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Il Senato sta per modificare una legge sui parchi, possibili conseguenze

📅 martedì 2 agosto 2011 · 📰 AmbienteCilento

caccia cinghiale
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

In agosto tutti sono stanchi e distratti, anche i senatori. Tuttavia la Commissione Ambiente del Senato sta per modificare la legge nazionale numero 394/91 sui parchi, uno dei pilastri della legislazione ambientale italiana. Il 2 agosto è fissato il termine per la presentazione dei sub emendamenti agli emendamenti del relatore Orsi. Anche il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano verrà così interessato.

Il senatore Orsi, celebre autore del disegno di legge in favore della caccia, contro il quale furono raccolte centinaia di migliaia di firme, ci riprova aprendo i parchi all’attività venatoria, sia sotto forma di caccia nelle aree contigue sia di controllo faunistico.

La legislazione in vigore da vent'anni, appunto la 394/91 - dichiarano le associazioni ambientaliste- “già garantisce gli interventi, laddove necessari, per il "controllo" della fauna.

Se tali interventi non sono soddisfacenti, è forse perché troppo poco si è investito in prevenzione e sistemi ecologici. Gli enti parco dovrebbero invece avere la possibilità di cautelarsi dalle continue immissioni, nei territori esterni alle aree protette, di cinghiali e di tutti quegli altri infelici animali da carniere oggetto di ripopolamenti venatori, che diventano causa involontaria di problemi all’agricoltura e quindi l’occasione per introdurre i fucili nelle zone tutelate.

E’ in questa direzione, cioè per l'abolizione dei ripopolamenti, che dovrebbero allora muoversi i legislatori.”

“I Parchi italiani - sostiene la Lipu Italia - sono una delle riserva ultime della biodiversità italiana, il potenziale cuore dell'economia verde, il contatto ritrovato con l'ambiente per milioni e milioni di italiani che hanno diritto a natura, cultura, e sicurezza”.

Altro che permettere la caccia anche nei Parchi e zone protette con il pretesto dei danni all’agricoltura; è un regalo alle lobby dei cacciatori e fabbricanti di fucili e munizioni !

Fino agli anni 50, infatti, il cinghiale era una specie declinante, ma con il progressivo abbandono dell’agricoltura, l’importazione di specie non autoctone a fini di ripopolamento di caccia e l’incrocio con i più prolifici maiali, il cinghiale è stato protagonisti di una esplosione demografica.

Dunque,con la legge proposta dal senatore Orsi le maglie rischiano di essere oggi solo clamorosamente allargate. Si farebbe infatti ricorso ad attività di abbattimento piuttosto che, come dovrebbe essere, ai “più avanzati metodi ecologici e di management ambientale”. Paolo Abbate

RIPRODUZIONE RISERVATA

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