MARE BLU
di Paolo Abbate | BlogSiamo nella Cala del Cefalo, area protetta del Parco nazionale, Sito d’importanza comunitaria nonché Zona di protezione speciale, ovvero area indicata a tutela integrale per le caratteristiche naturali e paesaggistiche. In questa cala esistono infatti una lunga spiaggia, una duna bellissima, una pineta a pini d’Aleppo, una falesia che la incornicia e infine la foce del fiume Mingardo con il suo famoso Arco naturale.
Il mare che bagna la Cala dovrebbe essere trasparente come conviene per una costa che ha l’obiettivo di presentarsi come un territorio “capace di aumentare in maniera esponenziale la visibilità e l’identificazione del territorio a livello internazionale”. Infatti è il territorio che parla, che ospita, che offre servizi, che si “vende” all’estero, dichiara il sindaco del comune capofila del “brand Costa Blu”, marca d’eccellenza del Cilento.
Questa schiuma densa che appare nella baia dopo le piene del fiume Mingardo e le mareggiate non è sicuramente di origine naturale. Sono molto probabilmente i tensioattivi provenienti dai depuratori a monte, mal funzionanti o addirittura inesistenti, versati nel fiume dopo forti piogge e che arrivano a mare. Quel mare che dovrebbe essere “venduto” in Italia e all’estero per la sua trasparenza, cioè blu.

Queste schiume trasportate con la corrente del fiume sono ben visibili e sono puntualmente segnalate ogni volta alle autorità competenti, ma non è stato mai possibile fare le analisi e sapere quindi la loro natura e provenienza in quanto l’Arpac non arriva in tempo per raccogliere un campione, durando il fenomeno al massimo due giorni.
Se il campione non viene raccolto al momento del fatto, l’acqua del campione risulta priva di inquinanti di origine chimica quali sono i tensioattivi. A proposito, i tensioattivi non sono altro che i detergenti usati abbondantemente e quotidianamente in ogni casa, rilasciati quindi nella rete fognaria.

Dunque ritorna urgente il cronico problema dei rifiuti, della inefficienza dei depuratori e dell’uso di detersivi non biologici. Lava più bianco, deterge a fondo, smacchia ogni macchia eccetera sono gli slogan che fanno leva sui consumatori, ma l’uso di prodotti chimici che finiscono nell’ambiente, specialmente in un territorio con ambizioni turistiche quale la costa cilentana, determina un inquinamento irreversibile che non aumenta certo la visibilità e l’identificazione del territorio.
foto del giorno 22 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA







