Covid19, paura Delta anche in Campania
di Emilio La Greca Romano | BlogL’estate con le sue calure, i chiarori, l’azzurro cielo e il terso mare, focalizza un mondo senza epiloghi drammatici, stranamente e paradossalmente assume la forza che induce alla perdita della lucidità avanti al Covid19. La nostra totale o parziale cecità, comunque, non è dovuta soltanto alla intensità dei bagliori stagionali, ma al legittimo desiderio di normalità che trova una certa ragione e giustificazione nelle esigue certezze della doppia dose vaccinale. Già “vediamo ambra tersa e pura”, a dirla di Pietro Bembo.
E ci compiace scovare questa forza nella natura, cogliere in un discorso sicuramente malato, un dire oltremodo limpido ed elegante per perspicuità dei vocaboli e regolarità dei costrutti. Le nostre illusioni, comunque, specialmente avanti al Covid19, devono restare misurate. Si, altrimenti ne pagheremo le conseguenze. Stiamo ripartendo dalle macerie di oggi, continueremo la nostra ripartenza dalle macerie di domani. Stiamo facendo ricostruzione mentre ancora, nel bagliore dell’estate, aumentano le macerie. Strano, il tutto veramente è curioso, se analizzato nel quadro di un processo logico e con la saggezza dell’agire strategico. In verità siamo abituati a cantare il Gloria della Pasqua di Resurrezione e non quello inopportuno del venerdì di passione! Per vincerla la guerra contro il Covid19 avremmo dovuto combatterla fino alla fine, poi avremmo potuto scrivere il manifesto della sua rinascita con elargizioni e debiti con l’Europa, una sorta di nuovo New deal di Roosvelt, il più formidabile programma di riforme mai attuato in una democrazia.
E’ l’ultima battaglia che mette fine alla guerra, almeno in genere. Ecco il proclamo, ad esempio, per restare nel cerchio del conflitto, della battaglia del Piave, 1918, Vittorio Veneto. "La guerra contro l'Austria-Ungheria, che sotto l'alta guida di sua Maestà il Re - Duce Supremo - l'esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per quarantun mesi, è vinta”. Ecco, solo dopo il proclama del Generale Diaz, l’Italia gridò vittoria! E’ certo che oggi il nostro nemico è cambiato; è il mutabile Covid19 e non basterà inseguirlo come l’esercito austriaco di allora soltanto lungo la valle del Piave, verso Longarone; a sera, come allora però, ci sarà sempre una variante che, impersonata generale Boroeviç, chiederà ancora al suo Comando se l'esercito dovrà continuare a combattere contro l'Italia. Il Covid, oggi, dall’Emilia alla Campania semina i focolai della variante Delta: “Ad agosto sarà dominante” anche nel nostro Paese e prima di un Armistizio le nostre armate dovranno ancora passare all’attacco con le precauzioni, mascherina compresa, la tutela dei piccoli e dei fragili.
La variante Delta al più debole e indifeso trasmette grande timore, malgrado, chissà perché, tanti non valutano il rischio evidente in atteggiamenti e comportamenti. Si tratta di pura incoscienza o sprezzo del pericolo. Una sorta di deficiente arditezza temeraria e disperata. La verità è che la variante Delta, malgrado gli eroi, mette seriamente paura all’Europa. Il Regno Unito ha già toccato il picco contagi. L’incubo Covid19, purtroppo, malgrado il mare, il sole, la bella stagione, perdura alterato in varianti.
Parole cupe, profonde come notte senza luna, sono state quelle di Roberto Speranza: "Al momento la variante delta è all'1%, ma ci aspettiamo una salita dei casi, vista la sua maggiore trasmissibilità. La dobbiamo seguire con la massima attenzione. La mascherina resta uno strumento fondamentale, dal 28 giugno bisognerà portarla sempre con sé anche negli spazi aperti e indossarla solo quando non si può rispettare il distanziamento”. In Italia diversi sono, infatti, i focolai Delta registrati. Il Ministro della Salute raccomanda poi al vaccino come arma di difesa. E speriamo che per la nostra difesa non si rappresenti arma di confine, con scarsa bocca da fuoco, come tante in uso nelle nostre remote fragili battaglie! Sulla base delle prove scientifiche disponibili, "la variante Delta è più trasmissibile di altre varianti circolanti e stimiamo che entro la fine di agosto rappresenterà il 90% di tutti i virus SARS-CoV-2 in circolazione nell'Unione europea". (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – Ecdc - in un parere aggiornato sul rischio varianti del Covid). Sei italiani su dieci la temono (sondaggio Emg-Different per Adnkronos).
