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PORTI SPIAGGE ED EROSIONE

📅 venerdì 18 gennaio 2013 · 📰 AmbienteCilento

18012013 erosione spiagge art abbate
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

I  porti di  Sapri e di Marina di Camerota sono stati realizzati in due baie bellissime adornate da spiagge sabbioso-ghiaiose nelle quali i sedimenti “venivano spostati da un bordo all’altro in relazione alla provenienza delle mareggiate di maestrale e di libeccio .Ma i porti hanno determinato delle trappole per i sedimenti con ripascimento a ridosso del molo di sottoflutto ed erosione nella rimanente pocket beach”.

erosione spiagge cilento

Nelle due immagini fornite dal geologo Franco Ortolani dell’Università Federico II di Napoli si indica con a e b rispettivamente la direzione dello spostamento dei sedimenti con le mareggiate di maestrale e di libeccio, con c invece la  direzione prevalente dello spostamento dei sedimenti dopo la costruzione dei porti, con d infine i corsi d’acqua che apportano sedimenti.

Dopo la costruzione dei porti si determina  un’ area di accumulo irreversibile (e) dei sedimenti che, una volta depositatisi, rimangono protetti dai porti. Il tratto di costa contrassegnato da f rappresenta l’area di spiaggia in erosione irreversibile.

Nella immagine della baia di Marina di Camerota le lettere g e h indicano i prolungamenti del molo di sopraflutto del porto che ha progressivamente ampliato la trappola di sedimenti che in origine venivano spostati da una parte all’altra della baia dai diversi moti ondosi.

Come si vede dalle immagini i porti occupano un tratto considerevole delle baie, determinando sicuramente una entrata economica alle casse dei comuni, ma  alienando lunghi tratti di spiagge che rappresentavano una ricchezza non indifferente arrecata dal turismo e, soprattutto, danneggiando il paesaggio che rappresenta un valore non trascurabile.

Queste spiagge smantellate da parte del moto ondoso in un tempo breve erano state il frutto del rifornimento naturale di sedimenti durante la Piccola Età Glaciale “che va dall'inizio del XIV secolo alla metà del XIX secolo ( ovvero in 500 anni), in cui ci fu un brusco abbassamento della temperatura terrestre nell'emisfero settentrionale. Questo periodo fu preceduto da un lungo periodo di temperature relativamente elevate chiamato periodo caldo medievale. Il fiume Tamigi e i canali dei fiumi dei Paesi Bassi si congelarono spesso durante l'inverno e la gente pattinò e perfino tenne fiere sul ghiaccio. Nell'inverno del 1780 il porto di New York ghiacciò, consentendo alle persone di camminare da Manhattan a Staten Island” (da Wikipedia).

Lungo la costa cilentana sono stati costruiti 11 porti turistici (Agropoli, San Marco di Castellabate, Agnone, Acciaroli, Casalvelino,Pisciotta, Palinuro, Marina di Camerota, Scario, Policastro Bussentino, Sapri) in media uno ogni 10 chilometri di costa cilentana, determinando un profondo squilibrio nell’ecosistema marino.

Gli amministratori così poco lungimiranti e gli ingegneri e architetti che hanno voluto e costruito queste opere costosissime non hanno immaginato il danno che avrebbero determinato? O forse sì, tanto è vero che sono state realizzate poco dopo opere che dovevano difendere le spiagge dall’erosione sul lungomare, ma con scarsissimi risultati.

Ebbene, se si vuole conservare la bellezza naturale di queste spiagge – consiglia Ortolani - bisogna riprodurre artificialmente, con sedimenti stabilizzanti e dello stesso tipo di quelli esistenti incrementando sensibilmente la fascia di litorale ad altissimo valore ambientale e socio-economico che va sparendo velocemente . La spiaggia di Sapri , ad esempio, potrebbe essere ricostruita trasportando i sedimenti di sabbia e ghiaia accumulatisi nell’area del fiume Brizzi (area contrassegnata dalla lettera e).

Sembra proprio, da notizie attendibili, che l’amministrazione di Sapri abbia l’intenzione di realizzare questo progetto.

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