante effetto-denuncia, ma perché il Sud oggi umanamente disumano, proprio non merita questo, in quanto con le sue testimonianze, la sua storia ed il suo pensiero, ha tutto per essere un Laboratorio universale di UMANITA', con i suoi saggi valori dell’ESSERE IN DIVENIRE.

Non scherziamo, più oltre! Non stiamo a guardare, mentre il Sud del Futuro affonda nell’indifferenza mortale di un presente, silenzioso protagonista di un “non c’è niente da fare” che fa lentamente morire il Sud, vivendo male la propria quotidianità di vita e negandosi, per effetto della sua diffusa e disumana indifferenza al Futuro che, da Futuro possibile, diventa sempre più Futuro cancellato.

Che tristezza questo Sud senza saggezza ed orfano di protagonismo forte, con un insieme capace di pensare al bene comune e fare diventare, essendo assolutamente possibile, le idee in fatti.

Quant’è difficile nascere, crescere e vivere al Sud! Una difficoltà soprattutto antropica ed istituzionale che, facendosi un male da morire, nega il Sud, Terra dell’ESSERE IN DIVENIRE, al Futuro dell’UMANITÀ sempre più dismessa e cancellata.

L’attento creatore dell’Atlante è Giulio Cederna.

Le sue condivisibili conclusioni ci rappresentano un’Italia, soprattutto quella del triste mondo meridionale, sempre più povera economicamente e sul piano culturale/educativo, con la pericolosa emergenza disumana di nuovi e vecchi razzismi che camminano di pari passo ad un “classismo” emergente, un danno italiano pronto a nascere dalle ceneri e ad infiammarsi in un insieme umano più tragicamente presente al Sud che, non sapendosi volere bene, ne evidenzia le differenze con le gabbie sociali sempre più strette ed impenetrabili per quell’ascensore sociale bloccato, che un tempo non lontano, rappresentava per l’Italia e per il Sud in particolare, una grande risorsa di UMANITÀ in cammino umano e sociale, oggi tristemente bloccato.

Crescono le distanze di un’umanità senz’Anima dal sociale attento ai privilegi di chi ha e con indifferenza cerca di allontanarsi dai meno abbienti, soprattutto di periferia, sempre più abbandonati a se stessi.

Che disastro generazionale quest’Italia che, indifferente al Futuro, fa crescere le povertà coinvolgenti soprattutto le future generazioni? Tanto, con una popolazione di minori ben oltre un milione e duecentomila che oggi vive in condizioni di povertà assoluta, facendo un male da morire al futuro italiano sempre più negato, avvitato su se stesso ed incamminato per percorsi disumani di crescenti disuguaglianze sociali; il triste nuovo italiano da combattere per non morire, camminando insieme per vie umanamente condivise, come nello spirito del pensiero di Don Milani “Non si fanno parti uguali tra disuguali”.

Il tutto è ricordato dalle pagine dell’Atlante dell’infanzia a rischio, così come annunciata da Save the Childern.

Purtroppo, è di grandissima attualità umana e sociale il pensiero di Don Milani. Un saggio pensiero di umanità e giustizia sociale da non dimenticare mai, per non fare male all’Italia ed agli italiani, in grave crisi di Futuro, umano e sociale, con le sempre più diffuse gabbie sociali che marcano la triste differenza tra chi ha e chi non ha, tragicamente presente, soprattutto al Sud d’Italia.

Le parole di Don Milani sanno di umanità d’insieme, protagonista del Mondo. Di un Mondo saggio protagonista di un insieme di Pace, umana e sociale, riducendo quelle distanze abissali che, sono il negativo del Mondo tra chi ha e chi non ha. Tanto, rappresenta una necessità emergente soprattutto per e nei Sud del Mondo, dove i due mondi sono sempre più separati e dove c’è un’anima del popolo che da addormentata e silenziosa può essere centralmente viva e protagonista di UMANITÀ NUOVA per un Mondo Nuovo che deve sapersi volere bene, dando valore all’ESSERE, più che alle mute cose del Niente virtuale e/o dei privilegi economici dell’avere.

Tornando al Sud, bisogna rimarcarne il primo devastante posto generazionale, con i giovani sempre più in solitudine ed abbandonati a se stessi, dal tragico fare protagonismo di umana esclusione dal Futuro. Tanto, partendo dalla formazione generica, senza un’anima viva e senza attenzione per il nuovo dei saperi per l’uomo con processi di innovazioni e di tecnologie sempre più sconsideratamente protagonisti di un avere che accresce tristemente le distanze tra chi ha e chi non ha, disumanizzando, così facendo, il già triste Futuro del Mondo.

Le sofferenze generazionali crescono al Sud, ma non solo. Crescono soprattutto, nelle periferie urbane del Sud, dove c’è un protagonismo di malessere diffuso che fa un male da morire all’Italia che verrà nel suo sofferto insieme Nord/Sud delle periferie e Sud maledetto, sempre più tristemente abbandonato a se stesso.

A soffrirne è la sempre più ammalata democrazia italiana, diffusamente senz’Anima, non avendo a sostegno, il protagonismo della partecipazione attiva, disumanamente negata, che la rende debole e priva di umanità e necessita sempre più di insieme per camminare da “popolo sovrano” verso il Futuro che chiede al Mondo armonia ed equilibrio di insieme, valori che oggi non sono più parte di Noi come Sud. Di Noi come Italia, come Europa, come Occidente e gran parte del Mondo, sempre più espresso dal potere unico asserragliato nei suoi spazi chiusi e limitati, mentre fuori (vedi la Francia, con Parigi invasa dalle giubbe gialle), delegano le sofferenze che, da silenziose sono pronte ad esplodere, con tutto il loro carico di rabbia per una crescente insicurezza umana e sociale, sempre più indifferente al potere ed a quelli delle “distanze”, come sempre tristi protagonisti di amare sofferenze.

A chi giova un Mondo senza UMANITÀ d’insieme? Un Mondo crescentemente ricco di crudeltà, con gli uni contro gli altri e con i forti, sempre più forti, disumanamente violenti contro i deboli, dal Futuro cancellato; dal Futuro negato.

Occorrono, per cambiare e pensare ad un Mondo diverso in Italia con il suo Sud, in triste sofferenza, meno gabbie umane.

Occorre, per questo fine da Mondo Nuovo, un Mondo più saggiamente umano. Un Mondo dell’ESSERE con al centro l’Uomo, senza il pesante egoistico fardello del tutto per sé che rende, ovunque nel Mondo, l’UMANITÀ sempre più tristemente disumana e circondata dal NULLA di un APPARIRE che, con il protagonismo di un “Io Mondo”, e del “Ci sono anch’Io”, nell’assordante silenzio del web, produce crescente disumanità, con i potenti sempre più potenti ed il popolo silenzioso, sempre più silenzioso e dalle distanze tra chi ha e chi non ha in disumana crescita, da Mondo senz’Anima con UMANITÀ disumanamente negate soprattutto ai Sud del Mondo ed al Nord dal Sud periferico, dalle tante gabbie umane e territoriali di tristi sofferenze e di morte.

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