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L’imminente Campania gialla preoccupa per le degenze sature e i continui ricoveri

Rodolfo Punzi, infettivologo del Cotugno di Napoli, ha mostrato la sua preoccupazione per l’imminente zona gialla della Campania:“La popolazione deve recuperare il senso della responsabilità civile”. A Salerno le degenze sono sature e gli arrivi al pronto soccorso registrano casi di elevata criticità che necessitano ricovero. Il Green pass dovrà indicare: lo stato di avvenuta vaccinazione o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Col pass si potrà anche accedere a determinati eventi culturali e sportivi. Vincenzo De Luca: “Distribuiremo presto le tessere di avvenuta vaccinazione per i cittadini che hanno ricevuto anche la seconda dose,. Dobbiamo bruciare i tempi e completare la vaccinazione di tutti i cittadini entro l’autunno, rischiamo di andare incontro ad un calvario, nel caso in cui emergessero nuove varianti”. Le scuole erano le ultime a dovere riaprire. Andavano aperte in presenza per ultime, considerato il riscontro dei diffusi tamponi positivi degli studenti. La DAD è una garanzia che poteva tenerle vive a distanza in un momento di elevata criticità.

📅 domenica 25 aprile 2021 · 📰 CovidCilento

25042021 foto terzo articolo
Credits Foto E.L.G.Romano

foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

L'Italia, ormai è noto, lunedì tornerà quasi tutta in giallo. Resteranno in area arancione solo 5 Regioni: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta. La Sardegna unica regione condannata alla fascia rossa. Sono 2.012 i positivi del giorno in Campania - di cui 1359 asintomatici e 653 sintomatici - come emerge dal bollettino dell'unità di crisi della Regione. I tamponi molecolari effettuati sono stati 21.615. La curva del contagio che ieri, venerdì, era del 10,02%, oggi è del 9,3%. Si registrano altri 45 morti, per un totale di 6.189 da inizio pandemia.

I posti letto di terapia intensiva occupati 140 rispetto ai 146 di ieri, mentre quelli di degenza ordinaria sono 1.499 contro i precedenti 1.513. Rodolfo Punzi, infettivologo del Cotugno di Napoli, ha mostrato la sua preoccupazione per l’imminente zona gialla della Campania, considerati i vari ricoveri. Il numero dei ricoverati, almeno all’Ospedale Cotugno, non è sceso. “Quello che bisogna necessariamente fare è far recuperare alla popolazione un senso di responsabilità civile”. Al momento, in provincia di Salerno, si registra un miglioramento molto contenuto del contagio Covid. Il territorio ancora paga il prezzo dell’ultima ondata. Le degenze sono sature e gli arrivi al pronto soccorso registrano casi di elevata criticità che necessitano ricovero. Questa la condizione a Salerno. Lunedì, 26 aprile, intanto, segnerà l’inizio della road map che orienterà a una maggiore libertà. Un processo finalizzato all’apertura che si concluderà a luglio.

La ripartenza sarà caratterizzata dalla concessione e l’uso di un pass che permetterà di andare ovunque e permetterà di partecipare agli eventi. Il pass in sostanza è un documento che dovrà attestare l’avvenuta vaccinazione, l'esecuzione di un tampone negativo. Grazie al pass si potrà accedere alle manifestazioni culturali e sportive. Ancora non è chiaro se a rilasciarlo sarà l’Asl, la Regione o un altro ente.

L'autocertificazione resta necessaria, laddove è già prevista, ma adesso gli italiani potranno girare più liberamente avendo in tasca un 'pass': un documento che dovrà attestare la vaccinazione, l'esecuzione di un tampone negativo (forse nell'arco temporale delle ultime 48 ore) o l'avvenuta guarigione dal Covid. Chi avrà il pass potrà anche accedere "a determinati eventi - culturali e sportivi - riservati ai soggetti che ne sono muniti", viene fatto sapere da chi lavora al decreto. Il Green pass dovrà indicare: lo stato di avvenuta vaccinazione o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo effettuato fino a 48 ore prima. L’attestazione verde durerà un semestre e sarà rilasciata, si suppone, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria o dall’esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato.

A mezzo poi i sistemi informati regionali la certificazione sarà resa disponibile nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato. Chi ha già completato il ciclo di vaccinazione può richiedere la certificazione verde Covid-19 alla struttura che ha erogato il trattamento sanitario o alla Regione o alla Provincia autonoma in cui ha sede la struttura stessa. "Nella prossima settimana, ha riferito Vincenzo De Luca, Governatore della regione Campania, facendo il punto della situazione sulla campagna vaccinale, distribuiremo le tessere di avvenuta vaccinazione per i cittadini che hanno ricevuto anche la seconda dose. Dobbiamo bruciare i tempi e completare la vaccinazione di tutti i cittadini entro l’autunno, rischiamo di andare incontro ad un calvario, nel caso in cui emergessero nuove varianti. A quel punto bisognerebbe ricominciare da zero. In Campania attendiamo sempre 200mila vaccini che ci spettano. E' una vergogna. Rinnovo la mia critica al commissario di Governo Figliuolo, che invito ad andare in giro in abiti civili, piuttosto che in abiti militari. L'immagine, per chi ha una funzione civile, non deve ricadere sulle forze armate ed esporle alla polemica politica. Nel nostro Paese siamo affezionati alla teatralità. Noi nei prossimi 10 giorni completiamo la vaccinazione delle fasce deboli, dei pazienti fragili, degli ultraottantenni deambulanti, degli over 70. Per gli over 60 che non si presentano, organizzeremo giornate ad accesso libero. Non possiamo perdere tempo. Per le isole procederemo come già detto". Siamo ormai a un passo dalla conclusione dell’anno scolastico. Il ritorno simbolico di ben 6.6 milioni di studenti si sta rappresentando un flop.

Lo stesso Draghi ripensa alla sua percentuale in presenza degli alunni. Dal convincimento iniziale del ritorno a scuola per la pratica della didattica in presenza in misura del 100%, ora, a breve dal rientro, nelle zone gialle arancioni viene disposto nelle scuole superiori un rientro in classe minimo al 60%, mentre in zona rossa tra il 50 % e il 70%. Insomma torna a regolare le presenze a scuola il semaforo coi suoi colori. Il “rischio ragionato” di riportare in classe gli studenti al 100% non aveva fatto i calcoli giusti con la realtà e le insidie della pandemia. Il retromarcia del premier in carica e del Governo centrale è dovuto al boom dei contagi nelle scuole della penisola. I dati, a meno di una settimana dal rientro generalizzato in aula, sono preoccupanti. Circa 700 i tamponi positivi nelle province di Milano e Lodi e oltre 5000 le persone isolate. Questo non è affatto un caso isolato, ma un modello esemplare di quanto accade nelle varie province italiane, dal nord al sud. Diversi sono i casi di positività al Covid anche nella nostra regione, dopo il ritorno in presenza, molteplici le classi poste in isolamento fiduciario. Scatta quindi diffusamente la sospensione delle lezioni, il ritorno in DAD, Allarme dai sindaci ai presidenti delle municipalità.

Molti presidi sono costretti a sospendere la presenza in istituto per sanificazioni o per docenti e alunni positivi. Antonello Giannelli, il Presidente nazionale dell’Associazione Presidi, tornando sulla questione scolastica, individua le cause alla base della più facile propagazione, segnala la carenza di trasporti pubblici e l’inadeguatezza delle aule a garantire il necessario distanziamento. Queste condizioni restano d’impedimento, inesorabilmente permangono. Le scuole erano le ultime a dovere riaprire. Perché le uniche a potere, almeno in parte, essere svolte a distanza.

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