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Discutibile la riapertura delle scuole in presenza a maggio. Galli contro l'obiettivo prioritario del governo. “La scuola non è un luogo sicuro”

I capigruppo della Commissione Cultura della Camera chiedono l’apertura delle scuole superiori e la didattica in presenza, di vaccinare tutto il personale scolastico, di garantire i recuperi, il consolidamento degli apprendimenti e dei divari formativi. Per Massimo Galli, invece, è pericoloso aprire le scuole in questo momento. L’infettivologo trova curioso che, nel nostro Paese, passi l’idea che la scuola sia, comunque, in questo momento di elevata criticità, un ambito sicuro e non pericoloso.

📅 venerdì 16 aprile 2021 · 📰 CovidSalerno

16042021 foto secondo articolo
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Per i capigruppo della Commissione Cultura della Camera l’80% degli studenti frequentanti in presenza è cosa ancora non soddisfacente, si vuole raggiungere il 100% con l’adozione didattica frontale in presenza. Nei giorni scorsi tale auspicio è stato oggetto di una mozione. La maggioranza governativa è orientata in questa direzione. A tal fine si chiede di sostenere la riapertura, di vaccinare tutto il personale scolastico, di garantire i recuperi, il consolidamento degli apprendimenti e i divari formativi. Da un lato il desiderio di riaprire le scuole secondarie per tutti gli studenti, dall’altro il timore di aggregarli nelle aule alla luce dei rischi ancora presenti. Netta e determinata la posizione dell’infettivologo Massimo Galli. “Si potrebbe fare, ritiene Galli, avendo il vaccino e la fiducia della gente. Però, se si aprono le scuole in questo momento, ritarderemo il processo... Secondo me, dichiara, l’apertura delle scuole adesso è un errore (..) Sono convinto della necessità di arrivare alla riapertura della scuola in presenza che è un diritto dei nostri ragazzi e che è un elemento fondamentale della nostra società, però in questo momento è ancora pericoloso”.
Brama smaniosa e irragionevole risulta quella della riapertura della scuola in presenza in un momento ancora difficile e preoccupante e a fine anno scolastico, per un breve periodo, in cromature arancio e rosso. La voglia di riapertura contro DAD, nostra unica vera salvezza didattica finora, conduce alle dinamiche dell’autunno scorso, allor quando si auspicava un rientro graduale e simbolico prima di chiudere a Natale. Mentre allora il Governo centrale valutava e intensificava la sua azione finalizzata all’apertura, molti erano i nodi che restavano ancora irrisolti. Ricordiamo l’incontro dei Sindaci con l’allora Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Anche allora si chiedevano certezze per evitare un boomerang. Oggi, come allora, si elevano diffusamente le proteste degli studenti contro la didattica a distanza. Allora si chiedeva, con forza, il rientro in classe in sicurezza. Nulla è cambiato, in realtà, fatta salva una campagna vaccinale in atto, con tutte le criticità e le diffuse perplessità note intorno a qualche vaccino. Non ci sembra trascurabile il convincimento di un virologo di chiara fama, come quello di Galli, rispetto alla decisione della politica di turno. “Stamattina, ha dichiarato qualche giorno fa il Prof. Massimo Galli, ho letto che la leader del partito di destra in Francia dice che le scuole vanno chiuse. Per questo trovo curioso che, nel nostro Paese, passi l’idea che la scuola sia comunque un ambito sicuro e non pericoloso. Non è così!”, dichiara Galli. “Non è un luogo sicuro perché in questo momento circolano alla grande le varianti e continueranno a circolare sempre di più se non le conteniamo”.

Intanto resta obiettivo prioritario del governo la riapertura delle scuole in presenza. Obiettivo condiviso anche dal Ministro dell’Istruzione Bianchi. “Con il decreto-legge “Sostegni”, dichiara l'attuale Ministro dell'Istruzione, abbiamo stanziato, come ricordato, le necessarie risorse, 150 milioni, per l’acquisto di ulteriori dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, per la predisposizione di presidi medico–sanitari di supporto all’attività di somministrazione di test diagnostici alla popolazione scolastica e all’espletamento del contact tracing per il più efficace e tempestivo raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali”.

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