Alla domanda "Italia quasi tutta bianca, lei ha paura che le varianti ci facciano tornare indietro?", il 62% ha risposto di sì, il 29% di no e il 9% ha preferito non rispondere. Tra chi teme che le varianti del virus possano avere effetti sul ritorno alla normalità, il 65% sono uomini e il 59% donne. Ad essere maggiormente preoccupati sono gli over 55 (74%), seguiti a distanza da chi rientra nella fascia d'età 35-54 anni (60%) e dagli under 34 (54%). Quanto alla distinzione territoriale, nel Mezzogiorno ci sono gli italiani più ottimisti: nelle Isole la percentuale di chi ha paura che le varianti possano farci fare un passo indietro nella lotta al covid si attesta infatti al 70%, al Nord Ovest al 69%, al Nord Est al 60%, al Centro al 58%, al Sud al 53%. Il sondaggio, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d'ampiezza demografica dei comuni, è stato realizzato il 21 giugno 2021 con il metodo della rilevazione telematica su panel, su un campione di 1.498 casi (universo: popolazione italiana maggiorenne) e presenta un intervallo fiduciario positivo/negativo del 2,3%. Totale contatti: 2.000, tasso di risposta 75%; rifiuti/sostituzioni 502 (tasso di rifiuti 25%). Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute per l'emergenza Coronavirus e docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma ritiene che la variante Delta o indiana"diventerà mano mano più dominante. E sarà quasi totalizzante in autunno".
Ricciardi cita un'analisi destinata al Parlamento olandese e che attesta la possibilità che potrà verificarsi anche in Italia per cui bisognerà stare molto attenti. "La variante indiana preoccupa perché è infettiva e contagiosa il 50% più di quella britannica che già era contagiosa. Per cui noi avremo una variante contagiosissima, dovremmo più che mai accelerare la copertura vaccinale e continuare a stare attenti. In autunno penso che potrebbe essere dominante in tutta Europa. Gli olandesi prevedono che ad ottobre rappresenterà il 100% dei contagi nel loro Paese. Se non stiamo attenti presumo che sarà così anche da noi. Ma dobbiamo cercare di evitarlo. Togliere le mascherine all'aperto si può fare, attenendosi però alla formulazione proposta dal Cts ovvero: portandole sempre con sé e utilizzandole quando si accorciano le distanze dagli altri. Assolutamente non si può buttarle via, ancora ci servono. Il distanziamento resta sempre un cardine per la sicurezza, insieme al lavaggio delle mani e alla vaccinazione. Ma c'è una variante molto contagiosa, quella indiana, che ormai circola anche nel nostro Paese. E quindi non sempre si può garantire la distanza di sicurezza. In quest'ottica le indicazioni del Cts sono quelle giuste: tenerla sempre con sé in tasca, usarla sempre negli spazi chiusi, in particolare nei mezzi di trasporto, nelle strutture sanitarie e in tutte le circostanze in cui non è garantita la distanza".
In Campania sono stati registrati, al momento, 44 casi. Si tratta di casi accertati di variante Delta a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Molti sono asintomatici e altri già negativizzati: la scoperta attraverso il sequenziamento attivato dall’Unità di Crisi della Regione Campania. Il possibile focolaio sarebbe scoppiato in una palestra e da lì si sarebbe diffuso in due nuclei familiari. Sono, al momento, nella regione, tra l’altro, quasi trecentocinquanta le persone affette da diverse varianti Covid19.
© RIPRODUZIONE RISERVATA







