AMATE SPONDE...
di Paolo Abbate | BlogE’ uscito il dossier del WWF Italia sulle coste, intitolato emblematicamente “Il profilo fragile dell’Italia”. Il Wwf lancia un appello per proteggerei preziosi tratti di costa, ancora abbastanza integri da un punto di vista naturalistico, ma minacciati “dal degrado e da un uso sconsiderato del territorio e del mare”.
L’economia standard imperante ci impone continuamente che le coste devono essere “valorizzate e sviluppate”. Ciò significa cemento, eliminazione della vegetazione, mortificazione delle spiagge, ecc.
Ma vale di più una costa “lasciata alla sua evoluzione naturale con tutti gli straordinari e spesso sconosciuti servizi che essa offre all’economia umana , o una costa lottizzata con stabilimenti balneari, case che giungono sino al bagnasciuga e l’eliminazione della vegetazione mediterranea?”
Pisciotta, Palinuro, Scario, Camerota sono i paesi rivieraschi al primo posto per gli abusi in campo edilizio e nei servizi turistici. Non passa giorno che la stampa non riporti sequestri e denunce in queste note località.
Tuttavia dovunque, anche purtroppo in luoghi “al disopra di ogni sospetto”, si assiste a colate di cemento, spianamento di aree dunali, taglio di alberi pregiati anche secolari, costruzioni inutili di porti turistici, uso improprio di aree Sic e via dicendo.

Al proposito l’ appello recentissimo di un’ associazione di Palinuro invita a prendere posizione contro una grave delibera del consiglio comunale. L’appello è rivolto a tutte le istituzioni compreso la presidenza della repubblica.
Nella delibera (nr. 18 dello 04 giugno 2012) approvata all’unanimità si dichiara di voler realizzare quali opere di pubblica utilità strutture ricettive di tipo speculativo su tutta la fascia costiera di Palinuro. Ovvero “costruzioni per attività turistiche ricettive, presenti e da realizzarsi e non altrove localizzabili, quali: alberghi, motels, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, alloggi agro-turistici, case ed appartamenti per vacanze ed ostelli per la gioventù.”
Tutto ciò è ancora più grave – si sottolinea nell’appello - se si considera che tali interventi andranno a ricadere, se attuati, esclusivamente nella zona B1 del piano del Parco - che vuol dire tutta la fascia costiera da Caprioli fino alla spiaggia della Ficocella e tutta l’area della Molpa e della Marinella).
Insomma, in nome del solito sviluppo turistico “sostenibile” si aprono le porte alla cementificazione intensiva della costa che il Piano del Parco,per le sue caratteristiche naturalistico ambientali destina e qualifica come 'RISERVA GENERALE ORIENTATA'.
Così si ribadisce nell’appello di Alleanza per la rinascita di Palinuro.
Appello che non si può che non condividere in pieno.
Non è bastato all’amministrazione precedente aver dato l’assalto all’area super protetta della foce del Mingardo con i suoi 4 Siti di interesse prioritario? Eppure quello scempio, contrastato da importanti associazioni ambientaliste con denunce ed esposti a livello nazionale ed europeo, è stato fortunatamente fermato con sequestri della procura, e 17 persone tra cui l’ex sindaco sono state rinviate a giudizio.
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