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GOLFO DI POLICASTRO, SCRIGNO DI BIODIVERSITA’, STORIA, CULTURA

📅 domenica 30 maggio 2021 · 📰 AmbienteCilento

30052021 golfo di policastro
Credits Foto

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Occorre dire basta deciso alla cementificazione, al consumo di suolo, alla distruzione degli ecosistemi naturali, alle opere inutili che da anni consumano e compromettono per le generazioni che verranno il Golfo di Policastro nel Cilento.

Troppi interventi realizzati sul territorio coscientemente da amministrazioni comunali dei centri costieri e collinari solo volti ad interessi personali clientelari con il pretesto millantato dello sviluppo e crescita economica del territorio amministrato.

Il Golfo di Policastro è un’ ampia convessità della costa cilentana, che si prolunga dalle falde del monte Bulgheria a Sapri. Ebbene se lo guardiamo con occhi liberi da ingordigia ed egoismo di profitti, e considerando il principio ecologista “ pensare globalmente, agire localmente”, lo dobbiamo pensare come un grande mosaico realizzato da tasselli di indubbio valore di biodiversità, storia, cultura locale .

Biodiversità

Specie animali sono presenti grazie all’area marina protetta degli Infreschi, mentre alla foce del Bussento arrivano specie migranti protette (esempio Corriere piccolo) e dove sono stanziali altri uccelli limicoli nell’ ex pescicultura (gallinelle d’acqua) che potrebbe essere trasformata in un’oasi naturale visitabile ed attrezzata. Tutto il corso del fiume rappresenta un habitat per la lontra.

A Villammare si estende un ecosistema dunale, in parte recintato, dove nidifica il corriere piccolo. Spostandoci all’interno del golfo si incontra l’alto corso del Bussento che si inabissa (inghiottitoio) a Caselle in Pittari e risorge a Morigerati dove è attiva un’oasi del wwf. L’affluente Bussentino forma l’oasi naturalistica dei Capelli di Venere dove vivono grossi gamberi di fiume. Presenze naturali che possono attirare un turismo consapevole e compatibile.

Un ampio territorio collinare tra Vibonati e Sapri presenta un bosco di sughere, un tempo sfruttate per la corteccia, che arrivava fino alla spiaggia dell’Oliveto, del quale è rimasto – testimonianza preziosa - un esemplare vetusto considerato monumento verde. Costituirebbe, creato un parco naturale regionale, un importante corridoio ecologico tra il Pncvda – parco regionale deil’Appennino lucano – Parco nazionale del Pollino.

Storia

Cenobi italo greci che ancora presentano antichi ruderi sono sparsi sulle colline che coronano il Golfo: Camerota, S.Giovanni a Piro, Roccagloriosa, Tortorella. Città Osche con cinta di mura e tombe sono ancora conservate a Caselle in Pittari e Roccagloriosa, mentre ville romane si consevano a Sapri.

Cultura

Musei vari sono visitabili a Marina di Camerota, Roccagloriosa, Bosco, Morigerati , Vibonati, Tortorella, Sapri. Una ricca biblioteca di storia dell’arte sarà donata dal proprietario in un palazzo dell’Ottocento a Roccagloriosa.

Turismo

Non solo mare dunque, ma possibilità di trovare alloggi o case vacanza nei borghi medioevali come Morigerati (già esistenti), Roccagloriosa, Vibonati, Tortorella, Torraca eccetera-

Un progetto insomma al quale i comuni ed Enti presenti nel Golfo sia sulla costa che all’interno occorre provvedano a lavoraci insieme invece di occuparsi del proprio “orticello” (condito da pubblicità spesso ingannevoli).

Interventi da realizzare finalmente con particolare attenzione alla tutela del territorio e degli ecosistemi naturali presenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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